I CC promuovono una campagna di sensibilizzazione contro i botti illegali

conferenzaccNOCI - Dicembre è il periodo dell'acquisto ed utilizzo più frequente dei fuochi d'artificio e come sempre la cronaca riporta incidenti, anche mortali, e sequestri ingenti di “botti illegali” in varie parti d’Italia. “Ci teniamo a ricordare - fanno sapere i Carabinieri tramite una nota - che si può fare festa rinunciando agli effetti spettacolari dei fuochi d'artificio proibiti, perché sono estremamente pericolosi”.

Come ogni anno, l'Arma dei Carabinieri promuove una campagna di sensibilizzazione rivolta soprattutto ai giovani, per educarli nel corretto uso dei fuochi pirotecnici legali e disincentivare l'acquisto dei pericolosissimi fuochi illegali che tante vittime mietono, specie nei ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 14 anni. Per il 2008 il titolo della campagna è “Si poteva evitare! Facciamo in modo che l’anno inizi bene”, in cui i Carabinieri "Artificieri" stanno illustrando in questi giorni agli alunni di varie scuole di Bari e Provincia, quali sono i fuochi pirotecnici di libera vendita ed impiego, le modalità di accensione ed i pericoli derivanti dai fuochi d'artificio, per educarli nel loro corretto uso, ricordandogli di usarli solo sotto la guida dei genitori. Anche quest'anno, il campionario dei fuochi d'artificio è assortito, ma anche estremamente pericoloso, specie di quelli proibiti. I nomi poi sono veramente fantasiosi per stuzzicare la curiosità degli acquirenti: il "Pallone di Maradona", la bomba "Osama Bin Laden" e le più conosciute "cipolle" sono infatti dei veri e propri ordigni che possono causare gravi danni soprattutto agli arti superiori quali braccia e mani. Tante altre iniziative verranno avviate in questi giorni dai Carabinieri, impegnati in una "battaglia" fatta non soltanto di repressione, ma anche e soprattutto di prevenzione. Ingenti sequestri di "botti illegali" sono già stati eseguiti in varie parti d'Italia ed altri ne seguiranno, ma la battaglia potrà essere vinta soltanto se si riuscirà a far comprendere ai giovani che il problema è essenzialmente culturale, che si può fare festa rinunciando agli effetti spettacolari dei fuochi d'artificio proibiti, perché sono pericolosi, e ponendo maggiore attenzione nell'uso di quelli consentiti. In questi casi, quasi sempre gli incidenti sono dovuti a disattenzione e non a fatalità.

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