Condannato uno dei nocesi coinvolti nell’operazione Barracuda

bari-tribunale via nazariantzNOCI (Bari) - Sette anni e quattro mesi di reclusione per il nocese Angelo Locorotondo, coinvolto nell'operazione "Barracuda" che nel maggio del 2010 portò all'arresto di ben 29 persone appartenenti ad un sodalizio criminoso con sede logistica a Putignano. La banda, specializzata in spaccio di sostanze stupefacenti, era guidata dal 31enne putignanese Marco Pesce, a cui è toccato la condanna più alta, 10 anni e 4 mesi.

In tutto sono state 17 le persone condannate (due le assoluzioni), da Susanna De Felice, Giudice per l'Udienza Preliminare del Tribunale di Bari. Gli imputati erano accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico, alla detenzione e allo spaccio di sostanze stupefacenti. Le indagini, che erano state avviate nel 2005, permisero di accertare come, i proventi dell'attività illecita, venissero riciclati con l'acquisto di appartamenti e di cavalli di razza.

Secondo l'accusa l'organizzazione si avvaleva di alcuni collaboratori tra cui il 34enne Angelo Massimo Vippolis, condannato a 8 anni e 8 mesi di reclusione di Putignano, il 46enne Angelo Locorotondo, condannato a 7 anni e 4 mesi considerato il braccio nocese della banda, l'antiquario fasanese Luigi Lacirignola, 40 anni, che aveva il compito di provvedere a spacciare la sostanza stupefacente al dettaglio nel Brindisino, condannato a 7 anni e 4 mesi di reclusione. Condanne a 6 anni e 8 mesi per il 30enne Francesco Genchi di Putignano e per il 27enne barese Sabino Posa. Cinque anni e quattro mesi di reclusione e 24mila euro di multa, per altri 4 imputati (Vincenzo Calabrese, 34 anni, Antonio Cristianelli, 34 anni, Cosimo Vincenzo De Masi, 41 anni, Giovanni Vito Netti, 57 anni, tutti di Putignano).

Nel maggio del 2010 l'indagine dei Carabinieri coordinati dal pm antimafia Giuseppe Scelsi portò ad una vasta operazione (denominata "Barracuda") con una trentina di arresti tra i comuni di Putignano, Mola di Bari, Fasano, Ginosa, Castellana Grotte, Cellamare, Santeramo in Colle e Noci.

L'operazione Barracuda venne portata a termine dai Carabinieri di Gioia del Colle che hanno ricostruito l'azione e l'organizzazione del sodalizio malavitoso: c'era chi era addetto a procurarsi la droga, chi vendeva le dosi, chi reinvestiva i proventi illeciti nelle filiere e chi era addetto a "punire" i clienti morosi. Diversi i clienti dell'organizzazione. C'erano ristoratori, commercianti, rappresentanti, titolari di negozi, studenti, autotrasportatori, impiegati e anche professionisti.

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