''Caldo cuscino'' cancerogeno, la GdiF sequestra 25mila confezioni

04-24-gdif-cuscinoNOCI (Bari) - Emanano sostanze pericolose per la salute. Per questo 25 mila prodotti 'caldo cuscino' una sorta di borsa d'acqua calda elettrica, sono stati sequestrati da militari della Guardia di Finanza di Monopoli, coordinati dalla Procura della Repubblica del capoluogo pugliese. Si tratta di un sacchetto morbido, dotato di un dispositivo elettrico per riscaldare il liquido contenuto all'interno, che ha la peculiarita' di rilasciare il calore nelle ore successive (fonte: Adnkronos).

L'articolo, importato e commercializzato in Italia da una società di Noci, la Euronovità srl, si presenta come un'evoluzione della classica borsa dell'acqua calda, dotata pero' di un dispositivo elettrico per il riscaldamento, che viene utilizzata esclusivamente in ambito domestico per scaldare mani, piedi, collo. Sotto le coperte provvede a creare il tepore necessario per affrontare la notte in maniera piu' confortevole.

Durante i controlli e' emerso che emanava un odore pungente. Cosi' due campioni sono stati inviati al Dipartimento di Chimica dell'Universita' degli Studi di Bari che, avvalendosi dei suoi ricercatori, dopo aver esaminato le emissioni, ha accertato quantita' significative di idrocarburi alifatici, idrocarburi aromatici ed idrocarburi clorurati. Alcune di queste sostanze sono classificate pericolose in quanto, se inalate, possono essere cancerogene. Le analisi chimiche preliminari hanno rilevato che in condizioni di non utilizzo, quindi spento, il prodotto risulta rilasciare emissioni di derivati del petrolio (toluene, benzene, etc) dieci volte superiori al limite consentito, esponendo quindi il consumatore al rischio cancerogeno per inalazione; mentre in caso di funzionamento, le emissioni di questi derivati del petrolio raggiungono valori estremamente alti, tali da far incorrere i consumatori in rischi concreti.

L'operazione delle Fiamme Gialle e' stata denominata 'Sonni tranquilli'. Il prodotto, nelle sue due varianti, viene commercializzato dalla societa' nocese, dopo essere stato importato direttamente dalla Repubblica Popolare Cinese (dove viene fabbricato) e rivenduto su tutto il territorio nazionale, attraverso successive cessioni a numerosi punti vendita. Dalle indagini si e' appreso che il prodotto, prima della sua commercializzazione, e' stato sottoposto a controlli da parte di una societa' anglosassone, per ottenere le certificazioni necessarie all'immissione in commercio nell'Unione Europea. Tuttavia, e' emerso che le certificazioni erano parziali, in quanto si riferivano esclusivamente all'apparato elettrico. L'azienda nocese quindi, acquisendo le certificazioni e tramite l'apposizione del marchio Ce, ha immesso in commercio un prodotto che, agli occhi del consumatore, risultava conforme nella sua interezza, ma che nella realta' aveva delle certificazioni parziali, limitate all'apparato elettrico e non alla componente chimico-fisica, in ordine a cui le ulteriori analisi, chimica e del prodotto, fatte eseguire da tecnici nominati dalla Procura, hanno rivelato la natura di prodotto pericoloso per la salute, per rischio cancerogeno o di insorgenza di patologie croniche piu' in generale da esposizione inalatoria.

Il sostituto procuratore Marcello Quercia ha chiesto ed ottenuto dal GIP Annachiara Mastrorilli, il sequestro di circa quarantamila pezzi su tutto il territorio nazionale, presso i grossisti e gli acquirenti in buona fede di partite del prodotto. Per la piena efficacia del provvedimento cautelare verra', inoltre, attivata la procedura Rapex (European Rapid Alert System for non-food consumer products), il sistema europeo che consente l'allerta rapida per i prodotti di consumo pericolosi. Grazie a questo sistema le autorita' nazionali notificano alla Commissione europea i prodotti che, ad eccezione degli alimenti, dei farmaci e dei presidi medici, rappresentano un grave rischio per la salute e la sicurezza dei consumatori.

Il rappresentante legale della societa' di Noci e' stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica.

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