Tangente di 500mila Euro per aggiudicarsi appalto, ''Avvenire'' nei guai

07-14-autocompattatore-avvenireNOCI (Bari) - Un vistoso giro di soldi porta nei guai l'azienda di ecologia e servizi di nettezza urbana Avvenire srl operante anche nella città dei tre campanili. La società con sede legale a Putignano e base amministrativa a Gioia del Colle, vede coinvolti due suoi funzionari all'interno di un filone d'inchiesta parallelo all'operazione Plinius eseguita due giorni fa dalla Procura della Repubblica di Cosenza e riguardante appalti di spazzamento e raccolta rifiuti solidi urbani nel cosentino.

Il Comune di Noci apre la pagina dei "principali clienti" del sito internet (www.avvenire.net) della società finita nei guai per una presunta mazzetta da 500mila Euro per aggiudicarsi un appalto a Scalea, cittadina calabrese in provincia di Cosenza, dal valore di circa 11 milioni di Euro.

Il tutto viene scoperto dalla DDA di Catanzaro, che con l'operazione Plinius porta agli arresti ben 38 persone accusate a vario titolo di associazione per delinquere di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, sequestro di persona, detenzione e porto di armi comuni da guerra, estorsione, rapina, corruzione, turbativa d'asta, turbata libertà del procedimento amministrativo, falso, istigazione alla corruzione e minaccia, tutti aggravati dal metodo mafioso. Tra le persone raggiunte da ordinanza di custodia cautelare in carcere ci sono anche il sindaco di Scalea, Pasquale Basile, e cinque suoi assessori.

Nel filone parallelo finiscono agli arresti domiciliari invece Angelo Silvio Polignano, 45enne di Putignano, e Francesco Paolo Pugliese, 50enne di Gioia del Colle, ai vertici della ditta Avvenire srl. L'iter della procedura viziata risalirebbe al maggio 2011 e secondo la ricostruzione della procura antimafia avrebbe coinvolto i vertici del municipio oltre ai responsabili delle ditte Avvenire srl, di Gioia del Colle, e Balsebre Nicola, azienda edile di Montescaglioso (Mt), che avrebbero costituito un ATI (Associazione Temporanea d'Imprese) per potersi aggiudicare l'appalto milionario. Pasquale Basile nel suo ruolo di sindaco, Francesco Galiano quale assessore al commercio, Pierpaolo Barbarello come presidente della commissione giudicatrice, Antonino Amato e Antonio Forastieri in qualità di membri della commissione giudicatrice, tramite Giuseppe Zito, Mario Nocito, Pietro Valente e Alvaro Sollazzo, avrebbero accettato la promessa d'una tangente da 500 mila euro (di cui sarebbe stato consegnato un acconto contestualmente all'accettazione della promessa), da parte di Francesco Paolo Pugliese e Silvio Polignano (Avvenire srl), e Nicola Franco Balsebre (Balesbre Nicola), gerenti, di fatto, dell'Ati. In cambio politici e funzionari s'impegnavano a pilotare l'aggiudicazione del ricco appalto (aveva una base d'asta di 11,2 milioni di euro) agli imprenditori pugliesi.

Nel mezzo però è intervenuta la Procura della Repubblica di Cosenza che ha mobilitato circa 500 uomini per far cingere ai polsi le manette a 38 persone e bloccare così la procedura viziata in un comune completamente controllato dal clan 'ndraghetista degli "Stummo-Valente".

La società Avvenire srl, nata come una cooperativa e trasformatasi nel tempo in una società a responsabilità limitata, opera appalti pubblici non solo a Noci (dove pare avere un contratto pluriennale senza clausola rescissoria), ma anche nei comuni di Putignano, Terlizzi e Sannicandro, in provincia di Bari, Carlantino, Orta Nova e Isole Tremiti nel foggiano, Guagnano in Salento, Castellaneta e Mottola nel tarantino. Inoltre, oltre alle due sedi di coordinamento di Gioia del Colle e Putignano, è presente con quattro sedi operative a Terlizzi, Sannicandro di Bari, Castellaneta e Mottola tenendo in appalto la pulizia di molti edifici pubblici, in principal modo scuole. Tutto farebbe pensare ad un'azienda solida ed in salute ma, alla luce dei fatti di Scalea, dalla gestione non proprio trasparente.

 

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