Distrugge i muretti a secco, interviene la Forestale

01-29-cfs-murettoNOCI (Bari) - Gli Agenti del Comando Stazione Forestale di Noci, nel corso dello svolgimento del servizio d'istituto finalizzato al controllo del territorio, hanno proceduto in data 24 gennaio al sequestro penale preventivo di un terreno agricolo della superficie complessiva di metri quadrati 25.000 circa sito in agro di Putignano alla località "Monte Cucco" a circa 9 chilometri dall'abitato, dove erano ancora in corso lavori finalizzati alla trasformazione colturale del sito da seminativo a impianto arboreo specializzato (ciliegeto).

Il terreno oggetto d'indagine è posto al confine tra i territori comunali di Noci e Putignano. Dal controllo e dai successivi accertamenti espletati dalla locale stazione coordinata dall'Isp. Giovanni Posa, con l'ausilio anche del SIM Sistema Informativo della Montagna, emergeva inoltre che era stata smantellata e distrutta, mediante macinatura dei conci di pietra, una lunghezza considerevole di muretti a secco, circa 500 metri lineari.

Il sistema SIM, software che permette di confrontare le ortofoto di voli effettuati nelle diverse annate e quindi di monitorare le trasformazioni che il territorio subisce nel corso del tempo, in dotazione a tutti i reparti del Corpo Forestale dello Stato, ha individuato che, i muretti a secco distrutti erano suddivisi in tratti disposti in senso trasversale alla linea di massima pendenza del terreno, terrazzavano e dividevano il fondo agricolo in appezzamenti di area equivalente. Proprio questa particolare disposizione, dava ai muretti a secco, detti anche "scarpe", la specifica e importante funzione di contenimento contro eventuali scivolamenti del terreno verso valle. Unitamente ai muretti a secco veniva eliminata anche la vegetazione spontanea arbustiva ed arborea in essi radicata e sparsa nel fondo agricolo.

posa-giovanni-forestale-01«Dalle indagini risultava che i lavori erano stati eseguiti abusivamente in assenza di autorizzazione paesaggistica – dichiara l'Isp. Giovanni Posa (in foto) a seguito delle indagini - necessaria invece, perché l'appezzamento di terreno ricadeva in area direttamente tutelata dal Piano Urbanistico Territoriale Tematico del Paesaggio della Regione Puglia (P.U.T.T./paesaggio), ovvero nell'Ambito Territoriale Esteso di valore distinguibile "C" con la presenza di cigli di scarpata relativo al sottosistema "Versanti e crinali" dell'Ambito Territoriale Distinto "Sistema geologico, geomorfologico e idrogeologico"».

Gli uomini del CFS di Noci accertavano inoltre che l'eliminazione dei muretti in pietra a secco, classificati dal Piano "Beni diffusi del paesaggio agrario" con notevole significato paesaggistico unitamente alle piante isolate e/o a gruppi e sparse, costituiva un intervento vietato in quanto insistevano, in relazione all'ambito territoriale Distinto sottosistema "Componenti Botanico Vegetazionali", nella cosiddetta "area annessa" al bosco, consistente in una fascia di salvaguardia della profondità di 100 metri dal perimetro esterno di questi, ove gli indirizzi e le direttive di tutela previste dalle Norme Tecniche di Attuazione del Piano impongono che tutti gli interventi di trasformazione fisica del territorio e/o insediativi vanno resi compatibili con la conservazione degli elementi caratterizzanti il sistema botanico/vegetazionale, che le attività agricole debbono essere coerenti con la conservazione del suolo e gli elementi "diffusi nel paesaggio agrario" salvaguardati evitando la modificazione dell'assetto idrogeologico.

«La totale ed abusiva distruzione dei muretti in pietra a secco – continua a spiegare Posa - è risultata anche in netto contrasto con le disposizioni normative del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale della Puglia (PPTR) recentemente adottato con Delibera di Giunta Regionale n. 1435 del 02 agosto 2013 ai sensi degli artt. 135 e 143 del D.Lgs. n. 42/2004 (Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio) e che con la sua approvazione andrà a licenziare il vigente P.U.T.T., in quanto per l'Area di rispetto dei boschi, considerata dal nuovo Piano "Ulteriore Contesto" nell'ambito della Componente botanico-vegetazionale della Struttura Ecosistemica e Ambientale, le relative misure di salvaguardia e di utilizzazione considerano non ammissibili tutti i piani, progetti e interventi che comportano, tra l'altro, l'eliminazione o trasformazione degli elementi antropici e seminaturali del paesaggio agrario con alta valenza ecologica e paesaggistica e consentono la sola manutenzione e ripristino dei muretti a secco esistenti limitati alle parti in cattivo stato di conservazione, senza smantellamento totale del manufatto».

Appare evidente quindi che sia con il vecchio che con il nuovo piano paesaggistico i muretti in pietra a secco sono sempre e comunque sottoposti a norme di salvaguardia perché elementi caratterizzanti il territorio murgiano. Ritenuta quindi illecita per i Forestali la condotta posta in essere, il proprietario del fondo agricolo è stato deferito all'Autorità Giudiziaria.

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