Caso baby-squillo a Roma

03-20-cronaca

AGGIORNAMENTO 2017 - La vicenda giudiziaria  si è conclusa definitivamente per Nicola Bruno con un patteggiamento (e contestuale sospensione condizionale della pena) in data 26 ottobre 2017.


NOCI (Bari) - Ci sarebbe anche Nicola Bruno, il 35enne figlio del senatore nocese di Forza Italia Donato Bruno, tra gli indagati sull'inchiesta delle baby prostitute del quartiere Parioli a Roma. Il nome salta fuori da un articolo pubblicato questa mattina sulle pagine online del Corriere della Sera e ripreso sull'Huffington Post e da altri siti d'informazione nazionali.

Secondo quanto riportato dalle testate giornalistiche online il nome di Nicola Bruno, avvocato civilista che lavora nello studio di papà in via Veneto e sposato da poco, risulterebbe inquisito nel terzo filone d'inchiesta che la Procura della Repubblica di Roma ha aperto sul caso delle baby squillo e che riguarderebbe i presunti clienti delle due minorenni.

Il nome del figlio del senatore Donato Bruno, rientra nell'elenco degli oltre venti inquisiti accusati di aver avuto rapporti sessuali con le minorenni. «Le indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo si concentrano sugli uomini che entrano ed escono da quel palazzo di viale Parioli,- scrive Fiorenza Sarzanini sul Corriere - sulle conversazioni, sugli appuntamenti. E tra i «contatti» frequenti viene individuato anche il telefono del giovane legale. Vengono disposte ulteriori verifiche, raccolti quegli elementi che i magistrati hanno definito «incontrovertibili». Quando il quadro degli accertamenti è completato si decide di iscrivere il suo nome nel registro degli indagati insieme a quello di altre 20 persone».

L'inclusione nel registro degli indagati risulterebbe alla fine di un percorso investigativo legato in principal modo alle intercettazioni telefoniche. Secondo lo stesso quotidiano il giovane Bruno «verrà interrogato a giorni. Si ipotizza il giudizio immediato». La notizia ha subito fatto il giro del web ed i social network ne hanno amplificato la diffusione.

 

03-20-onorevole-brunoLA REPLICA DEL PARLAMENTARE - «Ho parlato con mio figlio e mi ha detto che non ha avuto alcun rapporto con le persone coinvolte in questo caso. Io gli credo e ho fiducia in lui». Lo ha scritto in una nota ad Affaritaliani.it., il senatore Donato Bruno, «Mi auguro che mio figlio venga al più presto sentito dai pm. Spero il primo possibile. Sia io sia mio figlio siamo molto tranquilli. Al mio paese si dice “male non fare e paura non avere». 

 

 

 

Notizie da Noci

© RIPRODUZIONE RISERVATA