Ritella, dalla Kentron a Finmeccanica: indagini su intreccio fra affari e politica

04-03-clinica-GPIINOCI (Bari) - Non si spegne l'interessamento per l'imprenditore nocese Francesco Ritella al centro di una grossa inchiesta giudiziaria che lo vede indagato dalla Procura della Repubblica di Bari per truffa e bancarotta fraudolenta, tanto che in aprile scorso gli sono stati congelati beni per circa 8 milioni di euro. Insieme alla magistratura anche i media stanno seguendo i procedimenti a carico dell'imprenditore.

La Gazzetta del Mezzogiorno nell'ultima settimana ha pubblicato numerosi articoli sulla vicenda con cui sono stati resi noti ulteriori nuovi elementi scoperti dalle fiamme gialle. Il "faccendiere" – così lo descrive il collega Scagliarini – si sarebbe dimesso dalla carica di direttore generale della Kentron, la società finita sotto l'occhio del ciclone per gli accreditamenti alla Regione Puglia per l'apertura del Giovanni Paolo II a Putignano. In più avrebbe restituito 500mila euro, la metà di ciò che avrebbe prelevato dai conti della clinica privata e che la Procura gli contesta. Il gesto di galanteria non è passato inosservato, tanto che l'attuale società che gestisce la clinica ha chiesto alla Procura di dissequestrare gli 8 milioni congelati ad aprile ed affidati ad un custode giudiziario proprio per evitare ulteriori "ammanchi" o come si disse allora "distrazioni".

Nel frattempo il faccendiere Ritella continua a lavorare ad alto livello. Secondo le intercettazioni telefoniche raccolte dai finanzieri del nucleo di Polizia Tributaria di Bari e depositate in Procura, Francesco Ritella continuerebbe ad intrattenere rapporti con gente altolocata del ramo politico, soprattutto PD, per il quale si scomoda facendo la spola tra Roma e Bruxelles. Per lo stesso motivo si muove per una società molto vicina a Finmeccanica, ed avrebbe usato, per un certo periodo di tempo in passato, addirittura una sim svizzera. 

E mentre Ritella continua a mantenere uno stile di vita lussuoso, il nucleo di polizia tributaria continua a fare il proprio dovere. Scavando sul passato dell'ex imprenditore si scopre che un'altra società, oltre alla Ilcam srl, sarebbe stata svuotata al fine di girare denaro alla Kentron. Sigros srl, società oggi fallita che operava nel settore commerciale. Entrambe le società (Ilcam e Sigros) risultano gemmate in un altro spettacolare fallimento degli anni '90: quello dei supermercati Carlone. Società che secondo i fascicoli d'inchiesta sarebbero state svuotate al fine di beffare creditori e collaboratori, nonché i dipendenti che ci hanno rimesso il posto di lavoro.

Movimenti di ingenti quantità di denaro che viaggiavano da un conto corrente all'altro e che perdevano un po' i pezzi per andare sui conti personali. Soldi insomma, tantissimi soldi. Tanto che sul conto corrente personale di Ritella secondo la Guardia di Finanza sarebbero stati versati 3 milioni di euro in soli 4 anni, in barba a tutte le norme antiriciclaggio.

Per questi motivi il sostituto procuratore Lino Giorgio Bruno ha trasmesso gli atti ad Anna Maria Tosto che coordina il pool sui reati societari. Le indagini su quest'ultimo filone non sono ancora terminate mentre il caso Kentron è approdato in giudizio.

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