Anche un nocese coinvolto nell'operazione Caino

CCBariNOCI - Anche un nocese coinvolto nell’operazione "Caino" che ha portato a sgominare una banda criminale operante nel territorio delle Marche. Sono complessivamente sei gli arresti eseguiti dai militari del Reparto Operativo di Pesaro e della Compagnia Carabinieri di Fano, a seguito di una complessa indagine avviata dopo il grave episodio di rapina e sequestro di persona avvenuto a Fano il 22 ottobre 2008 ai danni dell'imprenditore ittico Athos Rosato definito il "re delle vongole”.

L'imprenditore fu picchiato dai malviventi e, sotto la minaccia delle armi, fu costretto a consegnare la somma di 350mila euro in contanti prelevati dalla cassaforte, 25mila euro che aveva con sé e l'orologio Rolex del valore di 34 mila euro. Le indagini, condotte sotto la direzione del Dott. Palumbo Manfredi, Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Pesaro, e dei sostituti Dott.sse Maria Letizia Fucci e Monica Garulli, si sono concentrate nell'ambito delle persone vicine all'ambiente familiare e lavorativo della vittima, grazie ai seppur pochi indizi a disposizione, alle testimonianze raccolte e agli elementi acquisiti in sede di sopralluogo. Dopo dunque una difficile indagine sono stati emessi provvedimenti di "fermo di indiziato di delitto" nei confronti di Rocco Lico, 35 enne imprenditore edile del luogo di origine calabrese, vicino all'ambiente familiare di Rosato, e di Gianfranco Magi, 60enne pregiudicato di Fano, conosciuto dalle forze dell'ordine per reati contro il patrimonio, il quale aveva avuto in passato rapporti con l'imprenditore.

Nelle prime ore del 12 febbraio scorso, inoltre, i militari hanno dato esecuzione alle ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip del tribunale di Pesaro Lorena Mussoni nei confronti del nocese Domenico Paolo Lasaracina operatore del settore edile ed il socio Giovanni Matteo Tartaglia; Angelo Tartaglia, zio del Giovanni, commerciante residente a San Severo, pregiudicato, con precedenti penali per reati contro il patrimonio e Antonio Mastropietro operaio residente a Cerignola, pregiudicato per reati contro il patrimonio e la persona, ritenuto uno degli esecutori materiali del sequestro e della rapina. Tutte e sei le persone arrestate sono ritenute responsabili dei reati di sequestro di persona, rapina, ricettazione, detenzione illegale e porto in luogo pubblico di armi comuni da sparo. Per la buona riuscita dell’operazione ha giocato un ruolo determinate l'ottima conoscenza del territorio, l'intuizione dei militari operanti e l'azione sinergica con la Procura della Repubblica, fattori questi che hanno permesso di fare piena chiarezza su un fatto delittuoso che inizialmente si profilava alquanto complesso e che tanto allarme aveva suscitato nei cittadini fanesi.

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