Matrimonio indiano a Savelletri: Noci c'era

09-05 ritika e rohanNOCI (Bari) - Checchè se ne dica, un matrimonio indiano da 10 milioni di euro (di base...), ospitato da tre strutture di per sè meravigliose, con spettacoli e attrazioni in ogni angolo e persino un elefante che accompagna il corteo dello sposo, è un qualcosa di straordinario, diciamocelo. Fuori dall'ordinario perchè non appartenente alla vita di tutti i giorni, ma affascinante proprio per questo: nuovo, in quanto a colori, tradizioni e particolari, nuovo in quanto a conoscenze culturali e cultuali, nuovo per esperienze di vita e immagini da portare con sè.

Noi c'eravamo, grazie a una parte di Noci che è riuscita ad esserci: quella della tradizione pasticciera della famiglia Lucarella di Gourmandise, fornitore esterno del matrimonio dell'anno, patinato, straraccontato e stravisto, dei due giovani Ritika e Rohan. Noi vi raccontiamo il dietro le quinte, con qualche 'inquadratura' sul palco a completare il quadro di un'esperienza non ordinaria.

09-05 borgo egnaziaRicapitolando (sondando tra la gente, c'è chi non sa niente di questo matrimonio: se state leggendo, questo è per voi), Ritika Agarwal e Rohan Metha, lei figlia del magnate indiano del ferro, Pramod, e lui di un'importante famiglia dell'imprenditoria tessile indiana, sono civilmente sposati dal 25 agosto, con rito celebrato a Londra, ma hanno scelto la Puglia e in particolar modo Savelletri, frazione di Fasano, per ospitare il rito induista e i relativi festeggiamenti. Secondo la tradizione induista, è la famiglia della sposa a doversi occupare del matrimonio e il magnate Pramod affitta tre strutture per i suoi 800 invitati: Borgo Egnazia, Masseria Pettolecchia e Masseria San Domenico; 3-4 e 5 settembre le date dell'evento, che comincia a far parlare di sè a partire dalla stima economica, 10 milioni di euro di spesa.

09-05 auguri a ritika e rohanGiovedì, secondo giorno di festa, arriviamo a Borgo Egnazia (foto sopra), in pratica un cantiere a cielo aperto con centinaia di uomini indaffarati tra piscina e palchi da montare o smontare, sinceramente non lo capiamo: lo ribattezzeremo il matrimonio-cantiere per quanto 'lavoro operaio' trasudi questo evento. "Ecco perchè 10 milioni di euro" diventa il motto della giornata, ma ci dicono che non abbiamo visto niente: il giorno prima figuranti e invitati vestiti da antichi romani hanno omaggiato il mito della capitale, con eccezionali scenografie e le piscine del Borgo hanno ospitato il primo spettacolo acquatico. Ok, non abbiamo visto niente. Borgo Egnazia con le sue stanze/villette su circuito labirintico, con vie denominate e scorci da piccolo paesino, ospita gran parte degli invitati: la hall dell'hotel è composta da tanti mini salottini, con stuzzichini per ogni poltrona e una coperta per i più freddolosi. Lungo il corridoio bellissime statue accompagnano l'ospite nella passeggiata, interrotta dalla vista di un alberello posizionato in un vaso sulla sinistra, con tanti cartellini appesi e su scritto "Ritika e Rohan Wish", "augurio per Ritika e Rohan": sul tavolino accanto, cartellini da riempire dei propri auguri personali, con fili color oro (inutile dirlo) e penne ricordo, ricordo...appunto.

L'atmosfera è tranquilla a Borgo Egnazia: gli invitati sono liberi di scorrazzare nella struttura e di ordinare champagne, tanto sono ospiti. Una decina di donne in abito indiano prova una coreografia da mostrare agli sposi, un ballo di gruppo indiano, per capirci: l’affluenza al buffet dove siamo è altalenante e ogni ora è buona per fare colazione (il giorno prima si son fatte le 5 del mattino). Un giovane indiano, forse anche lui rampollo chissà, accosta una bruschetta alla frutta nel piatto e la condisce senza pudore, uomo dai gusti forti e a giudicare dagli odori della cucina indiana accanto ai nostri dolci, non ci sorgono dubbi. Visto il poco traffico, decidiamo di farci un giro in struttura e con i nostri grembiulini color senape non stentano a capire che noi, sì, non siamo invitate. Per raggiungere l’ingresso principale passiamo dall’area relax, con candele e luci soffuse, fino a un grande lucernario formato da tante gabbiette, posto al centro di due rampe di scale bidirezionali che portano alle camere: cominciano le sfilate di abiti indiani e insieme a loro i nostri giudizi all’abito più bello e più costoso (siamo due donne, se non l’avete capito). All’ingresso, ancora aperitivi… e no, non possiamo approfittarne: eccoci nell’atrio all’aperto, a sinistra un altare induista, mai visto uno così da vicino e un grande cuore rosso di fronte a celebrare l’amore tra Rohan e Ritika; la tradizione conservatrice induista vuole che i matrimoni, passo fondamentale nella vita del credente, siano combinati, anche se nelle famiglie più facoltose questa tradizione viene, da tempi recenti, sovvertita. Chissà…

09-05 masseria san domenicoNel nostro primo giorno di lavoro non riusciamo a beccare gli sposi, ma ci dicono che la signora mora e in carne che a un certo punto raggiunge il buffet, sia la nonna della sposa: per oggi ci accontentiamo, domani è il matrimonio e dovremmo vedere tutti, di regola. La mattina del 5 settembre, giorno prefissato per la cerimonia e i fuochi d’artificio e la torta nuziale francese e Shakira, insomma tante belle cose, la passiamo ancora a Borgo Egnazia: la sveglia è suonata prima stamattina, il viavai è notevole, ma intorno all’ora di pranzo si esaurisce rapidamente. Ci affacciamo sulla piscina, stanno smontando tutto: è l’ora di trasferirci nel ‘nòcciolo’ della festa, la bellissima Masseria San Domenico (foto sopra), raggiungibile in auto a breve distanza. La pioggia del mattino ha fatto terra e fango sul percorso, ma fortunatamente ha smesso, anche se ‘sposa bagnata, sposa fortunata’, ma queste sono credenze italiane. Masseria San Domenico, piccola favola nella Savelletri fasanese, con una piscina ancora più bella del borgo, sulla cui superficie galleggia una barchetta a forma di petalo: azzardiamo anticipazioni per il prossimo spettacolo. Prima della favola, l’ante-favola: i capannoni degli addetti ai lavori, con la grande mensa e le zone cambio; il nostro matrimonio indiano è anche questo.

Ci sembra di conoscere un’invitata, sì…Serena, Serena Autieri, attrice italiana: è con marito (top manager di Dubai, Enrico Griselli), figlia e baby sitter. 'Scatterebbe una foto con noi?'- ‘Sì’- ‘cheese’, ma la foto non è in galleria, va beh, ne faremo altre, al grande palco, al grande gazebo bianco del buffet serale, al grande chiosco per la cerimonia nuziale, al grande cerchio di fiori per uno degli spettacoli, al grande capannone del buffet pre-cerimonia, al grande elefante tempestato di pietre colorate. Si rincorrono le voci, lo sposo dovrebbe arrivare sul dorso di un elefante vero e cresce l’attesa: intanto sistemiamo i nostri dolci all’interno della struttura, apparecchiata all’indiana. Cuscini preziosi e un bellissimo chioschetto anche al centro del capannone per gli invitati che verranno: per loro ancelle bianco vestite all'accoglienza e un red carpet da divi del cinema, che poi forse tra loro ci sarà effettivamente qualche stella di Bollywood (cinema indiano) e forse in India ci saranno folle di ragazzine che si strapperebbero i capelli al nostro posto. Beata 'ignoranza' la nostra. Le donne cominciano a raggiungere la piazzetta, fasciate da lunghi scialle preziosi, tra loro anche alcune occidentali: gli uomini più anziani sono in abito nero, i giovani in vestiti tradizionali, gli occidentali più temerari hanno il turbante arancione, tutti gli altri non sono scesi a compromessi.

09-05 spettacolo matrimonio indianoIl turbante arancione, però, è un simbolo del corteo nuziale che sta per iniziare: lo indosseranno tutti i testimoni dello sposo. Prima della loro sfilata, un grande carro accompagna due deejay e nello spazio antistante il red carpet comincia la festa tra le famiglie degli sposi: il matrimonio, secondo la tradizione induista, unisce non solo gli sposi, ma anche i rispettivi parenti. Ed ecco il corteo arancione, seguito da girandole, figuranti vestiti da guardie e artisti di strada: in sella a un cavallo lo sposo, Rohan Metha e questo vuol dire solo una cosa, l'elefante non c'è. Il suocero,  il magnate Pramod Agarwal, accoglie il genero e dopo un abbraccio, il corteo si muove verso il chiosco del rito. Qui, lo sposo attende la sposa che arriva a bordo di un carro con braccia bianche: una simpatica figura del rito induista con coda di pavone cinge la coppia, tra applausi e commozione delle famiglie. Invitati, sposi e famigliari possono prendere posto: durante il lungo rito, Ritika e Rohan attraverseranno insieme le varie fasi del matrimonio induista, fino alla cascata di petali di fine rito che sancisce l’unione consacrata. Qualcuno alza gli occhi, forse anche per tirare indietro le lacrime, ma in cielo c’è uno spettacolo di luna…aerostatica: un’acrobata, appesa ad una luna gigante dal volto di donna, volteggia sulle teste degli ospiti di Masseria San Domenico. Raggiunge la piscina, dove un angelo sulla barchetta tenta di raggiungerla, ma non ci riesce: riesce però a scorgerne la scia. Dopo la magia dello spettacolo, si passa al calore degli auguri: sul palco sorelle e fratelli degli sposi, che scherzano con loro e il pubblico, ricordando immagini d’infanzia e augurando amore e figli ai due novelli sposi. E poi…ci sarebbero i fuochi d’artificio da migliaia di euro da raccontare e lo spettacolo finale: avranno fatto certamente l’alba in questa giornata straordinaria di un matrimonio straordinario. Per noi, invece, l’ordinario chiamava, ma l’abbiamo vista comunque la luna da vicino.

 

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