NOCI (Bari) - No al paradosso "licenziare per assumere". Questo lo slogan che la Cgil nazionale ha scelto per riunire cittadini e lavoratori in occasione della manifestazione programmata per il prossimo 25 ottobre 2014. Lo stesso slogan condiviso dalla cgil locale nocese scesa in piazza con un banchetto, la scorsa domenica 19 ottobre, per raccogliere le adesioni di quanti, cittadini e lavoratori, vogliono manifestare e ritrovarsi in Piazza San Giovanni a Roma.
"Lavoro, Dignità, Uguaglianza. Per cambiare l'Italia". Queste le parole scelte dalla Cgil per la grande manifestazione. Due saranno in tutto i cortei che partiranno alle ore 9.30 da piazzale Ostiense e da piazza della Repubblica e che attraverseranno la capitale per confluire in piazza San Giovanni. La manifestazione è stata indetta dal sindacato di corso Italia a sostegno delle sue proposte per mettere al centro il lavoro, la sua difesa e la sua creazione. In sintesi, infatti, la Cgil propone interventi specifici per creare lavoro attraverso un deciso cambio della politica economica, l'attuazione di investimenti pubblici e privati, l'estensione dei diritti, meno forme contrattuali e più stabilità, l'allargamento universale delle tutele, la diffusione dei contratti di solidarietà.
Per l'occasione anche la Cgil locale ha voluto rivolgersi ai cittadini nocesi chiedendo partecipazione e condivisione dei punti su cui discutere e manifestare: rottamare l'idea di un nuovo art.18, rottamare l'idea del controllo a distanza sul lavoro, rottamare l'idea di dimensionamento come forma di flessibilità sul lavoro. Sino a questo momento circa una decina sono state in tutto le adesioni raccolte. "Tutti i manifestanti che di qui si muoveranno", ci ha dichiarato Luca Curci (secondo da sinistra in foto) membro della Cgil regionale, "si uniranno ad altri 150 pullman pugliesi. Un numero importante che dimostra quanto importante sia il tema". Chiunque volesse aderire all'iniziativa può comunque rivolgersi entro domani 22 ottobre alla camera del lavoro nocese. "Il problema del paese", riporta il volantino fatto girare in paese, "è il lavoro".