La magia della Sacra Sindone

Mostra aperta tutti i giorni dalle 17.30 alle 20.30 sino al 18 aprile prossimo presso i locali a pianterreno della parrocchia SS. Nome di Gesù

 

2009_04_07_sindone_3_resizeNOCI - Uno dei momenti più belli della Pasqua nocese 2009. Forse il più significativo. Sicuramente il più energico. La presentazione della mostra fotografica sulla Sacra Sindone tenutasi presso i rinnovati locali del plesso cappuccini sabato scorso ha regalato momenti di riflessione e suggestione. A fare gli onori di casa è stato don Carmine Chiarelli che ha esortato l’amministrazione comunale a favorire questo genere di eventi. Appello subito raccolto dal primo cittadino Piero Liuzzi che ha riportato l’attenzione sul lavoro che l’amministrazione comunale sta svolgendo al fine di divulgare anche la cultura religiosa. Dopo l’intervento di Cesareo Putignano, presidente Uten, sulla diatriba in corso tra studiosi del campo che adoperano sul sacro telo, la parola è subito passata alla voce più autorevole della serata: il prof. Michele Loconsole.

2009_04_07_sindone_1_resizeAutentico mattatore dell’evento, Loconsole, ha spiegato in termini pratici e relativamente scientifici, tutti gli studi che si sono succeduti nel corso degli anni sul telo sindonico, dal suo ritrovamento del 1532 fino al 2005. Studio, non religione. Il professore premette infatti: “Lo studio del telo sindonico deve essere separato dal mondo religioso”. La spiegazione del prof. Loconsole verte infatti su quattro punti che possono essere ritenuti oggettivi.

Il telo sindonico, lungo 4,36m e largo 1,52m, è risalente al primo secolo Dopo Cristo e l’immagine dell’uomo avvolto nel telo è visibile integralmente grazie ad un negativo fotografico. Il sangue rinvenuto sulle fibre, di tipo AB è sia di matrice arteriosa che venosa e risulta essere compatibile con quello rinvenuto sul sudario custodito ad Orviedo (Spagna). Con molta probabilità i due oggetti sono appartenuti alla medesima persona ma, come dichiara Loconsole, “Possiamo dire che sicuramente gli oggetti ritrovati (sindone e sudario) sono risalenti allo stesso periodo storico e provengono dalla stessa regione geografica, ma non possiamo affermare che questi siano appartenuti a Gesù”. I dati geografici riportati dal professore dimostrano che entrambe le reliquie difatti provengono dalla Cisgiordania o, in area vasta, dalla mezza luna fertile. A supporto della tesi vi sono i pollini ritrovati su entrambe le reliquie oggetto di studio che hanno collocazione nella zona del Mar Morto.

Il progresso tecnologico ha poi consentito di effettuare studi con nuove tecniche, ad esempio utilizzando il radiocarbonio. Ed è qui che si accendono le polemiche tra studiosi e scienziati. Il radiocarbonio serve a verificare l’autenticità e la storicità dell’elemento di studio ma il metodo utilizzato in questo ambito non convince proprio tutti. In mezzo a tutto questo vi è la storia. Il viaggio della sindone dalla caduta di Costantinopoli del 1453 al ritrovamento nel 1532, all’incendio del duomo di Torino nel 1997. Dulcis in fundo il miracolo della spina avvenuto ad Andria nel 2005. “In quell’occasione - dichiara il prof. Nicola Simonetti - abbiamo assistito ad un fenomeno prodigioso. La spina custodita in cattedrale si è ricoperta di bacche fino ad assomigliare ad un bastoncino di legno, salvo poi ritornare alla sua dimensione originale. Abbiamo verificato successivamente - continua a dire Simonetti - che il fenomeno si verifica una volta ogni 50 anni, nel momento in cui il 25 marzo coincide sia con l’annunciazione che col venerdì santo. Il fenomeno è però ancora al centro di studi”.

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Capitolo a parte merita la mostra. Ventidue pannelli che riproducono circa un centinaio di fotografie che ripercorrono le vicissitudini della Sacra Sindone, più la riproduzione del telo sindonico, donate per l’occasione da Don Alberto D’Urso della parrocchia Santa Croce di Bari. Queste saranno visionabili tutti i giorni dalle 17.30 alle 20.30 sino al 18 aprile prossimo presso i locali a pianterreno del plesso con ingresso da via Siciliani. La commissione cultura della parrocchia SS Nome di Gesù che ha promosso l’iniziativa intende per l’anno prossimo organizzare un pellegrinaggio a Torino per ammirare la Sacra Sindone originale.

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