La Quaresima di Carlo Vicenti

04 05vicentivescovoNOCI (Bari) - Carlo Vicenti quest’anno sta vivendo la Quaresima in modo intenso e originale, unendo alla creatività la spiritualità. L’innato e atavico desiderio umano di comunicare attraverso la realizzazione di opere dell’ingegno trova in Vicenti un testimone e un esempio di come la creatività possa costituire un utile supporto alla comprensione del sacro e alla preghiera.


Il dinamico e poliedrico vigile in quiescenza ha, infatti, inteso rendere omaggio durante il mese di marzo ad alcuni autorevoli e amati prelati da poco investiti di prestigiosi incarichi. Ha incontrato per primo il concittadino S. E. mons. Giovanni Intini alla vigilia del suo insediamento, avvenuto il 18 marzo, nella diocesi di Tricarico. Al neo vescovo, quale benaugurante dono per il nuovo ministero pastorale, ha donato l’opera “Venite a me”, una stele con Cristo accogliente.

Il 26 marzo Vicenti ha allestito nella Pinacoteca della Diocesi di Conversano-Monopoli, ubicata presso la Chiesa di Santa Chiara di Conversano, l’ormai storica collezione “Neumi”, nata nel 2009 ed ispirata al canto gregoriano.
La mostra, che resterà aperta nei giorni festivi fino al 23 aprile, è stata ufficialmente inaugurata e benedetta domenica 2 aprile da S.E. Mons. Giuseppe Favale che ha molto apprezzato le tele, singolare connubio fra il canto liturgico gregoriano e la mistica spiritualità che effonde il caratteristico blu vicentino, ed ha voluto ascoltare dalla viva voce dell’autore la genesi e la storia della serie che tanti consensi ha raccolto nel corso degli anni.

Vicenti ha donato al vescovo di Conversano-Monopoli l’opera “Ha redento il mondo”, una croce di rame su un basamento di pietra locale, ricevendo parole di lode e d’incoraggiamento.
Mercoledì 29 marzo Carlo Vicenti si è invece recato presso l’Abbazia della Madonna della Scala di Noci. Non si è presentato a mani vuote; ha portato con sé due originali realizzazioni in rame e pietra: una croce pettorale, donata all’abate padre Giustino Pege, e la composizione “Calvario”, omaggio a tutta la comunità benedettina.
Il neo abate ha ringraziato per i graditi doni ed ha elogiato l’estrosità, l’intraprendenza e la naturale propensione al dialogo di Vicenti, la cui simpatia ha scalfito la sacra e austera atmosfera del monastero regalando momenti di sana, sia pur contenuta, ilarità.
In vista della Pasqua c’è da aspettarsi qualche altra originale performance dal vulcanico Carlo?

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