La fontana si racconta: la mostra che ripercorre e preserva la storia dell’Acquedotto Pugliese

01 11 LaFontanaSiRacconta 6NOCI (Bari) - Lo scorso 10 gennaio, a partire dalle ore 11:00, è stata inaugurata all’interno del Chiostro delle Clarisse la mostra fotografica (e non solo) che ripercorre la storia dell’Acquedotto Pugliese (uno dei più grandi d’Europa) fin dagli albori, per meglio aiutare a comprendere la centralità del servizio idrico per i cittadini. Una fontana, oltre che di progresso,  è anche testimone della storia di un popolo e di episodi importanti delle piccole storie individuali. Non a caso, è stato scelto di dare alla mostre  il suggestivo ed eloquente titolo: "La fontana si racconta".  Oltre al presidente di Acquedotto Pugliese, Simeone Di Cagno Abbrescia, sono intervenuti il sindaco Domenico Nisi, e l’assessore Stefano Guagnano.
Viva partecipazione anche da parte di docenti e alunni degli istituti comprensivi “Gallo-Positano” e “Cappuccini- Pascoli”- di Noci. Fino al 26 gennaio, la mostra sarà visitabile dalle 9:30 alle 12:30 e dalle 18:00 alle 20:30

 01 11 LaFontanaSiRacconta 4“Oggi siamo talmente abituati ad aprire il rubinetto e veder sgorgare l’acqua corrente, da considerarlo un qualcosa di scontato. Ci alteriamo anche se il servizio viene interrotto per qualche ora, ad esempio causa della manutenzione delle tubature! Provate un po’ ad immaginare come fosse la vita poco più di un secolo fa, quando non si disponeva ancora dell’acqua corrente!” ha affermato il sindaco Nisi, invitando i presenti a proiettarsi mentalmente in un’epoca che non è poi così tanto lontana. I nostri bisnonni infatti, conservavano l’acqua in appositi recipienti in terracotta, centellinandola meticolosamente. Le acque stagnanti raccolte in cisterne o pozzi privati, non erano certo microbiologicamente pure, anzi, tutt’altro che potabili. Ecco spiegato il proliferare all’epoca di malattie gastro-intestinali come tifo e colera, che specialmente durante l’estate, mietevano un triste raccolto di vittime.

01 11 LaFontanaSiRacconta 2Il 24 aprile del 1915, con  il primo zampillo d’acqua dalla fontana antistante l’edificio che sarebbe poi diventato l’Ateneo di Bari, segnò un cambiamento epocale. Le vecchie “teste di ferro”, storiche fontane delle piazze, se potessero parlare, non racconterebbero solo la storia dell’evoluzione e del progresso di un popolo, ma anche singoli episodi di vita. La fontana infatti era anche un luogo di incontro e aggregazione: le donne chiacchieravano con le amiche, scambiandosi consigli sulla cucina o sul modo più agevole e veloce di sbrigare le faccende di casa; gli uomini discutevano in merito alle ultime notizie di paese. C'è  stato anche chi presso una di quelle fontane ha incontrato l’amore. Emozionante  immaginare gli appuntamenti fugaci (giusto il tempo per un gioco di sguardi o un bacio rubato) ad insaputa dei genitori. La fontana era la “galeotta” perfetta, perché bisognava recarvisi necessariamente per approvvigionarsi d’acqua.

01 11 LaFontanaSiRacconta 5Grazie ad Acquedotto Pugliese, che cura l’intero ciclo dell’acqua, compresa la depurazione, è migliorata sensibilmente anche la vita dei cittadini. Sull’acqua erogata infatti, vengono effettuate decine di analisi giornaliere per garantirne la qualità.
Ciò ha naturalmente consentito di debellare definitivamente molte malattie dell’epoca, dovute all’assenza di controlli igienici.
Con un centinaio di suggestivi scatti, provenienti dallo sconfinato archivio di Acquedotto Pugliese, la mostra ripercorre una parte importantissima della storia di un popolo che marcia verso un cambiamento rivoluzionario.

I visitatori potranno  però ammirare  anche scat01 11 LaFontanaSiRacconta 7ti più recenti, a colori, che mostrano gli operai impegnati nelle operazioni di manutenzione. Ce ne sono voluti 20.000 di operai per completare la costruzione dell’Acquedotto: un numero pari quasi all’intera popolazione nocese! Fanno orgogliosa mostra di sé anche i recipienti dell’epoca, adoperati per la conservazione dell’acqua, e troneggia una delle antiche fontane.

01 11 LaFontanaSiRaccontaC’è perfino un bellissimo manufatto in legno, realizzato da Aurelio Rolli, tornitore Fiat in pensione. Tenerissimo un cartonato realizzato dai giovani alunni nocesi, raffigurante una fontana “umanizzata” che racconta la storia di “Pugliabella”. La loro opera, donata alla mostra itinerante, sarà ovviamente esposta anche nei paesi limitrofi. Un segno di consapevolezza anche da parte dei giovanissimi dell'importanza che l'acqua riveste.
A conclusione della cerimonia inaugurale, un importante appello ai ragazzi da parte del presidente Simeone Di Cagno Abbrescia: “Voi dovete continuare ad essere ambasciatori della qualità della nostra acqua, e soprattutto cercare di preservare questa vitale risorsa. Dovete infatti sapere che più si andrà avanti con gli anni, più l’acqua verrà a scarseggiare, e non esistono come per il petrolio fonti di energia alternative. Senza acqua il pianeta muore. Piccoli e semplici accorgimenti come non lasciare il rubinetto aperto mentre spazzoliamo i denti o mentre ci insaponiamo sotto la doccia, possono fare realmente la differenza se adottati da tutti!”

 

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