Esseri Urbani: conosciamo gli artisti Julica Morlok, Janic Morlok e Millie Herpin con il loro progetto "Prosperare"

05 17 EsseriUrbaniMorlokNOCI - In questo articolo vi avevamo parlato del festival "Esseri Urbani", un progetto che si sviluppa con il territorio e per il territorio, e che per la sua seconda edizione sarà di casa a Noci. La pandemia ha costretto gli organizzatori a posticipare la partenza dell'evento, che era prevista per giungo. Intanto, noi di Noci24, in qualità di media partner di "Esseri Urbani", siamo già partiti con le prime interiviste agli artisti. Ci piaceva l'idea di "presentarli" di volta in volta a voi lettori, in modo che poteste iniziare ad approcciarvi con quelle che sono le loro biografie e i loro percorsi artistici. Soprattutto, però, abbiamo cercato di capire cosa rappresenti per loro l'arte e quale contributo intendano apportare al festival al livello di tematiche e di idee. Iniziamo dunque con l'intervista a Julica Morlok, Janic Morlok e Millie Herpin che ci parlano del loro progetto "Prosperare". Ve la proponiamo sia in italiano che in lingua inglese.

1) Parlateci un po' di voi: al livello biografico ma soprattutto per quel che concerne il vostro operato, ciò di cui vi occupate
"Siamo un team composto da tre creativi: Julica, Janic e Millie, che hanno deciso di unire gli sforzi per rispondere a Esseri Urbani. In precedenza, Janic e Julica hanno lavorato insieme a progetti di design, mentre Millie e Julica hanno collaborato durante il loro studio alla Design Academy di Eindhoven. Le nostre differenti capacità e i nostri differenti background si completano a vicenda, così abbiamo deciso di creare “Prosperare”. Questo progetto è il risultato di valori comuni che condividiamo insieme: prospettiva mutevole sulla vita quotidiana, poesia nel paesaggio e scenografia immersiva".

Una breve biografia su ogni membro del team:
- Julica Morlok (Germania, 32 anni, artista). "Con il mio background in falegnameria, le mie recenti esplorazioni della ceramica e uno studio di design incentrato sui materiali malleabili, sono specializzata in materiali e tecniche di produzione. Strettamente legata all'artigianato ma con un focus sulla cultura moderna, tratto e combino materiali non convenzionali. Cerco di dare un aspetto vivo alla materia."
- Janic Morlok (Germania, 30 anni, designer tessile). "Sono un designer tessile che ha le sue radici nella tradizione artigianale della tappezzeria. Durante il lavoro come tappezziere ho sviluppato un forte desiderio di saperne di più sui tessuti e sui loro materiali. Creare diverse texture e superfici attraverso la tessitura è il fulcro del mio lavoro, così come sviluppare e sperimentare tessuti e materiali di ogni genere e utilizzarli ulteriormente per creare spazi e mobili."
- Millie Herpin (Francia, 28 anni, grafica e scenografa). "Utilizzo la mia esperienza nel design del tessile e della comunicazione per creare grafica e spazi su misura per vari scopi. La mia pratica ruota attorno alle immagini, ai tessuti e allo spazio. Il mio obiettivo è offrire una prospettiva innovativa al nostro ambiente e portare la diversità nella concezione tradizionale del design."

2) Che cos’è per voi l’arte?
“L'arte e il design sono il nostro modo di comunicare e condividere con gli altri la nostra percezione del mondo. E inevitabilmente, sono per noi essenziali. Essi soddisfano il nostro bisogno di bellezza, e sono notevolmente efficaci nel connettere le persone, generando idee e sconvolgendo lo status quos. L'arte e il design sono stati preziosi per l'evoluzione della nostra società. Vale a dire, per il suo benessere e sviluppo culturale. L'arte usa i nostri sensi, in una maniera in cui altri campi falliscono. Ci permette di sintonizzarci con la nostra sensibilità, e ci dà la capacità di elevare ed espandere le nostre prospettive. Crediamo che l'arte sia un luogo per riflettere sull'ambiente circostante e che inviti lo spettatore a una reazione".

3) Cosa vi ha spinti, o meglio cosa vi ha stimolati a rispondere alla call di "Esseri Urbani?"
“Ci sentiamo legati ai valori di accessibilità e inclusività che “Esseri Urbani” porta con sé. Crediamo nel collocare l'arte e il design negli spazi urbani e nel contatto diretto con il pubblico. Vogliamo rendere il nostro lavoro accessibile per confrontare le nostre pratiche con le realtà che ci circondano. Il tema dell’eterotopia è stato molto stimolante per noi. Abbiamo sentito l’argomento vicino alle nostre motivazioni creative. Siamo stati ispirati dall'idea di creare uno spazio al di fuori del luogo pubblico quotidiano, pur rimanendo reale, localizzato, fisico e mentale allo stesso tempo. La dualità e il contrasto ci hanno portato a pensare alla natura all'interno di strade costruite dall'uomo. Avevamo in mente questa immagine della natura che fuoriesce dall’asfalto di Noci.
“Esseri Urbani” è stata una sfida da affrontare durante il COVID-19. Abbiamo tutti sperimentato il distanziamento sociale e l'incertezza del nostro tempo. Eppure, abbiamo visto “Esseri Urbani” come un'opportunità per stare insieme e fare quello che sappiamo fare meglio. Abbiamo iniziato a creare il progetto “Prosperare” insieme; ciascuno dal proprio studio, incontrandoci regolarmente online. Volevamo che “Prosperare” fosse per noi una piattaforma per incontrarci con i cittadini e i visitatori e iniziare una conversazione sull'importanza di cose "inutili" come i fiori".

4) Senza descrivere dettagliatamente l'opera o le opere (sarà una piacevole sorpresa degli spettatori andare a scoprirle) parliamo al livello puramente concettuale di quale contributo intendete apportare al festival "Esseri Urbani". Ci saranno sicuramente una tematica, un concetto o un insieme di valori che vi siete proposti di evidenziare?
“Abbiamo detto in precedenza che l'arte comporta una rottura con le nostre vite quotidiane. Ci preoccupiamo di evidenziare la comunità. Abbiamo creato “Prosperare” come punto culminante del percorso giornaliero degli abitanti: qualcosa di straordinario nell'ordinario.
Abbiamo deciso di lavorare con il simbolo del fiore in quanto è un messaggero puro e semplice per le nostre emozioni. Soprattutto nei nostri tempi attuali, crediamo che un piccolo portatore dei nostri buoni auspici possa allietare la giornata. Guardando al crollo del mercato dei fiori olandese, possiamo vedere ancora più chiaramente che le celebrazioni private e i gesti di questi tempi sono purtroppo scomparsi. Si può sostenere che i fiori non sono considerati come necessità. Ma vogliamo guardare al fatto che in molti studi botanici, racconti, miti, leggende e trattamenti medici, i fiori sono utilizzati per guarire e superare le difficoltà. Con la nostra installazione vogliamo lavorare con il supporto emotivo che i fiori possono dare. Per creare “Prosperare”, apprezziamo l'uso di materiali di scarto e l'esplorazione di usi innovativi dei prodotti. Volevamo strappare i materiali alla loro destinazione d’uso e, per un momento, dare loro un altro scopo. Attualmente stiamo lavorando con rimanenze di corde di arrampicata Edelrid e fili metallici usati provenienti da Baumberger Vineyard. Siamo grati per il sostegno e la fiducia che queste due aziende ci hanno dato. Speriamo di mostrare loro il risultato, e ispirare più persone al riutilizzo di materiali provenienti da contesti differenti".

 1) Tell us a little about yourself: on the biographical level but above all for that which concerns its work, what it deals with.

"We are a team composed of three creatives: Julica, Janic and Millie, that decided to join efforts to respond to Esseri Urbani.
Previously, Janic and Julica worked together on set design projects, while Millie and Julica collaborated during their study at the Design Academy Eindhoven. Our diverse skill sets and backgrounds complemented each other, and we decided to create Prosperare.
This project is a result of common values that we share together: shifting perspective on everyday life, poetry in landscape and immersive set design".

A short biography on each team-member:
- Julica Morlok (German, Artist, 32)
“With my background in carpentry, my recent explorations of ceramic and a design study focused on soft materials, I am specialize in materials and production techniques. Closely connected to crafts but with a focus on modern culture, I treat and combine materials unconventional. I seek to give a living appearance to material.”
- Janic Morlok (German, Textile designer, 30)
“I am a textile designer who has his roots in the traditional craftsmanship of upholstery. During the work as upholsterer I developed a strong urge to learn more about textiles and their materials. Creating different textures and surfaces through weaving is the focus of my work as well as developing and experimenting with fabrics and materials of all kind and using them further-on to create spaces and furniture.”
- Millie Herpin (French, Visual and Set design, 28)
“I use my expertise in textile and communication design to create visuals and spaces tailored for various purposes. My practice revolves around images, fabrics, and space. I aim to deliver a novel perspective to our surroundings and bring diversity to the mainstream conception of design.”
2) What is art for you?
"Art and design are our way of communicating and sharing our perception of the world with others. And inevitably, they are essential to us.
They satisfy our need for beauty, and are remarkably effective at connecting people, generating ideas and disrupting the status quos. Art and design have been valuable for the evolution of our society. Namely, for its wellbeing and cultural development.
Art uses our senses, in a manner that other fields fail to. It enables us to tune in with our sensibilities, and gives us the ability to elevate and expand our perspectives. We believe that art is a place to reflect on our surroundings and calls the viewer to a reaction".

3) What pushed you or rather what stimulated you to respond to the call of « Esseri Urbani?”
"We feel connected with the values of accessibility and inclusivity that Esseri Urbani carries. We believe in placing art and design in urban spaces and in direct contact with the public. We want to make our work approachable in order to confront our practices to the realities of our surroundings.
The Subject of Heterotopia was very inspiring to us. The topic felt close to our creative motivations. We were inspired by the idea to create a space outside of the everyday public place, while remaining real, localised, physical and mental at the same time. The duality and contrast led us to think of nature inside man-made streets. We had this image of nature coming out of the pavement of Noci.
Esseri Urbani was a challenge to take on during COVID-19. We were all experiencing social distancing and the uncertainty of our time. Yet, we saw Esseri Urbani as an opportunity to get together and do what we do best. We started creating the project Prosperare together; each from our own studio, regularly meeting online. We wanted Prosperare to be a platform for us to meet with the locals/visitors and start a conversation on the importance of “unnecessary” things such as flowers".

4) Without describing in detail the work, let's talk at the level purely conceptual of what contribution it intends to make to "Esseri Urbani" festival. There will certainly be a theme, a concept or a set of values that you have proposed to highlight?
We mentioned earlier that Art is about breaking from our everyday lives. We care to highlight the commune. We created Prosperare as a highlight of the local’s daily walking path: something extraordinary in the ordinary.
We decided to work with the symbol of the flower as it is a pure and simple messenger for our emotions. Especially in our present times, we believe that a little carrier of our well-wishes can brighten up one’s day. Looking at the collapse of the Dutch flower market we can see even more clearly that private celebrations and gestures have unfortunately vanished in these times. One can argue that flowers are not counted as necessities. But we want to look at the fact that in many botanical studies, tales, myths, legends and medical treatments, flowers are used to heal and overcome difficulties. With our installation we want to work with the emotional support that flowers can give.
We value the use of waste material and exploring innovative uses of products in order to create Prosperare. We wanted to extract material from their intended use and, for a moment, give them another purpose. We are currently working with left-over climbing ropes from Edelrid and used metal wires from Baumberger Vineyard. We are grateful for the support and trust that these two companies have given us. We hope to show them the result, and inspire more people to reuse materials from various backgrounds.

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