Carlo Vicenti e la sua Terra Invisibile

08-30-Carlo-Vicenti-e-RoccoNOCI (Bari) - Dimenticate tutto quello che ha scritto la "Gazzetta" su di lui. Dimenticate pure quello che anche le altre testate giornalistiche hanno fatto circa la sua ultima mostra. Ricordate invece la sua opera. A pochi succede di cambiare consapevolmente traiettoria senza ledere il proprio ego, senza affossare quell'io che lo sta facendo conoscere ed apprezzare sempre di più nelle stanze dei bottoni di tutta Europa.

Non per niente ha fatto conoscere la sua nuova pittura in Spagna, a Bilbao per la precisione, prima che in Italia. Stiamo parlando ovviamente di Carlo Vicenti e della sua Terra Invisibile, ora apprezzabile in una personale allestita presso la galleria d'arte FARO, sino al 31 agosto (Ingresso Libero). Cambiamenti dunque. Come quello di liberarsi da quel "blu vicentiano" che è stato per anni il suo marchio di fabbrica, come la griffe per uno stilista. Quel colore tanto amato e studiato nei minimi particolari da diventare quasi un'ossessione perenne. Un sogno ricorrente che non si slega del tutto da questa nuova linea pittorica. Alcuni fasci di quel blu infatti sono pienamente riconoscibili in alcune pennellate di almeno tre quadri dei quasi 50 che compongono la mostra.

Per il resto invece, è tutto un nuovo ed armonioso gioco di luci e colori. Il contrasto tra colori forti ed accesi, lo sbalzo di luce con i colori tenui ed addirittura il contrasto cromatico tra i chiaro-scuri che si snodano tra i componimenti geometrici fanno di Terra Invisibile l'apripista di una nuova corrente pittorica insita nella mente dell'artista Carlo Vicenti. E forse i liberarsi dai vecchi sistemi è dipeso anche dal fatto di aver incontrato sulla sua strada il letterato e pesologo Franco Arminio che ha curato la prefazione del catalogo della mostra. Lui si è "rotto le scatole di vedere i bellissimi paesini immersi nella natura essere divorati giorno dopo giorno dal cemento e dalle industrie". Ed anche Vicenti si è rotto... così da riportare sulla tela quei paesaggi che si vorrebbero vedere ancora ma che in realtà non esistono più. Da qui il titolo della raccolta pittorica.

Una mostra che nella sua prima accezione partiva con l'handicap di non trovare un sito comunale disposto ad ospitarla rischiando di non venire alla luce. Poi la situazione si è risolta attraverso la disponibilità dell'amico e gallerista Rocco Fauzzi che ha accettato di buon grado di ospitare la mostra presso il suo centro d'arte FA.RO sito in Piazza Plebiscito, 9. Perciò ora la mostra è visibile tutte le sere dalle 18,30 alle 21,00 ancora fino a domani. Sarà il visitatore a stabilire se si può considerare deprecabile o meno il cambiamento di rotta adoperato da Vicenti sulla sua arte, che comunque rimane punto di riferimento per la Noci che "esporta" più di quella Noci che "importa".

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