Ottobre mese delle “missioni”, da Noci un pensiero per il Corno d'Africa

10-06_Inaugurazione_mostra_africaNOCI (Bari) - Umanità, fratellanza, gioia di vivere la quotidianità: questi i sentimenti che la mostra di Fotografia Urgenza Africa trasmette attraverso i suoi colori e i suoi temi. La mostra infatti inaugurata ed aperta al pubblico a partire da sabato primo settembre alla presenza del Padre Abate della Madonna della Scala Don Donato Ogliari e del primo cittadino Piero Liuzzi, offre oggi buoni motivi di riflessione a proposito di un mondo che sembra essere assai lontano da noi per le lunghe distanze ma che talvolta può dimostrarsi assai vicino se vissuto col cuore e con la fede.

"Non è un caso infatti" ha sottolineato Don Donato "che un'iniziativa del genere sia stata organizzata ed aperta proprio in questo mese di ottobre: un mese dedicato alle missioni e che ben ricorda il fine e i sentimenti che legano i membri di questa associazione". E dopo aver infatti benedetto la mostra e i presenti, giunti appositamente per assistere all'inaugurazione, il Padre Abate è passato al momento della celebrazione. Un saluto è stato poi rivolto dal primo cittadino e un'introduzione del presidente dell'associazione ha aperto la mostra e invitato i presenti a visitare le opere, frutto del lavoro degli stessi membri dell'associazione e che seno state donate appositamente per raccogliere fondi e per aiutare le popolazioni che vivono la triste situazione del Corno d'Africa.

10-06-nascondino_africaLa quotidianità del popolo dell'Angola fotografato e immortalato nelle opere presenti, si riscontra allora attraverso una serie di tematiche. La figura del bambino piccolo ed ingenuo predilige su tutta la mostra: partendo dal primo abbraccio della mamma, passando dall'allattamento e arrivando poi al gioco individuale e collettivo; un gioco che può essere definito tale anche se si è in mancanza della gomma della ruota di una bicicletta o se si ricorre al semplice nascondino. Non mancano tuttavia momenti dedicati al popolo adulto, un popolo che lavora e che è capace di trasportare col capo e con la forza delle braccia materiali pesanti. Un popolo che è dedito alla lavorazione anche di piccoli oggetti non solo utili alla casa ma anche alla riproduzione di suoni o addirittura all'accompagnamento notturno. Durante il percorso intorno al Chiostro infatti, non ci si imbatte solo in fotografie ma anche in oggetti esportati direttamente dall'Angola e in abiti tipici della zona.

Insomma, la mostra non è ricca di solo materiale esposto ma anche di emozioni: testimonianza diretta di una civiltà che ha bisogno non solo di essere esplorata e conosciuta ma anche e soprattutto ricordata. L'affluenza all'interno del Chiostro sembra essere, in questi giorni, abbastanza notevole e i contributi lasciati in beneficenza cominciano a dimostrare i risultati del messaggio trasmesso da questa associazione. La mostra è aperta fino al 23 ottobre e sarà aperta dalle ore 18,00 alle ore 21,00.

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