Gian Pietro Arzuffi, oltre la frammentarietà della realtà

12-13PietroArzuffiNOCI (Bari) - Insieme ad uno dei maggiori esponenti d'arte povera degli anni '70, Noci accoglie in questo periodo natalizio anche l'autore moderno Gian Pietro Arzuffi, in arte G.P.A. Dopo infatti la famosissima collezione del tenore Fuentes relativa al mondo rivoluzionario metropolitano del noto Andy Warhol (collocato lo scorso novembre 2010 all'interno del Chiostro delle Clarisse), il Comune di Noci ritorna a riproporre le principali tematiche della cosiddetta Pop art, nonché dell'arte popolare.

Ma con Gian Pietro Arzuffi qualcosa si aggiunge. Mentre con le riproduzioni delle opere di Andy Warhol, che si ispirava all'universo della comunicazione, del linguaggio di massa, del cinema, della televisione, della cronaca nera e dei manifesti pubblicitari, ci si soffermava a riflettere molto più sul boom del fenomeno industriale dei suoi anni, con Arzuffi si aggiunge un riflessione relativa all'esistenza del singolo. Warhol dipingeva oggetti di consumo, barattoli esposti nei supermercati e, contemporaneamente, riteneva che ormai la società del benessere non poteva che elevare tali oggetti al rango di opera d'arte, poiché simboli per eccellenza della ricca società contemporanea. Nei supermercati si cominciava ad abituarsi a lunghe file di prodotti ripetuti in serie e questo, col tempo, portava Warhol, così come l'intera società, a ritenere superflue le particolarità della vita perchè ormai tutto era ripetuto in serie, persino le immagini in tv.

12-13MonroeArzuffi va oltre questa visione e inserisce componenti allegoriche in grado di dimostrarlo. Nella maggior parte delle sue tele ritornano alcuni soggetti in precedenza già utilizzati da Warhol ma la tecnica di proposizione è ben diversa. Vero il soggetto della Monroe (foto a lato), vero quello della Hepbroun e vera anche l'immagine della zuppa Campbell, da sempre contraddistinta nelle tele di Warhol. Ciò che Arzuffi vi aggiunge è la metafora del puzzle. "La vita" sostiene l'artista descrivendo la sua mostra intitolata I Like Pop- "non è altro che un enorme puzzle dove giorno per giorno aggiungiamo un pezzo". Sebbene oggi viviamo nel benessere e la nostra società è ormai sovrastata dal consumismo, la vacuità della realtà contemporanea, complessa e altrettanto caotica, non impedisce al singolo di costruire la propria esistenza passo dopo passo, tassello dopo tassello. Al di là dell'ilarità, i valori condivisi, individuali e collettivi, possono aiutare ad andare oltre questa realtà frammentata e a permettere all'uomo di non essere più parte di una società priva di euforia. Il messaggio di Arzuffi passa dunque in maniera forte e chiara. I personaggi del passato che hanno fatto la storia o che comunque hanno contribuito a dare qualcosa alla nostra società non possono essere semplicemente ricordati e sballottati con indicazioni per la toponomastica o semplici francobolli e l'arte aiuterà a farlo capire.

La mostra è aperta fino all'8 gennaio 2012 il venerdì e il sabato dalle 19.00 alle 21.00 e la domenica e i festivi dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 18.00 alle 21.00.

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