Analogie #1, immagini d’archivio per non dimenticare la nostra identità

12-26-analogie1NOCI (Bari) - Non dimenticarsi di ciò che si è avuto in passato. La clessidra del tempo non deve far scivolare nel dimenticatoio le nostre esperienze di vita soprattutto se queste sono state immortalate dall'occhio bionico di una telecamera. Questo il messaggio che si è colto seguendo la rassegna Analogie #1, svoltasi questa settimana presso i Laboratori Urbani. L'esempio più rilevante di questo messaggio è stato offerto nella serata conclusiva da una corsista partecipante al corso di introduzione al final cut organizzato dalla Transtv nell'ambito dell'iniziativa: Dall'analogico al digitale con ritorno.

In pratica è stato montato un filmato proveniente dal fondo Colucci Pietro, Super8 sonoro. Il filmato montato ritrae delle immagini di una festa di carnevale di una famiglia nocese, la famiglia Liuzzi, proprietaria dell'allora azienda Carni Sud. La pellicola si trovava per sbaglio nel fondo Colucci Pietro, per un errore del fotografo a cui erano state affidate inizialmente le pellicole per il trasferimento dei filmino in pellicola su VHS. Applausi e complimenti sono giunti alla corsista dalla platea.

12-26-analogie-schirinziCome da programma poi si è proceduto alla visione di due lavori del regista pluripremiato (Torino e Venezia su tutti) Carlo Michele Schirinzi (in foto). "Lavorare su del materiale morto- annuncia Schirinzi in sede di presentazione- significa prendere parte ad una sconfitta. La sconfitta per non aver preso parte ad un evento storico". E che evento storico. Schirinzi si riferisce infatti alla Seconda Guerra Mondiale, tema di entrambi i lavori presentati a Noci. All'erta!, presentato in GAP (Giovani Artisti Pugliesi) gioca sul contrasto tra le immagini d'archivio che ritraggono scene di guerra, ed un sottofondo musicale che rimanda all'amore (di particolare suggestione è il Notturno di Chopin Op.9 n.2) e al movimento ginnico. Il secondo invece si intitola Sonderbehandlung. Da un film porno, ripreso quasi integralmente, degli anni '20, l'amplesso viene rappresentato in un gioco di immagini e colori come un temporale che diventa più acceso e violento quando un tuono amplifica lo scroscio della pioggia. Dov'è il nesso con la seconda guerra mondiale? La precaria condizione della pellicola fa si che la scena in cui la lei del video si fa la doccia rievoca le camere a gas della shoah in quanto non si vedono più le gocce d'acqua.

La serata è proseguita poi con la proiezione di diversi filmati quali quelli di Rossella Piccinno, Jonas Mekas, Derek Jarman e Paolo Gioli. Infine si è acceso un dibattito con il pubblico sull'importanza storica degli archivi. Alla serata hanno partecipato Daniele Guadalupi e Paola Crescenzo che a Brindisi, la loro città, hanno organizzato la giornata del film di famiglia che si terrà il 6 gennaio prossimo, in cui si raccoglieranno i filmini di famiglia dei nuclei famigliari brindisini, operazione che sicuramente andrà ad aggiungere valore regionale all'Archivio Oggetti Smarriti.

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