Mostra "Cinema 150 anni", per non oscurare la coscienza storica

01-09Cinema150anniNOCI (Bari) - La nuova relazione tra cinema e storia rivolta alle giovani generazioni è giunta concretamente anche a Noci. Con la nuova mostra di manifesti cinematografici "Cinema 150 anni", fortemente voluta dall'Università della Terza età di Noci, l'epoca Risorgimentale viene ancora una volta riletta, attraverso un nuovo linguaggio dinamico, volto a non oscurare ulteriormente la coscienza storica del nostro Paese.

La piccola raccolta di manifesti cinematografici oggi presente nel Chiostro di San Domenico, ed aperta al pubblico nei medesimi orari in cui è aperta la Biblioteca Comunale, selezionata ed estratta a tema dal corposo fondo in dotazione alla Mediateca Regionale, segna, a dire di Giovanni Labate, dirigente del Servizio attività culturali nella Regione Puglia, un vero e proprio "ritorno alla luce", dopo un periodo di accantonamento durato più di vent'anni (1988-2008). Gli otto pannelli presenti in sala rimandano a ben 10 film d'epoca: film che guardano al passato ma che, soprattutto, ci parlano del presente, del momento in cui sono stati realizzati e del clima politico, culturale e sociale di riferimento.

Si inizia con "Il Gattopardo", un film del famoso Visconti in cui fu riportato sullo schermo il romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, la cui trama, ribadiva il fallimento del processo risorgimentale attraverso una lettura prettamente meridionalista, più individuale che collettiva, e le cui musiche e fotografie si ricollegavano ai grandi maestri Giuseppe Rotunno e Nino Rota. Si passa poi alla produzione cinematografica del secondo dopoguerra, intensificata talvolta da un versante melodrammatico, talvolta avventuroso. Parliamo di film come "Il brigante di Tacca di Lupo"(in cui figuravano banditi dal volto umano di Pietro Germi e letture estremamente meridionaliste), "Eran trcento-La spigolatrice di Sapri" (con le spedizioni patriottiche) e "Camicie Rosse" (con Anita Garibaldi e l'eroina Anna Magnani).

01-09MostraCinema150Non manca, fra tutti i manifesti, la trilogia papalina di Luigi Magni. "Nell'anno del Signore", "In nome del Papa Re" e "In nome del popolo sovrano" : tre film che, secondo una ricostruzione storica comica, dimostrano come si possa fare didattica attraverso il cinema e insieme divertire. E al contempo arrivare a far capire che, al di là del valore storico, l'Unità d'Italia fu grande movimento che segnò la nascita di una nazione. Esempi di film in cui è evidente l'intreccio fra formazione dello Stato e storie individuali sono: "Il tenente Giorgio" di Raffaello Matarazzo, e "Donne e briganti" e "Piccolo mondo Antico" di Mario Soldati, l'ultimo dei quali trasferisce sullo schermo il rimorso per le pagine di Fogazzaro, fornendo tuttavia una riconciliazione possibile attraverso l'emozione patriottica.

Ultimo ma non meno importante, "1860 – I mille di Garibaldi", un film di Alessandro Blasetti e in cui si ascoltano frasi importanti come "Coraggio, un ultimo sforzo! Qui si fa l'Italia, o si muore!", "Non dar retta a quello che si dice, Aspetta quello che si farà" e "è finito il tempo di discutere ed è venuto il tempo di fare. Ce lo ha insegnato lui". Oggi, un anno dopo il 150° anniversario dell'Unità d'Italia, questa mostra di manifesti cinematografici trova la sua necessità nel momento stesso in cui il concetto di Unità è diventato forte argomento di discussione. 

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