Masserie di Puglia come bene culturale

10-27-copertina-libro-chielNOCI (Bari) - Una foto, una masseria, un calice di vino. Atmosfera delle grandi occasioni all'azienda vinicola Barsento venerdì 25 ottobre in occasione del vernissage d'apertura di mostra fotografica e presentazione del libro di Giancarlo Chielli dal titolo "Le masserie di Puglia come bene culturale" edito dall'Accademia delle Belle Arti di Bari (in foto la copertina del volume).

10-27-vini-fotoLA MOSTRA - L'atmosfera calda e umida della cantina, tra botti in barriques, odore di mosto, legno e ferro, ha reso la presentazione un momento pregevole per assaporare con gli occhi e con la bocca alcune delle eccellenze di Puglia. Durante la serata, a cui hanno partecipato anche il Sen Pietro Liuzzi e il Direttore dell'Accademia di Belle Arti di Bari prof. Giuseppe Sylos Labini, il duo composto da Giancarlo Chielli e Rocco Colucci, ha illustrato temi e luoghi del percorso fotografico-degustativo. Polemico Chielli durante la serata sul tema dell'arte contemporanea: «siamo passati dal momento in cui pochi dipingevano e molti capivano, ad un periodo dove tutti dipingono e nessuno capisce niente». Mentre sulla scelta della location «serve riprenderci i luoghi dell'arte, lontani dagli schemi burocratici e pubblici. L'arte, in questo caso la mostra fotografica, deve riavvicinarsi alla gente». Così tra una sala degustazioni, corridoi, botti, e vino imbottigliato, si possono ammirare i circa 160 scatti curati dal fotografo Roberto Sibilano.

IL LIBRO - Il testo invece si presenta con i caratteri dell'indagine fotografica tesa alladocumentazione censitoria e storica. Nel riquadro d'indagine risultano censite circa 248 masserie dislocate tra la provincia di Bari, curata sino a quasi lo stremo (vedi il dettaglio approfondito su Noci), e le provincie di Taranto e Brindisi. Al di là di qualche disattenzione grammaticale, buone risultano le notizie di carattere storico riportate nel testo anche se a volte superficiali e già di dominio pubblico. Scrive Chielli nell'incipit del libro: «lo scopo della ricerca, è stato quello di monitorare lo stato di fatto di alcune delle masserie del territorio di Bari e della Provincia, al fine di individuare futuri criteri progettuali aventi lo scopo di valorizzare non solo il singolo bene, ..., ma il sistema di Masserie nel suo complesso». Allorché il docente di beni culturali e ambientali dell'accademia barese auspica che «..la Masseria dovrà diventare talmente identificativa del territorio pugliese – e in particolare della provincia di Bari – da avere come prospettiva, a medio termine, l'inserimento tra i siti tutelati dall'Unesco come Patrimonio dell'Umanità». Sogno non irrealizzabile quello di Chielli perché è già nella mente di molti qui a sud-est di Bari. La progettualità fattiva di questo sogno sarà nelle mani dei giovani, non solo quelli dell'accademia, che avranno la possibilità di concretizzare un'idea che parte dal passato e si riverbera nel futuro.

LE FOTO - In ultimo uno sguardo alle foto. Tutte in bianco e nero quasi a descrivere la masseria, bene da tutelare e valorizzare, come il castello gotico lontano dalle persone e dalla civiltà, quasi arroccata sulla propria collina. La masseria invece è vita, è piena di colori, di ulivi, di mandorli, di ciliegi. Il bianco della calce ed il grigio delle chiancarelle mette in risalto l'architettura modesta e maestosa allo stesso tempo della struttura masserizia inserita come un diamante all'interno dell'oro dei campi coltivati a grano. Sembra quasi riduttivo e svilente descriverla in "scale di grigio".

La mostra è visitabile tutti i giorni negli orari di apertura della cantina dell'azienda vinicola Barsento sita in c.da San Giacomo sulla Strada Provinciale 34 per Martina Franca.

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