I consigli della settimana: Padri e Figlie di Gabriele Muccino

01 21 padri e figlieI CONSIGLI DELLA SETTIMANA – La cultura, sotto ogni sua forma possibile, può rivelarsi un momento di dolce evasione dalla routine e dagli impegni quotidiani. La lettura di un buon libro, rilassarsi a fine giornata guardando un bel film o accompagnare ogni momento possibile con l’ascolto di un buon cd e rispecchiarsi nel testo di una canzone, può dare un pizzico di leggerezza alla nostra quotidianità. È questo il principale obiettivo di questa nuova rubrica: guidarvi nella scelta del vostro piccolo momento di leggerezza. Seguite "I consigli della settimana", sarà cibo per la mente.


Padri e Figlie. Un film di Gabriele Muccino. E' la storia di Jake Davis (Russell Crowe), un celebre scrittore che subito dopo la prematura scomparsa di sua moglie si ritrova a dover crescere da solo la sua amata figlia Katie (Amanda Seyfried). Ad accompagnare le difficoltà nate da una situazione economica a tratti disastrosa, i problemi di salute con cui il protagonista deve fare i conti. E' proprio l'amore sconfinato di un padre per sua figlia, alla quale dedicherà il suo ultimo romanzo, ad essere il filo conduttore di tutto il film. Un padre che farebbe qualsiasi cosa per la felicità di una piccola bambina che, nonostante gli ostacoli che la vita le ha posto davanti, vive legata alla promessa che lui non la lascerà mai. Ma proprio l'improvvisa scomparsa del padre lascerà un segno indelebile nella vita di Katie, incapace di amare e di lasciarsi amare. Impossibile restare indifferenti davanti a un film come questo che mette insieme due visioni di un'unico scenario: gli occhi immaturi, spensierati, di una bambina e la forza di una padre il cui unico obiettivo sembra diventare quello di preservare quella stessa leggerezza con la quale sua figlia si affaccia alla vita. Un film che ti lascia con il cuore in gola; e anche se la tua storia è ben lontana da quella dei protagonisti, chissà perchè ma al momento in cui partiranno i titoli di coda potresti sentire l'inspiegabile bisogno di guardare negli occhi tuo padre, di chiamarlo o semplicemente di rivolgere a lui il tuo pensiero, consapevole che non esisterà mai un rapporto più vero, a volte complicato, ma sincero, limpido, leale di quello tra una figlia e suo padre.

 

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