Giuseppe Bini, giovane nocese su Rai 1 al fianco di Beppe Fiorello

02 19 io non mi arrendoNOCI (Bari) - “Io non mi arrendo” è il titolo della fiction andata in onda sul primo canale Rai lunedì 15 febbraio e martedì 16 febbraio. Diretta da Enzo Monteleone, la fiction ha visto come protagonista un grande nome del cinema italiano, Beppe Fiorello, nelle vesti di Marco Giordano. La mini serie ha ricostruito la storia dell’ispettore Roberto Mancini, morto nell’aprile 2014 dopo essere stato colpito da un tumore durante le indagini sul traffico di rifiuti tossici in quel territorio conosciuto come “Terra dei fuochi”.


02 19 giuseppe biniGiuseppe Bini, studente di origine nocese, che oggi vive e studia Roma, ha avuto la grande opportunità di avere un piccola parte nella fiction di Rai 1. Giuseppe, nato a Noci il 4 maggio 1995, si trasferisce a Roma nel 2014 per frequentare la facoltà di Architettura presso l’Università La Sapienza. Da sempre Giuseppe coltiva la sua passione per il mondo dell’arte, in tutte le sue sfumature: si dedica al disegno e alla fotografia, studia pianoforte, segue a Noci un corso di teatro guidato dall’insegnante Silvia Mastrangelo, a Torino partecipa ad un seminario di Musical presso l’Accademia dello Spettacolo e affianca la passione per il teatro a quella per la danza frequentando un corso presso il Centro Artistico Educativo Techné di Alberobello.
Proprio questa sua inclinazione verso l’arte e la creatività, associata a una buona dose di curiosità, lo hanno portato sul grande schermo di Rai 1. Una piccola parte ma al fianco di un grande nome come quello di Beppe Fiorello e sicuramente per lui un vero e proprio punto di partenza per un futuro ricco di altrettanti importanti traguardi.

Ti abbiamo visto nella fiction "io non mi arrendo", andata in onda su Rai 1 lunedì e martedì in prima serata, al fianco di un grande protagonista del cinema italiano, Beppe Fiorello. Come è nata questa collaborazione e come è stato lavorare al fianco di un grande personaggio come lui?

Trasferendomi nella Capitale, ho pensato di continuare a coltivare i miei hobby liberamente e senza vincoli, nonostante la scelta di proseguire gli studi con un percorso universitario impegnativo e non in continuità con il mondo della recitazione. Inizialmente non è stato facile gestire impegni universitari e passioni, ma mi son sempre promesso di preservare il mio lato artistico, concedendomi almeno "5 minuti di follia" all'interno della mia stanza.
La possibilità di comparire nella fiction con Beppe Fiorello è venuta dal cielo, non è stata un'esperienza cercata: mi sono per caso trovato a un casting e hanno scelto me! Fortuna o casualità? Non saprei rispondere. Certo è che se i miei genitori non si fossero impegnati a fare dei sacrifici per me, tutto questo non sarebbe possibile. Per tutto, li ringrazio.
Sicuramente, lavorare al fianco di un grande protagonista del cinema italiano - seppur per poco tempo - è stato emozionante. Ancor più emozionante, è stato vivere l'umanità di una persona che, nonostante la notorietà, ha mantenuto la spontaneità e la capacità di relazionarsi (con il sorriso e il gioco!) con la gente "comune". Questo fa di Beppe un grande artista e un grande uomo!

Prima di questa, avevi già avuto modo di lavorare nel mondo del cinema?

No, mai. O meglio! Una realtà del nostro paese mi ha permesso di mettermi in gioco, per la prima volta, nel mondo del cinema. Per il NociCortinfestival ho prodotto due cortometraggi: per il primo, "Resurrecturis" in gara nel 2013, sono stato attore, oltre ad aver curato la sceneggiatura e la regia; per il secondo, "Humus" presentato l'anno successivo, sono stato solamente sceneggiatore e regista, desiderando come attrice protagonista la mia insegnante, Silvia, a cui sono devoto e debitore!!

Questa importante collaborazione può essere vista per te come un trampolino di lancio?

Questa è stata sicuramente una opportunità. Penso che noi, con i nostri desideri, siamo i "trampolini di lancio" per noi stessi. Spero vivamente si presenteranno nuove e numerose opportunità e mi auguro di essere in grado di coglierle e renderle uno "sguardo al futuro".
Mi piacerebbe molto lavorare nel mondo del cinema un domani, ma i miei desideri saranno realtà solo nel momento in cui sarò veramente audace e ne sono consapevole! Per ora resto ancorato alla terra e, guardando il cielo, mi impegno a portare avanti, con ostinazione, passione e studio, sogni e professionalità.
Oltre tutto, la prima esperienza cinematografica della mia vita porta il titolo di "Io non mi arrendo" e credo questo non sia casuale: di sicuro non mi arrenderò!

 

Cinema

© RIPRODUZIONE RISERVATA