I consigli della settimana: "Perfetti sconosciuti", un film di Paolo Genovese

03 24 perfetti sconosciutiI CONSIGLI DELLA SETTIMANA - “Siamo frangibili tutti. Chi più, chi meno”. L’11 febbraio nelle sale dei cinema italiani l’ultimo capolavoro di Paolo Genovese, “Perfetti sconosciuti” ha dato luce a quella che è la realtà, la semplice e a volte dura realtà. La stessa che spesso si nasconde dietro una semplice “scatola nera”, uno smartphone in grado di contenere anche i segreti più grandi, quelli in grado di distruggere letteralmente un equilibrio che, se pure illusorio, genera benessere e stabilità.

Giuseppe Battiston, Anna Foglietta, Marco Giallini, Edoardo Leo, Valerio Mastandrea, Alba Rohrwache e Kasia Smutniak: un cast di eccellenza che ha messo in scena senza filtri quello che accadrebbe se nel corso di una normale cena di amici, si decidesse di giocare all'essere trasparenti, lasciando tutti i propri cellulari sul tavolo e a rispondere ad ogni messaggio o chiamata arrivi nel corso della stessa serata. Allora si scopre che potrebbe non accadere assolutamente niente, oppure, al contrario, potrebbe verificarsi tutto ciò che ciascuno di noi non si aspetterebbe mai di vivere. Equilibri spezzati da un semplice sms, vecchi rancori che sembrano giustificare tutti i piccoli errori che si commettono quando nella quotidianità di una vita normale cerchi quel brivido che anni di relazione non riesce più a darti.

Si tratta di rancori che sono sempre esistiti, ma che con l’avvento delle nuove tecnologie sono stati amplificati da sistemi che hanno messo in subbuglio qualsiasi traccia di normalità. Nonostante la durezza dei contenuti e delle storie messe in scene, il film mantiene un tono comico e “leggero”. La melodrammaticità è stata sgravata da brevi momenti sarcastici che si alternano durante tutta la sceneggiatura.

Un film che con certezza lascia le tracce di sospetti reconditi e verità taciute. Può davvero un cellulare nascondere tutti questi segreti? Saremmo disposti a fare ciò che agli stessi protagonisti ha rischiato di cambiare la propria vita? È davvero possibile fingere così palesemente serenità e celare, invece, dentro una semplicissima “scatola nera” tutto ciò che non avremmo il coraggio di svelare, forse neanche a noi stessi?

Il paradosso è evidente, sono storie che si intrecciano l’una con l’altra. Una classica cena di amici che si trasforma in pochi istanti in un groviglio di menzogne e tradimenti. Tutto nasce da un gioco. Eppure, infondo, la frangibilità di cui si parla, quella che spesso e volentieri nascondiamo dietro la forza di sentimenti che diventano ogni giorno sempre più abitudinari, non è altro che il punto di arrivo dopo una lunga e lenta passeggiata in equilibrio sul filo di un’assordante routine.

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