I consigli della settimana: "Lo chiamavano Jeeg Robot" vince 7 premi ai David di Donatello

05 06 lo chiamavano jeeg robotI CONSIGLI DELLA SETTIMANA – Ben sette i riconoscimenti ricevuti alla 60° edizione dei David di Donatello 2016: miglior regista esordiente e miglior produttore per Gabriele Mainetti, miglior attrice protagonista per Ilenia Pastorelli, miglior attore protagonista per Claudio Santamaria, migliori attrice e attore non protagonista per Antonia Truppo e Luca Marinelli e, infine, miglior montatore per Andrea Maguolo, in collaborazione con Federico Conforti. “Lo chiamavano Jeeg Robot”, il film che oltre a ricevere questi onorevoli premi, ha più di tutto accolto la piena approvazione del pubblico. Già in uscita nelle sale lo scorso 26 febbraio, il film è stato nuovamente distribuito il 21 aprile per dare a tutti l’occasione di non perdersi questo grande capolavoro del cinema italiano.

Un omaggio al celebre manga di Go Nagai, Jeeg Robot d’acciaio, reinterpretato in chiave moderna e ambientato a Roma. Tutto parte da Tor bella Monaca, quartiere romano dove vive Enzo Ceccotti (interpretato da Claudio Santamaria), che inseguito dalla polizia per il furto di un orologio, ha un incidente durante il quale entra in contatto con sostanze radioattive contenute in dei barili abbandonati. Dopo un primo malore, Enzo scoprirà di essere in possesso di una forza sovrumana che lo aiuterà a proseguire la sua strada da delinquente. Percorso che però verrà subito condizionato dall’incontro con Alessia (Ilenia Pastorelli), sua vicina di casa e figlia di Sergio, ucciso da un extracomunitario in possesso della cocaina che, insieme ad Enzo avrebbero dovuto recuperare. Alessia è una giovane ragazza con evidenti disturbi psichici, vittima nel suo passato di violenze, e incapace di distinguere la realtà dalla sua saga preferita, proprio quella di Jeeg Robot. Il suo mondo è fatto di cerchi di fuori, giorni delle tenebre, streghe, supereroi e principesse e proprio in Enzo riconoscerà il mitico Hiroshi Shiba, per la precisione “Hirò” nel dialetto romanesco che accompagnerà gran parte del film.
“Salvali tutti”. Alessia, anche lei come il padre rimasta vittima di una sparatoia tra i due boss Zingaro (Luca Marinelli) e Nunzia Lo Cosimo (Antonia Truppo), con la sua dolcezza e il suo mondo magico riuscirà a trasformare il delinquente di Tor Bella Monaca in un vero e proprio supereroe, colui che salverà una bambina rimasta incastrata in un auto in fiamme, che eviterà una grande tragedia, lui che, impavido, indosserà solo alla fine la maschera di Jeeg Robot.
Sette premi tutti più che meritati quelli ottenuti da questo film: Santamaria una conferma del cinema italiano, e Ilenia Pastorelli, conosciuta prima di oggi come una delle concorrenti di una edizione passata del Grande Fratello, una rivelazione del grande schermo, aiutata certamente dal suo accento romano, non ci resta che aspettare di vederla in una nuova parte per avere ulteriore conferma del suo talento.

06 05 jeeg robotPoco meno di due ore di una storia che, se anche semplice nella trama, lascia sopresi per gli effetti scenici realizzati, per un risultato che si distingue per novità e freschezza, per una sorprendente interpretazione da parte di un cast scelto con evidente cura: nulla è stato lasciato al caso; si potrebbe persino osare nel considerare l’unicità che contraddistingue il lungometraggio nell’attuale panorama del cinema italiano. Il cinema americano vede spesso protagonisti immagini e storie di supereroi, fantascienza che si mescola a effetti scenici davanti ai quali non restiamo più tanto sorpresi; ma vedere gli stessi risultati insieme alla commistione di generi cinematografici ottenuta sapientemente e con elementi e scenari “semplici” e la realizzazione di un supereroe che parla romano e abita in un modesto quartiere di una città italiana, rende “Lo chiamavano Jeeg Robot”, ciò che non può essere definito in altro modo se non come un capolavoro del cinema italiano.

Cinema

© RIPRODUZIONE RISERVATA