I consigli della settimana: "L'estate addosso", di Gabriele Muccino

09 30 estate addossoI CONSIGLI DELLA SETTIMANA – L'estate addosso. Un film di Gabriele Muccino che ci riporta ai tempi della maturità. L’estate per eccellenza dei grandi interrogativi. Il momento in cui diventiamo padroni della nostra stessa vita mettendoci davanti a scelte importanti che in un modo o nell’altro diventano il punto di partenza verso il nostro futuro. Tutto questo proiettato sul grande schermo e interpretato da giovani attori che indossano gli abiti di diciottenni alla ricerca di se stessi.

Marco, interpretato da Brando Pacitto – volto noto per essere stato uno dei protagonisti della serie tv “Braccialetti rossi” – parte per San Francisco e quasi per caso affronterà il suo viaggio della maturità al fianco di Maria (Matilda Anna Ingrid Lutz), troppo coscienziosa per partire in Grecia con le sue amiche e troppo seria per essere vista da Marco con l’ideale compagna di viaggio. Matt e Paul ospitano i due ragazzi nella loro casa e da quel momento per i quattro ragazzi avranno inizio una serie di momenti destinati a diventare ricordi che porteranno con sé per il resto della loro vita.
Un film in grado di riunire spettatori di diverse generazioni: coloro che quella estate l’hanno vissuta già da un po’, nei quali grande si fa la nostalgia verso quegli anni che – sebbene ricchi di complessi tipici dell’età e chiaramente messi in scena dai giovani protagonisti – hanno lasciato dietro ognuno di noi un segno indelebile; tuttavia il film si rivolge anche a quella parte di pubblico che, invece, deve ancora vivere tutto ciò lasciando, sul finale, quel briciolo di delusione scaturito dalla consapevolezza che un viaggio, per quanto vissuto appieno di ogni sensazione provata, non potrà rappresentare il normale seguito della propria vita. Perché si sa, la vita non è fatta di notti folli in riva al mare, la vita aspetta che l’estate finisca.

Le loro sono storie che si intrecciano: l’antipatia diventa desiderio e amore, a tratti ossessione, l’iniziale pregiudizio verso l’omosessualità si trasforma in curiosità, voglia di conoscere e comprendere, sino alla più totale accettazione. Quello che inizia come il viaggio di due diciottenni dopo la maturità alla ricerca di spensieratezza e divertimento si trasforma improvvisamente nel momento in cui tutti fanno i conti con la propria intimità giungendo alla piena consapevolezza di sé. A far da sfondo a tutto questo la leggerezza dell’adolescenza, la spensieratezza delle notti d’estate, la maturità di chi ha fatto i conti con pregiudizi e sensi di colpa; il tutto capace di rendere “L’estate addosso” un film adatto a tutti, a chi cerca ancora se stesso e a chi quella ricerca decide di riviverla con occhi nostalgici e con quel sorriso che inevitabilmente durante i titoli di coda si porterà dietro di sé.

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