Begotten, Akira fa il botto ma il film non è per tutti

02-24-sala-begottenNOCI (Bari) - Un'esperienza al di fuori di ogni comune logica. Un turbinio di sensi mischiati all'atmosfera noir del contesto e del film. Con queste "armi" il gruppo artistico culturale Akira è riuscito a colpire l'anima ed il cuore dei circa 50 spettatori che si sono presentati alla sala video dei Laboratori Urbani (in foto) per assistere alla proiezione musicata di Begotten.

La manifestazione, che ha goduto tra l'altro del patrocinio del Comune di Noci, ha visto impegnati i soci di Akira assieme al Laboratorio Musicale Suono C a dir poco eccellenti nell'aver individuato i suoni più consoni alla proiezione. Ma procediamo con ordine. 

IL FILM - Il film del regista statunitense Elias Merhige del 1991 pur se recensito da decine di giornali di settore e non, è un vero colpo allo stomaco per la crudezza e l'oscenità delle immagini che forse la musica ed il bianco e nero hanno contribuito a lenire. Un'ora e dieci minuti primi di violenza, atrocità, sevizie, atti di cannibalismo, stupri. Pur se la volontà del regista è quella di raccontare il rapporto uomo/Dio sulla terra e nella natura, ne esce uno spaccato che è solo meschinità e atrocità e ci permettiamo di dire che non tutti gli uomini sono così. È anche vero, se ne guardiamo l'aspetto storico, che tra il 1989 (anno di inizio delle riprese) ed il 1991 (uscita nelle sale), non era nato il protocollo di Kyoto, anche se le violenze rimangono intatte in tutto il mondo. Si capisce quindi il perché, nell'anno d'uscita della pellicola, il film fu accusato di blasfemia. L'ultima pecca la riserviamo ad una omissione che vede il film vietato ai minori di 18 anni, ma che né sulle locandine, né sugli inviti è stato scritto.

02-24-suono-cLA MUSICA - Dopo le dolenti note passiamo invece ad una buona musica. Come già anticipato, il Laboratorio Musicale Suono C ha veramente dato il massimo in questa esperienza live di elevata difficoltà. I cosiddetti strumenti poveri si sono miscelati, con accuratezza di suono, ai ritmi elettrici da pc. Vibrafono, sax, chitarra e flauto traverso, insieme alla voce di Loredana Savino, si sono incontrati per catapultare lo spettatore nel film esaltandone i momenti topici e creandone atmosfere suggestive. Nel complesso l'iniziativa e l'idea sono ottime, ma se il film fosse stato diverso forse avrebbe goduto di più consensi da parte di pubblico e critica.

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