NociCortinfestival 2014: More than two hours decretato vincitore dalla giuria di qualità

08-03-vincitore cortiNOCI (Bari) – "More than two hours" è il titolo del corto vincitore di questa nona edizione di NociCortinfestival decretato dalla giuria di qualità. La stessa ha voluto, inoltre, offrire una menzione speciale ad un altro corto in gara, "Thriller", il quale ha ottenuto anche il voto del pubblico presente. La giuria degli studenti, invece, ha indirizzato la propria preferenza verso il corto "For the birds", per la scelta del regista di conservare la lingua originale oltre che per la sensibilità verso la condizione in Iran di numerose giovani donne.


Si è svolta, inoltre, domenica 3 agosto la premiazione dei cortometraggi partecipanti al concorso Taglia Corto: menzione speciale per "Le Violon d'Ingres" del gruppo Re-corting e premiazione del corto vincitore "L'uomo moderno" del gruppo La loggia. Nel corso della prima serata, venerdì 1 agosto, sono stati presentati e proiettati due film di notevole successo.

08-03-sassanelliAd inaugurare la serata è stata la proiezione de "L'arbitro", con la presentazione e successiva intervista al suo regista Paolo Zucca. Interamente in bianco e nero e ambientato in Sardegna, nel film si sono alternate le vicende di una poco avvincente squadra di paese, in disperata ricerca della vittoria, e quelle di un arbitro, Cruciani, interpretato da Stefano Accorsi, improvvisamente sprofondato nell'insuccesso ad un passo dall'aver aver raggiunto la vetta. A seguire la proiezione di "Song'e Napule", diretto dai Manetti Bros e ambientato a Napoli. Il film che nel corso degli anni ha ottenuto numerosi e importanti riconoscimenti, affronta il delicato tema della camorra, non rinunciando all'ironia e alla comicità. A presentare il film e a rispondere alle domande del pubblico, oltre i due registi, Paolo Sassanelli attore della stessa pellicola nel ruolo del commissario Cammarota. A dirigere le interviste ai registi dei due film presentati è stato Maurizio Di Rienzo, celebre giornalista e critico cinematografico.


Inaugurata con la melodia portoghese del musicista Rotondo, la seconda serata di NociCortinfestival ha dato il via alla presentazione dei corti in gara. Subito dopo la presentazione della giuria, composta da Steve Della Casa, Angela Prudenzi, Caterina Taricano, Silvana Silvestri e Vito Santoro, ha avuto inizio la proiezione dei primi cinque corti. "T'Étais où Michael Jackson est mort?" di Jean Baptiste Pouilloux ha raccontato il bizzarro e casuale incontro di un uomo e una donna e il loro dialogo alquanto insolito durante una corsa in taxi. Il secondo corto in gara, nato in Israele, si intitola "Load" ed è stato diretto da Niv Shpigel e Robert Moreno. Niente parole e nessun dialogo in questo caso: le animazioni, il suono dell'acqua, le immagini lente e dirette, hanno lasciato il pubblico sospeso tra la malinconia e nostalgia appartenenti al vecchietto protagonista del corto. "Non ti amo più. Quante volte ho ripetuto queste parole per inseguire il mio sogno"; "ogni errore che ho commesso, ogni persona che ho perso avevano una cosa in comune: la paura di dovermi fermare e vivere". "Io donna", diretto da Pino Quartullo, è la storia di una affermata giornalista, da sempre concentrata sulla sua carriera, che improvvisamente capisce quanto spesso "riavvolgere il nastro della propria vita" diventi la condizione necessaria per scoprire la vera felicità. Il quarto corto in gara, "More than two hours" di Ali Asgari, ha raccontato la storia di due giovani ragazzi iraniani che hanno dovuto pagare le conseguenze di una decisione presa senza considerare le dure regole che reggono una società e che spesso prendono il sopravvento su qualsiasi altra circostanza, sino al punto di preferire la morte alla possibilità di affrontare le proprie responsabilità. Crudo e diretto l'ultimo corto proiettato nella serata di sabato. "Cosutu N'coddu" di Giovanni La Parola è stato ambientato in Sicilia e con una crudezza talvolta sorprendente ha dato voce e spazio alla cruenta vendetta di un giovane sarto contro un feroce e temibile orco dalle sembianze umane.

08-03-clive e di rienzoDomenica 3 agosto sono stati presentati gli ultimi cinque corti in gara. "He took his Skin off for me" di Ben Aston ha sorpreso e spiazzato allo stesso tempo. Fino a che punto può spingersi l'amore verso un'altra persona? Togliersi letteralmente la pelle per la persona che si ama è possibile? Pare di si, e a mostrarlo è il primo corto presentato durante la serata di domenica. "What Cheer?", di Michael Slavens. Una melodia assordante che per quasi 17 minuti si ripete incessantemente. Lo sfondo che diventa protagonista della storia di un uomo che subito dopo la morte improvvisa della propria moglie verrà accompagnato in ogni momento della sua giornata da un gruppo di musicisti pronti ad assillare la sua testa fino ad arrivare alla completa rassegnazione. Reale nella sua crudezza, "For The Birds" di Tara Atashgah è la storia vera di una ragazza di soli 16 anni condannata per adulterio, considerato in Iran un reato perseguibile con la morte. A vincere contro un lieto fine solo immaginato dalla protagonista è stata la rigidità di regole che non hanno lasciato spazio ad alcuna possibilità di salvezza. Sullo sfondo dell'Ilva di Taranto, "Thriller" diretto da Giuseppe Marco Albano è la dimostrazione che la fantasia di un ragazzino e il suo sogno possono donare un po' di luce ad una città che da tempo vive nell'ombra. Accolto favorevolmente anche dai tarantini, il corto si distingue per la volontà di mostrare una faccia a volte trascurata della stessa città. Malinconico e a tratti irrequieto "37° 4 S" di Adriano Valerio è la storia di due ragazzi cresciuti insieme, improvvisamente divisi dalla volontà di intraprendere due percorsi diversi, e della volontà di continuare ad amarsi con la convinzione/speranza che "andrà tutto bene".

Tra i momenti più attesi della serata le interviste dirette da Daniele Rotondo, giornalista del TG 2, prima a Gaetano Amato, celebre attore e scrittore italiano, e poi a Marco D'Amore, protagonista della serie tv Gomorra. Nonostante il cinema con tutte le sue sfumature sia stato indubbiamente il protagonista indiscusso di entrambe le interviste, non sono mancati anche in questa occasione spunti di riflessione. 

 

 

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