Viaggio di istruzione come lezioni fuori dall'aula: Siracusa atto II

05 31 siracusa 2NOCI (Bari) - Applausi silenzio e note... questo accoglie i ragazzi delle classi terze del Liceo Scientifico e delle Scienze Umane nell'incipit della tragedia le "Supplici" di Eschilo al teatro greco di Siracusa, che per la seconda volta li ha ospitati. La regia di Moni Ovadia, i costumi di Elisa Savi, le scene di Gianni Carlucci, la scenografia di Dario La Ferla sono riusciti a realizzare una rappresentazione intrisa del valore dell'accoglienza, della democrazia e del rispetto della libertà e dell'autonomia della donna contro la sopraffazione maschile, temi di una impressionante attualità.

Cinquanta donne, costrette a sposarsi, decidono di fuggire dal loro paese di origine, l'Egitto, chiedendo asilo a Pelasgo re di Argo, interpretato dallo stesso regista. Il prologo é abilmente decantato in un immediato vernacolo siciliano da un "canta storie", che si rivelerà essere, alla fine della rappresentazione, Eschilo. Il dialetto é ripreso in tutta la rappresentazione, accompagnato da espressioni in greco moderno e in italiano. Musiche e danze, un connubio perfetto di tradizioni tribali e siciliane, si sostituiscono alle parole nel comunicare pathos, trasmesso anche dalla scenografia di grande impatto, nonostante la sua semplicità. Quest'opera ci parla dell'importanza della libertà e dell'accoglienza perché citando Ovadia " non c’è libertà se non si può accogliere e non c’è accoglienza senza libertà”.

05 31 siracusa 1

Classi terze Liceo Scientifico-Scienze Umane

 

 

 

Educazione

© RIPRODUZIONE RISERVATA