Tinelli: "Onorato di rappresentare l'Italia alle olimpiadi della chimica"

Roberto, TinelliNOCI (Bari) – Tornano a distanza di un anno le Olimpiadi Internazionali della Chimica. Quest’anno la sede scelta per lo svolgimento delle prove è Baku, capitale dell’Azerbaijan dove dal 20 al 29 luglio si sfideranno i migliori talenti della chimica mondiale. Anche l’Italia ha allestito la squadra che parteciperà alle competizioni studentesche e Noci ha il pregio di avere un suo cittadino inserito tra i quattro che partiranno per la città azera. Parliamo di Roberto Tinelli (in foto a destra), studente neo diplomato dell’I.T.I.S. Luigi dell’Erba di Castellana che già lo scorso anno fu individuato per rappresentare l’italia alle Olimpiadi internazionali svolte ad Hanoi.

Quest’anno il giovane nocese bisserà la partecipazione alla manifestazione entrando di fatto nella storia della disciplina a livello italiano. Noi di NOCI24.it abbiamo voluto incontrarlo per farci raccontare emozioni e obiettivi futuri.

 

Tinelli, per il secondo anno di fila rappresenterai l'Italia alle olimpiadi internazionali della chimica. Sei onorato di questa possibilità?

“Naturalmente sono molto onorato di questa possibilità! Questo perchè ogni volta che arrivi in testa ad una classifica venendo selezionato, porti la responsabilità di rappresentare al meglio tutti coloro che hai sorpassato e che non avranno la tua stessa possibilità di partecipare. Purtroppo sono solo 4 i selezionati, quindi lasci indietro tante persone tra i quali amici e persone con cui hai condiviso molto. Tutte queste persone ora credono in me, ed io sono davvero onorato di poterle rappresentare”.

Raccontaci come sei riuscito ad entrare a far parte della squadra italiana che affronterà le olimpiadi a Baku il prossimo 20 luglio.

 

“Allora, per prima cosa bisogna affrontare un test a livello scolastico, 60 quesiti in due ore e mezza, poi regionale e nazionale, fatti con la stessa modalità. Poi un test a risposta aperta, sul modello delle olimpiadi, per selezionare 8 ragazzi che per una settimana seguiranno degli allenamenti intensivi a Pavia. Alla fine di questa settimana, si fa un altro test dall'elevata difficoltà per selezionare i 4 della squadra olimpionica”.

Quali sono le tue personali aspettative per la prossima olimpiade?

 

“ La mia principale aspettativa è quella di riuscire a dare il meglio. Se poi nel meglio riuscissi a prendere una medaglia, non sarebbe affatto male. L'importante però è sapere che nell'affrontare la prova si è dato il massimo e non si sarebbe potuto fare di meglio!”.

 

Parlaci un pò della chimica: come è nata la passione per questa disciplina? Ci sono state delle influenze che hai avuto da parte di qualcuno o autonomamente ti sei appassionato allo studio della chimica?

 

“ In realtà è nato tutto per caso, a me la chimica non piaceva affatto, infatti ero andato all'industriale per l'informatica. Avendo capito al mio primo anno però che l'informatica non faceva per me, non avendo molta scelta ho deciso di passare a chimica. Così ho conosciuto il professor Fanelli che mi ha spinto con ostinazione a mettermi alla prova con i giochi della chimica, fino a quando, rottomi la mano, non avevo più scuse per dirgli di no. In quelle gare ho scoperto, oltre che qualcosa per cui ero portato, di avere una grande passione per la chimica”.

Quest'anno, oltre ai vari premi conseguiti a livello nazionale, hai affrontato la maturità presso l'I.T.I.S. dell'erba di castellana: com'è andata?

 

Non posso lamentarmi perchè non si può dire che sia andata male, ma le mie aspettative sono state abbastanza deluse considerando che pensavo di prendere la lode. Purtroppo invece questa non è arrivata a causa di scelte fatte da organi superiori che non ho condiviso”.

Per concludere, senti di dover ringraziare qualcuno?

 

“Sento di dover ringraziare due persone in maniera particolare, due persone a cui devo davvero tanto, se non tutto quello che sono diventato! Innanzi tutto il professor Fanelli, che è stato uno dei pochi che ha sempre davvero creduto in me, e che mi ha trattato sempre come un qualcosa in più di un semplice alunno. In più in maniera particolare anche Giuseppe Sportelli, mio grandissimo amico e dopo tanti anni passati assieme a scuola quasi un fratello minore o maggiore a seconda del caso, anche lui mi ha sempre spronato ed aiutato anche quando il momento non era facile e volevo quasi lasciare tutto. Con queste due persone, in questi anni, ho condiviso tanto, e rappresentano per me una seconda famiglia, le mie vittorie sono anche e soprattutto le loro. In più ci terrei a ringraziare anche la Prof.ssa Bianco, la Prof.ssa Rinaldi e la Prof.ssa Cazzorla, che si sono spese per me più del dovuto in questi anni”.

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