"La Vigilia di Natale": le classi quinte della scuola Positano tra gnostre e tradizione

12 23lavigiliadinatale1NOCI (Bari) - "La Vigilia di Natale" è il titolo della rappresentazione teatrale che ha visto protagonisti gli alunni delle classi V della scuola primaria Positano, il 16, 19, 20 e 21 dicembre nell'aula Magna dell'istituto. Lo spettacolo teatrale, ideato a culmine del progetto già avviato durante l'anno scolastico e da una stretta collaborazione tra le insegnanti delle classi interessate e la professoressa Giulia Basile, è stato realizzato a partire dallo studio del nostro territorio.

Non a caso nasce dalla volontà delle maestre di far scoprire agli alunni l'origine, la storia e le tradizioni del nostro paese e si articola in due fasi differenti: la prima parte, nella quale gli alunni sono stati guidati da Marica Galassi, membro dell'Associazione Murgia Ambiente, alla conoscenza del centro storico e di tutte le particolarità ad esso collegate, e poi riportando l'esperienza vissuta all' interno di una guida turistica realizzata sotto forma di fumetto - pubblicata al termine dell' anno scolastico - mentre la seconda parte ha dato modo alle loro capacità d'attori di mettere in scena la recita di Natale.

12 23lavigiliadinataleIl racconto di questa giornata molto particolare per le famiglie italiane, è stato ambientato all'interno della tipica "gnostra" nocese, dove la sceneggiatrice Giulia Basile ha a lungo vissuto, potendo così riportare alla mente i momenti di vita quotidiana degli ambitanti di un tempo del nostro borgo, quindi i nostri nonni e bisnonni. Per la durata dell'intera rappresentazione teatrale, il pubblico è stato dolcemente accompagnato nel passato, a far rivivere questa sensazione non solo la bravura dei protagonisti, ma anche la scenografia, curata nei particolari da Giuliana Piepoli che ha trasportato la tipica gnostra nell'aula Magna dell'istituto, le coreografie, che hanno permesso ai bimbi di imparare i tradizionali balli di un tempo curati da Rosita Curci e il dialetto, perno della nostra cultura.

La gnostra non è un luogo comune, molti di noi, infatti, la sanno apprezzare unicamente per il suo lato estetico e per la sua fama da sagra, molto spesso dimenticando,però, il suo valore instrinseco, a partire dagli odori che possiamo percepire quando ci capita di passeggiare per le vie del centro storico, per poi proseguire all'ascolto dei dialoghi delle donne che ancora la vivono intensamente. Come ha ricordato la docente Giulia Basile al termine dello spettacolo, questo luogo diventa l'emblema del rispetto e della comunità , perchè è possibile osservare come i vicini seppur sconosciuti diventano amici con cui porter condividere il racconto e i preparativi culinari della vigilia, il figlio che per le festività torna da lontano; è possibile,così, osservare come il diverso, l'estraneo diventa qualcosa di molto famigliare, alla fine solo se lo si vuole. Ai nostri taccuini, un' osservazione è stata fatta dalla docente Flora Laterza : "Questa condizione è possibile farla rivivere ai nostri alunni all'interno delle classi, dove si abbattono tutti i muri della diversità e della disabilità con cui i bambini si confrontano sin da subito, in questo modo imparanando l'arte del condividere e dell'uguaglianza,ma anche del rispetto delle regole e dell'educazione".

Educazione

© RIPRODUZIONE RISERVATA