Al Centro per la Legalità “Peppino Impastato”: “Sogni, paure, speranze e aspettative dei giovani”

laffi noci agesci 1NOCI (Bari) - Incontro denso e interessantissimo quello organizzato dalla Zona Bari Sud dell’ AGESCI (Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani) venerdì 24 Marzo al Centro per la Legalità “Peppino Impastato”. “Sogni, Paure, speranze e aspettative dei giovani” il titolo dell’evento e al tempo stesso il suo tema centrale: l’incontro era, infatti, indirizzato agli educatori di qualsiasi ambito (scuola, famiglia, Chiesa, associazioni), che hanno trovato nella conoscenza dell’educando del XXI secolo la vera base di una qualsiasi educazione e formazione.

03 26 laffi noci agesci 2Dopo una breve presentazione da parte dei due incaricati alla zona bari sud, l’incontro si è aperto con l’intervento del primo cittadino, Domenico Nisi, che ha sottolineato la forte volontà dell’amministrazione comunale ad ospitare e a patrocinare un evento di quel calibro. Subito dopo la parola è passata a Marina Laforgia, presidente del comitato Nazionale Agesci, che ha invitato l’uditorio ad aprirsi all’ascolto, sottolineando l’importanza della ricerca sociologica che compone “Quello che dovete sapere di me”, libro edito da Feltrinelli, vero protagonista dell’incontro. Questo libro, infatti, nasce da uno studio del sociologo Stefano Laffi che, per cercare di tracciare un identikit della generazione odierna, ebbe l’idea di porre una semplicissima domanda ai rover e alle scolte dell’Agesci (ragazzi di età compresa fra i 16 e i 21 anni): “Cosa dobbiamo sapere di te?”. Circa 900 le risposte anonime alla domanda pervenute al team di sociologi, che tracciano il ritratto di una generazione incerta sul futuro, che ha paura di non lasciare il proprio segno nel mondo. Una generazione che si sente oppressa dai giudizi degli adulti, che la considera una branca di “drogati, scansafatiche e nullafacenti”, ma che allo stesso tempo è conscia del proprio dovere di risollevare un sistema perverso che è stato creato da quegli stessi adulti che tanto la criticano. Una generazione le cui potenzialità non sono visibili perché ignote. Questo, quindi, il succo del discorso di Stefano Laffi, sintetizzato dal sottotitolo della locandina: “Conoscere i giovani per costruire il futuro insieme”. Ascoltarli, quindi, come è stato fatto con le 120 lettere pubblicate nel libro e senza attivare la “mamma automatica” o la “docente automatica”: la domanda da porre a tavola, per esempio, non dovrà essere “Hai fatto i compiti?”, bensì “Cosa ti ha colpito di ciò che hai fatto oggi? Cosa ti è interessato?”. Ulteriore elemento caratterizzante della generazione dell’ultima metà dei ’90 è, infatti, la mancanza dell’elemento vocazionale, che porta ognuno a non sentirsi “abbastanza bravo” o “abbastanza esperto”, in un limbo che segna e segnerà indelebilmente gli adulti del domani.

03 26 laffi noci agesci 3Dopo il densissimo intervento del sociologo milanese Laffi, il pubblico ha potuto godere della trasposizione drammatica e musicale di “Quello che dovete sapere di me”, ad opera degli artisti Paolo Rossini, Lascia Foschi ed Emanuele Nidi, che hanno recitato e messo in musica alcune delle lettere più toccanti di tutto il libro. L’incontro si è chiuso con un buffet offerto dal Clan del gruppo scout Agesci Turi 1, composto dai piatti tipici della Zona Bari Sud (corrispondente all’area geografica della diocesi di Conversano-Monopoli).

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