Aprire il dialogo su dipendenze e cyberbullismo

04 27 cyberbullismo incontro2017NOCI (Bari) - Giovedì 27 aprile 2017 il Chiostro di San Domenico ha accolto l'incontro conclusivo del percorso "Prevenzione delle patologie più diffuse fra gli adolescenti e cyberbullismo" curato dalla professoressa Guagnano, che ha visto partecipi i ragazzi delle classi terze della scuola secondaria di Primo Grado "Pascoli". La maestra Dora Intini ha presentato la manifestazione al fianco degli esperti che hanno guidato i ragazzi in questo progetto formativo molto importante: tale percorso si prefigge come scopo l'aprire un dialogo fra gli adolescenti e le famiglie, al fine di riflettere su argomenti che da sempre nel clima familiare sono tabù e sui quali ci si confronta con molta difficoltà.

I ragazzi hanno accolto l'opportunità per sfatare alcuni miti sociali in voga fra gli adolescenti di oggi, per meditare sulle scelte e sopratutto per rendersi conto del pericolo e delle conseguenze di alcune scelte. Per i genitori, invece, l'approccio al progetto non si è rivelato entusiasmante: "La famiglia è molto spesso assente, come stasera. La scuola si impegna a coinvolgere genitori ma il disinteresse e la poca collaborazione dimostrati producono solo delusione" lo sfogo della Guagnano di fronte alla platea di sedie vuote.

La psicologa Lorita Tinelli, il dottor Marino Trisolini e l'esperto di sicurezza informatica Luigi De Stefano hanno tenuto un ciclo di incontri a scuola affrontando il tema delle dipendenze patologiche più diffuse fra gli adolescenti e del cyberbullismo. Attraverso una presentazione finale i ragazzi hanno mostrato ai presenti il frutto della loro riflessione: grazie ad un sondaggio hanno statisticamente verificato che le dipendenze da cui gli adolescenti sono più affetti sono quella dall'alcool, dalle sigarette e dalle droghe leggere, fra le più conosciute la marijuana. Le cause che portano i teenagers ad avvicinarsi a tali sostanze sono la noia, la difficoltà ad integrarsi nel gruppo, la facilità con cui poterle reperire e soprattutto, dicevano i ragazzi, "perchè fa figo". Dopodichè si è discusso sulle conseguenze che l'assunzione di queste sostanze provocano nel corpo di un uomo di 15 anni, molto più vulnerabile e fragile rispetto a quello di un adulto. "Non far entrare la droga nella tua vita" il messaggio finale.

La generazione della tecnologia non poteva non affrontare l'argomento: la dipendenza da cellulari, social network e Cyberbullismo. Dopo aver chiarificato i vantaggi e gli svantaggi dell'essere sempre (forse troppo spesso) connessi, i ragazzi hanno approfondito un aspetto importante stravolto dall'avvento della tecnologia: la comunicazione. Le relazioni distaccate e fredde, estranee al contatto visivo e fisico, hanno facilitato l'approccio e la condivisione di pensieri e, troppo spesso, di giudizi, fino a rendere gli utenti "leoni da tastiera", capaci di offendere e sentenziare gli altri con una crudeltà e una sfrontatezza che non appartengono al mondo reale. Infatti, molto spesso i cyberbulli, coloro che aggrediscono mediante strumenti telematici, sono persone poco integrate nella società, che danno libero sfogo alle proprie frustrazioni sul web. Pur trattandosi di aggressioni virtuali, le vittime ne soffrono realmente, tanto da aver indotto la legge a definire il cyberbullismo un reato condannabile.
Dai sondaggi è emerso che il 100% degli intervistati possiede un telefono cellulare, il 97% è iscritto ad almeno un social network, il 10% è stato vittima di cyberbullismo.

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"Ci stiamo abituando ad essere soli ma insieme agli altri."

Alla fine della presentazione sono stati proiettati alcuni video scelti dai ragazzi in cui si mostrano gli effetti della tecnologia sulle azioni quotidiane della vita: le immagini sono state l'esempio più forte e diretto. Grazie al progetto i ragazzi hanno ampliato l'orizzonte della consapevolezza, conosciuto meglio i compagni e il territorio, hanno imparato a dare valore al proprio vissuto e a credere nei veri valori della vita. La lezione finale più importante: la vita va custodita e difesa.

Alla fine gli esperti hanno espresso le proprie personali considerazioni elogiando l'impegno dei ragazzi e la serietà dimostrata nell'affrontare il percorso, breve ma intenso, scambiando opinioni con i pochi genitori presenti al chiostro e confrontandosi sui metodi di approccio con questi ragazzi che affrontano uno dei periodi più delicati e enigmatici della vita, l'adolescenza. Non è facile essere genitori, nè tantomeno essere adolescenti, ma dialogando si possono risolvere tutti i problemi. Il dottor Trisolini ha rivolto una provocazione a tutti i presenti facendo loro promettere di incontrarsi nuovamente nella stessa sede dopo cinque anni e poi dopo dieci per confrontarsi e riaprire il dibattito su queste tematiche, nella speranza di verificare anche nell'esperienza i reali frutti di questa riflessione.

04 27 cyberbullismo incontro noci 2017La prof.ssa Domenica Guagnano, grazie all'operato degli esperti e alla collaborazione delle altre docenti, si è dichiarata certa dei risultati a breve e lungo termine del progetto che ha fornito "anticorpi" ai ragazzi che avranno d'ora in poi strumenti validi per riflettere e prendere decisioni sagge in ogni ambito della propria vita. Ai genitori il compito di imporre regole e limiti per restituire quelle figure di riferimento che stanno venendo a mancare sia nel clima familiare che in quello scolastico.

Attività di prevenzione e sensibilizzazione come questa dovrebbero essere sempre più frequenti in questa società tanto connessa, quanto isolata.

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