Uten: l’incontro in-formativo propedeutico al laboratorio di cucina

03 17 UtenIncontroInformativoNOCI – Ieri, 16 marzo, a partire dalle ore 17:00, presso la sede dell’Uten (Università della Terza età) ha avuto luogo l’incontro in-formativo relativo al laboratorio di cucina rientrante tra le attività proposte per l’anno in corso. La serata, moderata da Cesareo Putignano, presidente dell’Uten, ha visto come ospiti il Prof. Mariano D’Onghia, Presidente dell'Ass. “Cuochi Trulli e Grotte”, nonché Docente Enogastronomia Tecnologia Alberghiera; Nicola Chielli, formatore AIF e orientatore e Vincenzo Sansonetti, Presidente Eco Eventi e Rete Press di Noci. Scopriamo insieme quanto sia importante conoscere a fondo quello che mangiamo.

Se si pensa a un laboratorio di cucina, viene immediato immaginare una serie di deliziose ricette con le quale cimentarsi e divertirsi. Ma, come spiegato durante la serata, un laboratorio di cucina, prima della parte gustosa  divertente, abbraccia anche un percorso informativo e formativo. Noi pugliesi (e questa è cosa da sempre ben nota) siamo un popolo di buongustai, con alle spalle una tradizione culinaria di tutto rispetto, votata alla semplicità e alla genuinità. Lo sapevano i nostri antenati ieri e ne siamo ancor più consapevoli noi ai nostri giorni: ciò che mangiamo deve essere un godimento per le papille gustative ma anche un toccasana per la nostra salute. Vero è che un tempo bisognava accontentarsi di quello che c’era, di ciò che poteva offrire il proprio orto a seconda delle stagioni. Oggi, invece, si può contare su un maggior benessere e quindi su una gamma sempre più vasta di alimenti. Proprio per questo motivo, si pone molta più attenzione in merito ai cibi acquistati. Leggiamo con perizia le etichette, perché la nostra scelta ne risulti facilitata, e si possa puntare a colpo sicuro su quegli alimenti che non contengono ingredienti geneticamente modificati o dannosi per la salute. C’è anche chi si chiede (a ragion veduta) quanto possano essere affidabili le etichette, ma la risposta di Nicola Chielli è stata quanto mai eloquente: “Sarebbe come chiedere se ci si fidi del proprio marito o della propria moglie: c’è chi sceglie di farlo totalmente e chi non ci riesce. L’unica arma di difesa che abbiamo per adottare un’alimentazione che sia il più sana possibile, è essere informati!”
Diventa quindi importante conoscere quali pro e contro contenga un singolo ingrediente e quali siano le percentuali da non superare; se una farina sia o meno italiana (ad esempio la Manitoba prende il nome da una località canadese). Possono trarre in inganno anche diciture come: “Fatto con farina integrale”, che non significa che quel prodotto contenga esclusivamente farina integrale, ma una certa percentuale della stessa. Chef Mariano D’Onghia invece ha spiegato quanto sia importante tornare a seguire la stagionalità. Ci siamo abituati a vedere per tutto l’anno determinati prodotti sui nostri scaffali (in special modo per quel che riguarda la frutta e la verdura). Certo è  una gran comodità poter soddisfare in ogni momento i nostri desideri, ma quanto è sano portare in tavola qualcosa che sia stato coltivato in serra e quindi in maniera non naturale? Sono tutti aspetti che è giusto conoscere e tenere in debita considerazione, così come i giusti metodi di cottura o di scongelamento. Se sbagliassimo in alcuni semplici accorgimenti che ci sono magari sconosciuti, i cibi potrebbero rilasciare particelle tossiche all’interno del nostro organismo. A chi non piace una pasta al forno con quella gustosa crosta bruciacchiata? Gustosa, sì ma di certo non fa proprio benissimo. Di alimentazione e sostenibilità ambientale ha parlato invece ampiamente Vincenzo Sansonetti.
Certamente è importante scegliere quando se ne ha la possibilità prodotti a chilometro zero ma soprattutto in tempi certamente poco felici come quelli che stiamo attraversando, evitare ogni possibile spreco alimentare diventa fondamentale. Cerchiamo quindi di comprare nella giuste quantità e non in surplus, rischiando di non riuscire a consumare i cibi facendo sì che vadano quindi a male.
E se proprio dovessimo avere degli avanzi, cerchiamo di gestirli in maniera intelligente, mettendoli ad esempio insieme per preparare ottime ricette.

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