La coppia può scegliersi, genitori lo si è per tutta la vita

04-01-convegno-pasNOCI (Bari) - Giovedì 29 marzo presso il museo Diffuso di San Domenico si è svolto un convegno sul tema della genitorialità. La tavola rotonda, giunta al terzo appuntamento, nata con lo scopo di formare e sensibilizzare la popolazione sulle tematiche che sono abbastanza frequenti e che ripetutamente ci troviamo ad ascoltare tramite il mezzo televisivo, è stata organizzata dal Ce.S.A.P. e dallo studio Socio Psico educativo Adelante, e patrocinata dal Comune di Noci e dalla Commissione per le parità e le pari opportunità, quest'ultima, molto sensibile, alle problematiche vicine alla famiglia e alle relazioni. 

Il tema affrontato dal punto di vista tecnico, giuridico ed esperienziale, ha riguardato le dinamiche di una genitorialità negata: "La Sindrome di Alienazione Genitoriale".

Il Convegno ha visto come relatrici, Francesca Gigante, presidente della commissione Pari Opportunità del Comune di Noci, la dottoressa Lorita Tinelli, psicologa clinica, consulente dei tribunali e presidente del Ce. S.A.P. (Centro Studi Abusi Psicologici), che ha dato avvio al dibattito ringraziando i presenti e gli ospiti, Tiziana Gigantesco, Giudice di Pace, coordinatrice dell'Ufficio di Noci, Francesco Cellie, Responsabile per la Regione Puglia della FeNBI (Federazione Nazionale Bi-genitorialità), Bobba Sheyla, Scrittrice, Studiosa di PAS, e infine, Gianni Passaro, Musicista.

04-01-franca-giganteSubito la breve introduzione della dottoressa Tinelli e dopo la parola è passata alla presidente delle pari opportunità, Francesca Gigante (in foto), che ha sempre sostenuto tutte le iniziative di quest'ultima perché sono state in linea con quelli che sono gli intenti della commissione. La dott.ssa Tinelli ha delineato l'argomento, sottolineando cosa accade nell'ambito familiare: "La sindrome da alienazione genitoriale è una forma di abuso nei confronti dei bambini coinvolti purtroppo in separazioni conflittuali, tecnicamente chiamata PAS. Quest'ultima è la manipolazione dei figli da parte di uno dei due genitori, ed è una specie di lavaggio del cervello, che porta i figli a perdere il contatto con quella che poi è la realtà degli affetti. Ed è una delle più gravi patologie da separazione. Noci non è una realtà tanto lontana da questi problemi."  Si è passati, alla visione di un breve filmato, che parlava della storia di Adolfo, un giorno i suoi genitori si separano, le immagini si riferivano alla visione del mondo reale e al mondo di Adolfo. Quest'ultimo ha la PAS. Due genitori vuol dire due punti di vista diversi, un bambino con un solo genitore ha solo un'opinione, uno con due invece sente nelle normali discussioni, negli scambi di opinione tra padre e madre almeno due pareri. E almeno due servono per avere lo stimolo a farsi il proprio. I figli monopolizzati perdono predisposizione a una crescita sana. Questo il sunto del video.

La dottoressa Tinelli ha rilevato che la PAS, non è un argomento che vede d'accordo tutti gli psicologi e tutti gli psichiatrici, anzi è un argomento molto difficile, perché è difficoltoso da dimostrare nonostante le dinamiche siano sempre le stesse. La maggior parte dei casi rileva che il genitore bersaglio è il padre, il bambino è quello che subisce di più l'esperienza drammatica. Il genitore bersaglio, è la figura che sta meno in casa, quindi più facilmente attaccabile, è accusato di tutto e di più, il bambino improvvisamente diventa ipercritico, utilizza accuse nel confronto dell'altro genitore, che corrispondono solitamente alle accuse che fa l'altro genitore nei confronti del suo ex partner, manifesta ansia e una serie di difficoltà nel momento in cui deve incontrarlo e a un certo punto stabilisce, il bambino, che non vuole vederlo più. C'è un'azione voluta strumentale, laddove il genitore che ha più potere nei confronti del figlio, comincia a raccontare una serie di fatti non reali, di bugie, tanto da indurre il figlio ad avere una percezione completamente diversa da quella che aveva del genitore e ad allontanarsi.

Dopo, l'intervento di Gianni Passaro, di Mesagne, che ha raccontato la sua toccante esperienza, di padre separato è colpito dal fenomeno PAS. Nel suo caso, l'ex moglie oltre che agire contro di lui, sono andati di mezzo anche i nonni, gli zii e i cuginetti, e, infatti, i suoi genitori non hanno conosciuto la nipote. In situazioni gravi, la disperazione di alcuni genitori non affidatari arriva alle pagine di cronaca dei giornali, che riferiscono di atti inconsulti (suicidi, omicidi) compiuti da chi viene, poi, rapidamente liquidato come "un pazzo". Talvolta, appaiono dati statistici che mostrano un elevatissimo tasso di suicidi fra genitori non affidatari, riferito al tasso globale di suicidi in ambito nazionale. Rileva: "I figli si fanno in due, si crescono in due, anche se si è separati. Mia figlia mi guarda in modo strano, non mi chiama più papà, non vuole uscire con me... si perdono i figli, nonostante tutti i miei sforzi".

La parola è poi passata a Francesco Cellie, che ha fatto riferimento al suo caso e analizzato la situazione che investe molte persone. Pone l'accento: " Se un genitore in costanza di matrimonio dedica ai figli un pomeriggio a settimana e due domeniche al mese, il sistema lo valuta come genitore assente, abbandonico e inadeguato. Nel caso in cui il genitore è separato, se chiede di non dedicare ai figli solo un pomeriggio a settimana e due domeniche al mese, il sistema lo valuta come genitore che si oppone al dispositivo giuridico, conflittuale, traumatizzante per il minore".

Ha fatto vedere i vari dossier e i moduli, prestampati, in uso nei tribunali italiani. Il dossier comprende cinquantotto moduli di tribunale ordinario e cinque moduli di tribunale per i minori. Il domicilio dei figli è prevalente presso la madre, infatti, rappresentano il 95%, il domicilio presso il padre è invece rappresentato dall'1,9% e per paritetico il 3,1%, nonostante l'affido condiviso. Le tecniche di programmazione prevedono l'uso di espressioni: denigratorie riferite all'altro genitore; false accuse di trascuratezza; false accuse di violenza o abuso anche sessuale; costruzione di una realtà virtuale familiare di terrore e vessazione. Tutto ciò genera nei figli profondi sentimenti di paura, diffidenza e odio verso il genitore alienato, quindi si alleano con il genitore "sofferente" e si mostrano contagiati da questa sofferenza, esprimendo in modo apparentemente autonomo astio, disprezzo e denigrazione contro il genitore alienato. Secondo i dati delle procure, la quasi totalità delle denunce fatte durante la separazione, sono false e strumentali.

Conseguenza di ciò è che il bambino non riesce a sviluppare il senso di fiducia nella famiglia costituita dalla triade padre-figlio-madre, per cui nel corso della sua esistenza perderà anche la fiducia nel genitore che ha scelto, perché sviluppa il senso della sfiducia nelle relazioni familiari, di conseguenza avrà difficoltà a stabilire rapporti affettivi, nel timore di essere in seguito abbandonato. Infatti, quando un bambino è costretto a negare o rinunciare a uno dei suoi genitori, non rinuncia solo alla persona fisicamente percepibile, ma all'attivazione delle immagini esterne corrispondenti a questa persona.

La parola è poi passata alla scrittrice Bobba Sheyla, che ha sottolineato un concetto: "Certe madri hanno bisogno di figli infelici, altrimenti la loro bontà di madri non può manifestarsi. L'alienazione parentale è, sostanzialmente un lavaggio del cervello, che il genitore alienante compie al bambino in discriminazione del genitore alienato. Non è una sindrome riconosciuta, tuttora in discussione. Si comincia a parlare di PAS dal 1984, con il forte aumento di divorzi e la pressante esigenza di tutelare i bambini. Il genitore alienante riversa sul figlio, le sue paure e il suo rancore, tanto da dimostrarsi vittima. Il bambino per protezione si schiera a sfavore del genitore alienato".

Richard A. Gardner, nella sua teoria, propose di basare la diagnosi di PAS sull'osservazione di quelli che lui riterrebbe essere otto sintomi primari nel bambino. Gardner affermava che l'instillazione incontrollata di PAS è una vera e propria forma di violenza emotiva, capace di produrre significative psicopatologie sia nel presente sia nella vita futura dei bambini coinvolti.

04-01-tiziana-gigantescoA conclusione, la parola è passata al giudice, Tiziana Gigantesco (in foto), Giudice di Pace, coordinatrice dell'Ufficio di Noci, che ha parlato in virtù della sua lunga esperienza, diciotto anni, come avvocato matrimonialista e ha portato molti esempi. "Un dovere deontologico- dichiara Gigantesco-  è quello di collaborare con gli altri operatori, al fine di giungere a quella verità che consenta non solo un'effettiva tutela del minore, ma anche un possibile recupero del soggetto abusante che evidentemente abbisogna di un sostegno psico-terapeutico".

Parlare di PAS è importante perché significa seminare nelle persone che ascoltano un'attenzione a un problema che se non viene sottolineato e sollecitato ovviamente non trova né risposte né interrogativi. Rispetto e reciprocità sono importanti.

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