Claudia Gentile, miglior tesi di laurea sulla sicurezza sul lavoro

11-16premiolaureaNOCI (Bari) - La giovane nocese Claudia Gentile si aggiudica il premio per la migliore tesi di laurea in materia di sicurezza sul lavoro. Dopo le scorse amministrative 2013 in cui era candidata consigliere con il M5S, Gentile torna a farsi conoscere grazie alla sua professionalità ed il suo talento. Il premio le è stato conferito dall'Università degli Studi di Teramo.

11-16claudiagentileDott.ssa Gentile, l'azienda Gamma Quality in collaborazione con l'Università di Teramo l' ha proclamata vincitrice del premio per la migliore tesi di laurea in materia di sicurezza sul lavoro in quanto laureata in Giurisprudenza. Come è arrivata a questo traguardo? «Tengo a precisare che sono laureata in Consulenza del lavoro, un corso istituito presso la Facoltà di Giurisprudenza di Teramo. Il bando era rivolto a tutti i laureati in Giurisprudenza e Consulenza del lavoro, e proprio il mio corso di studi prevede approfondimenti legati al tema del diritto del lavoro, in particolar modo siamo specializzati proprio in Tutela e Sicurezza sul lavoro, oltre che in materie giuridiche previste dalla facoltà di Giurisprudenza. Mi sono laureata a dicembre 2012, ragion per cui ho deciso di approfondire una tematica importante come l'amianto, correlata alla sicurezza dei lavoratori, in virtù dell'importantissima sentenza Eternit del 13 febbraio 2012, dove per la prima volta l'accusa è stata  di disastro ambientale doloso permanente e omissione dolosa di misure di sicurezza. La decisione della Corte di Torino sul caso eternit ha condannato in primo grado a 16 anni i proprietari della società con 4 stabilimenti in Italia (Casale Monferrato, Cavagnolo, Rubiera, Bagnoli). E' da ricordare che l'azienda di Casale Monferrato, in particolare, oltre a mettere in pericolo la vita dei suoi operai, non utilizzando specifiche misure di sicurezza per il contatto con l'amianto, fino a fine anni 80, disperdeva le polveri all'esterno dell'azienda con dei potenti areatori, contaminando tutti coloro che risiedevano nelle zone limitrofe. Il processo di Torino riguarda quasi 3000 vittime e tante altre ancora visto che la malattia ha un periodo di incubazione di circa 30 anni. L'amianto è un problema che c'è stato e ci sarà ancora per molti anni ed è stato lo studio di questo tema che ha suscitato in me un senso di interesse molto alto, sopratutto perchè l’eternit (nome più comune) è purtroppo ancora presente nelle nostre zone, ma non molti  ne conoscono la pericolosità. Basti ricordare le coperture a lastre ondulate presenti sui tetti».

"Danno da amianto e riforma Fornero sulle pensioni" questo il titolo della sua tesi di laurea. La Commissione giudicatrice ha ritenuto che l'elaborato fosse originale e attuale, inquadrato e sistemato a dovere rispetto alla normativa di riferimento. Che idea si è fatta sul problema amianto in Italia? «Proprio dal titolo si evince come la mia tesi incentri due tematiche: l’amianto e la Riforma Fornero sulle pensioni.  Come detto in precedenza, l’amianto è un tema attualissimo e di cui sentiremo parlare almeno per i prossimi 30/40 anni. Più precisamente, dal punto di vista della salute, si calcola un picco dei mesoteliomi tra il 2020 e 2025. Credo che bisogna debellare lo scempio dell’asbesto, i numeri di tale dramma sono da capogiro. L’Italia, per molti anni, ha fatto finta di niente; siamo dovuti arrivare al 1992 per avere una normativa che lo vietasse, mentre il Regno Unito già dal 1930 aveva provveduto a ciò. Non è logico arrivare a conseguenze devastanti prima di prendere provvedimenti. Purtroppo quando parliamo del caso Ilva la situazione è la stessa, la produzione e l’economia prima della salute delle persone. Riguardo alla Riforma Fornero il tema è, ovviamente,  attualissimo visto che è tutt’ora il sistema vigente in Italia. La mia tesi ha affrontato il tema pensionistico ricollegandosi con la legge 14/2012 che ha portato al riconoscimento del beneficio pensionistico per l’esposizione all’amianto».

Quanto sei soddisfatta di aver vinto questo premio? Lo dedichi a qualcuno? «Sono stata lusingata di aver vinto questo premio, soprattutto perché, come si suol dire, la tesi è l’ultima fatica dello studente, e ricevere un premio così importante non può che avermi portato gioie e soddisfazioni. Poi, a distanza di quasi un anno, ci si dimentica delle notti insonni o delle innumerevoli ore di studio e il sapore di un premio è ancora più dolce. E’ il primo premio che ricevo e spero sia di buon auspicio per un lungo futuro lavorativo attinente all’ambito che ho scelto. Desidero dedicare questo premio alla mia famiglia, senza la quale non avrei potuto diventare quella che sono, e a tutti gli amici che mi hanno sostenuto e anche aiutato a scegliere. In particolar modo un ringraziamento a GianBattista!».

 

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