Mip, dialogo e dinamiche a sostegno di una perdita

05-25sostegnoperditaNOCI (Bari) - La rassegna ''Maggio d'informazione psicologica'' giunge al suo terzo e penultimo appuntamento. Sempre più delicati ed interessanti continuano a rivelarsi i temi e gli interventi pensati all'interno di una manifestazione che intende far conoscere a tutti i cittadini l'importanza della figura dello psicologo ed il suo relativo ruolo. Lo scorso venerdì 23 maggio, all'interno del Chiostro di San Domenico, si è ragionato su cosa voglia dire sostenere le persone in seguito ad una perdita.

Nessun tecnicismo, nessun riferimento approfondito circa le fasi che uno psicologo può adottare prendendo in cura un paziente. Gli psicologi e psicoterapeuti, invitati al tavolo dei relatori dalla dott.sa Lorita Tinelli (psicologa e responsabile CeSAP), curatrice e sostenitrice della manifestazione, hanno preferito lavorare e dialogare "di pancia", esponendo dunque le proprie riflessioni su cosa voglia dire effettivamente elaborare una perdita ed un lutto secondo quelli sono i loro sentimenti, le loro esperienze con i pazienti. Questo è stato uno dei punti in comune fra i primi due relatori della serata, nonchè fra lo psicologo e psicoanalista dot. Vito Calabrese e lo psicologo psicoterapeuta dot. Andrea Graziano. 

"Il lutto" ha spegato il dott. Graziano, "investe sempre la nostra sfera emozionale. Personalmente credo di non avere una risposta precisa sull'effettiva elaborazione di una perdita; posso solo dire quello che sento ed affermare quello in cui credo. Un punto fermo da non trascurare assolutamente consiste nel dialogo; a volte le persone coinvolte in una perdita non sanno di cosa parlare, non parlano per paura di farsi ancora più male o di dover far male ad altri. La verità in questi casi consiste semplicemente nel fatto che non si sa realmente COME parlare. Per questo le famiglie a volte non rappresentano un punto di riferimento ed è allora che subentra la figura dello psicologo. Lavorare il lutto non è facile: ciò corrisposnde non solo a delle tempestiche ma soprattutto a delle fasi. Tuttavia questo in qualche modo deve diventare un passaggio obbligatorio affinchè, ai fini della propria evoluzione maturativa, tutto ciò non si trasformi in patologia". 

Un contributo interessante è stato donato anche dal dott. Antonio Miani, medico legale, il quale ha esposto in maniera tecnica al pubblico presente il modo in cui possono evolversi alcune dinamiche in seguito alla perdita di una persona cara. Fra questi i risarcimenti previsiti dalla Cassazione ai parenti e le possibilità di eventuali donazioni o espianti. Il terzo incontro del Mip è poi continuato con alcuni interventi da parte del pubblico. Il prossimo appuntamento è previsto giovedì 29 maggio alle ore 19, sempre all'interno del Chiostro di San Domenico. Si parlerà di Psicocrimini: dal giallo alla vita reale. 

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