Olimpiadi Internazionali della Chimica, Roberto Tinelli nella squadra italiana

06-20robertotinellijpgNOCI (Bari) - Le Olimpiadi internazionali della Chimica, che ogni anno riuniscono più di 250 studenti provenienti dalle scuole di vari paesi del mondo, ospiteranno quest'anno uno studente nocese. Roberto Tinelli, classe '96, si è classificato fra i primi quattro studenti italiani che parteciperanno alla 46° edizione della IChO - International Chemistry Olympiads dopo le selezioni regionali e nazionali.

L'edizione dell'olimpiade di quest'anno, che si terrà nei giorni compresi fra il 20 e 29 luglio 2014 ad Hanoi in Vietnam, rappresenterà per il giovane Roberto un'esperienza unica ed interessante. Ad un mese dalla sua partenza abbiamo deciso dunque di intervistarlo per capire quale fosse la sua formazione all'interno del suo Istituto di provenienza, l'Itis Dell'Erba di Castellana Grotte.

Roberto, quando è cominciata la tua passione per la chimica? Ritieni che la tua scuola abbia saputo stimolarti nello studio della materia? <<La mia passione per la chimica è cominciata durante il mio secondo anno di scuola superiore; in realtà mi ero iscritto al dell'Erba perché volevo fare informatica. Poi alla fine del primo anno, quando ho dovuto scegliere, ho azzardato ed ho preferito l'indirizzo chimico sia perché l'informatica non mi interessava più, sia perché anche mia madre aveva frequentato il medesimo indirizzo. Dopo aver intrapreso l'indirizzo chimico confermo di non aver sempre avuto una grande considerazione per lo studio, la chimica però cominciava a darmi soddisfazioni. Il mio prof del secondo anno era Andrea Fanelli: egli gestiva corsi di chimica e preparava i ragazzi del nostro istituto per i Gdc (giochi della chimica) ai quali non ero per nulla interessato. Un infortunio alla mano mi portò per forza di cose ad approfondire una disciplina che non fosse, ovviamente, lo sport. Partecipai per la prima volta alle selezioni regionali dei Gdc, mi classificai primo fra i ragazzi di tutto il biennio e rivalutai la possibilità di farmi seguire da Fanelli in vista delle regionali dove,  con sorpresa, mi classificai secondo. Avrei così partecipato alle fasi nazionali. Continuai a studiare; il prof Fanelli continuava a seguirmi con davvero tanta pazienza e dedizione. Partimmo per Frascati (dove si tiene la fase nazionale dei Gdc) con Fanelli e altri 3 della mia scuola. Il test non mi andò molto bene a causa dell'ansia, tuttavia mi classificai 7°. Lì alle nazionali mi si aprì un mondo tutto nuovo, ricco di persone, e di esperienze che ancora non si ferma di fronte ad ogni nuova competizione. Oggi, in vista della fase internazionale alla quale sono giunto dopo questo secondo tentativo, posso affermare che la mia personalità è in fase di crescita: tutto questo non lo devo solo alla chimica o allo studio quanto, piuttosto, all'esperienza".

Ci descrivi tutte le fasi che hai dovuto affrontare per giungere a questo traguardo? "La prima fase di selezione è consistita nella selezione d'istituto: in due h e 30 minuti ho dovuto rispondere a 60 domande e altri problemi a risposta chiusa per rientrare fra i primi 10 ragazzi che avrebbero avuto poi la possibilità di procedere alla fase regionale. In questa prima fase mi sono classificato fortunatamente secondo. Da bari, luogo in cui vengono selezionati dai 2 ai 3 studenti per "classe" di concorso (una per il biennio "A" una per il triennio che non fa chimica "B" e una per il triennio di chimica "C"), sono riuscito poi ad accedere alla fase nazionale. Quest'ultima, svoltasi a Frascati in maggio, è stata articolata nello stesso ed identico modo: durante la prima prova, che consiste nella soluzione di 60 problemi a risposta multipla (come la fase regionale) e serve a proclamare il vincitore per ogni categoria dei Giochi della Chimica, mi sono classificato 17°; durante la seconda prova invece, che è riservata ai concorrenti che hanno ottenuto un punteggio eccellente nella prima prova e serve per selezionare la squadra olimpionica italiana. Mi sono classificato fra i primi 8 ed ho avuto la possibilità di partecipare ai corsi intensivi che si sono tenuti a Pavia la scorsa settimana. Inizialmente non ero stato selezionato per fare la seconda prova ma ho richiesto comunque di farla per provare nonostante tutto a mettermi in gioco. Contro ogni speranza sono stato selezionato. Alla fine di questa settimana abbiamo eseguito l' ultimo test che e finalmente sono rientrato fra i 4 ragazzi che quest'anno faranno parte della squadra olimpionica italiana per le IChO che quest'anno si svolgeranno ad Hanoi, capitale del Vietnam".

Come descrivi l'esperienza vissuta sino ad ora? Credi si tratti per davvero di confronto con altri ragazzi di diversa nazionalità? O sola competizione? "Non ci sono tante parole per descrivere l'esperienza che ho vissuto e che sto vivendo: da una parte è inaspettata, dall'altra sognata e sacrificata. Non la ritengo una vittoria personale ma collettiva perché alle mie spalle c'è davvero tanta gente che mi sostiene e mi spinge ad andare avanti: la mia famiglia, il prof Fanelli che mi continua a sopportare tutti i giorni nonostante ora sia sposato, i miei amici di scuola, scout e soprattutto la mia ragazza Federica che ho conosciuto grazie a queste gare e che ora dovrà sopportare la mia assenza Reputo questa una fantastica esperienza di confronto anche con un fine di competizione. La competizione c'è sempre e non si può prescindere da essa; se partiamo per Hanoi non lo facciamo solo per noi stessi, ma lo facciamo per chi crede in noi, per i compagni che abbiamo lasciato dietro nelle varie fasi della gare (e che continuiamo a portare nel nostro cuore), e sicuramente per portare quanto più in alto possibile il nome dell'Italia che, nonostante i suoi problemi con l'istruzione, ci ha fatto arrivare fino a questo punto".

Cosa ti aspetti dall'esperienza in Vietnam? Con quale spirito vivi l'attesa? Chi ti accompagnerà in questa destinazione?"Non so cosa aspettarmi: mi aspetto sicuramente una esperienza rara e indimenticabile in cui voglio dare il meglio. Lo spirito d'attesa è molto contrastato dall'ansia, nostalgia, paura, grinta e tanta voglia di scoprire e di fare tutto al meglio. Non manca lo studio perché c'è ancora molto da fare. Con me ci saranno altri tre ragazzi: Lorenzo Terenzi (Umbria), Valerio Lomanto e Luca Ratibondi (Piemonte). I nostri accompagnatori saranno Luciano Barluzzi (studente di chimica al Iuiss) e l'head Mentor Prof. Mario Anastasia, che da anni si occupa di queste competizioni".

 

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