Ricostruzione del campanile: ringraziamento di fede con il vescovo Padovano

12 20vescovopadovanoNOCI (Bari) - I teli e le impalcature che hanno ricoperto il principale campanile di Noci per circa due anni sono stati rimossi da un pezzo. La numerosa squadra di tecnici, architetti ed ingegneri sono tornati soddisfatti nei loro studi e finalmente le campane sono ritornate a suonare ed ad inebriare l'aria di nuovi messaggi. Il campanile della Chiesa Matrice non si è fermato affatto a quel fatidico 25 gennaio 2012 e le misure di pronto intervento sulla sua ricostruzione e restauro ce lo hanno riconsegnato come nuovo, ancora più solido e "pulito" di prima. Per tutto questo non è rimasto altro che ringraziare il Signore con un'apposita celebrazione eucaristica, presieduta, lo scorso giovedì 18 dicembre, dal vescovo Mons. Domenico Padovano. 

12 20autoritàAlla presenza di autorità regionali, locali, architetti, ingegneri e dirigenti degli uffici tecnici regionali, finalmente è stato rivolto un profondo grazie al Signore per aver restitutio alla cittadinanza il campanile, simbolo di appartenza ed identità dell'intera comunità nocese. All'interno della sua stessa Chiesa Matrice, il Parroco Don Peppino Cito ha accolto tutte le personalità che in questi ultimi due anni hanno lavorato affinchè ciò potesse accadere. La gioia nel ripercorrere le fasi di ricostruzione ha emozionato tutti. 

12 20

Dopo la celebrazione eucaristica del Mons. Domenico Padovano, in compagnia del coro Novum Gaudium, finalmente la relazione dettagliata dei tecnici ed i rigraziamenti delle autorità politiche presenti (Sen. Piero Liuzzi, l'ex assessore regionale alle opere pubbliche Fabiano Amati, il vicesindaco di Noci Marino Gentile). Alle dott.sse arch. Emilia Pellegrino (soprintendenza Bap Ba/Bat/Fg) e l'ing. Lucia Di Lauro, l'onore di relazionare sui lavori da poco conclusi. "L'attività che abbiamo svolto in questi anni" ha esordito l'ing. Di lauro (RUP e dirigente dell'ufficio- in foto a lato), "si è svolta con i tempi che ci siamo programmati. Non solo grazie ai finanziamenti che la regione ha potuto elergire ma anche grazie alla buona vicinanza delle singole autorità qui presenti, che con profondo senso di appartenenza hanno creduto nei lavori".

Una forte credenza, ci ha tenuto a precisare invece l'architetto Pellegrino, che è innanzitutto partita dal parroco Cito. "Dopo l'esplosione della cuspide" ha commentato la Pellegrino "si sono susseguti lavori di messa in sicurezza nel febbraio dello stesso anno con interventi di somma urgenza. Sono succeduti poi, grazie ai fondi della regione, lavori di restauro il cui progetto e la cui planimetria è stata interamente condivisa fra soprintendenza e regione". Sono stati eseguiti, in buona sostanza, recuperi dell' estradosso ed intradosso della cupola del coro, indicizzazione dei 500 conci caduti (ad opera del prof Triggiani) dopo confluiti in un database, consolidamneto eseguito seguendo le linee guida dettate della soprintendenza, ricostruzione della croce distrutta che aveva attirato il fulmine, pulitura della superficie da tempo ricoperta da lichemi, pulitura della facciata, del portale, del rosone e dei portalini, risistemazione delle campane la cui posizione non dovrebbe più provocare danni alle mura e tanto altro ancora. Infine, cosa più importante, è stato realizzato l'impianto para fulmine a cura della ditta Salatino di Noci. Attualmente, a lavori finiti, il campanile gode anche di una illuminazione interna, di cui soprattutto a partire dalla tarda serata, è possibile osservarne l'effetto. 

In breve abbiamo elencato solo alcuni degli interventi fatti sul campanile di Noci ma, per chi fosse interessato, la Regione insieme a tutta la squadra tecnica e le ditte che hanno lavorato, avrà l'onore di pubblicare un volume in cui verranno elencate e documentati tutti i singoli lavori, gli studi e le progettazioni fatte in corso d'opera.

 

Fede

© RIPRODUZIONE RISERVATA