Natale, il messaggio di Don Peppino Cito: "Bisogna avere uno sguardo più misericordioso in tutte le cose"

12 22 Don Peppino CitoNOCI (Bari) – Il Natale, uno degli eventi religiosi più importanti per i cristiani, quest’anno verrà ricordato per una serie di fatti di cronaca tra i quali gli attacchi di terrorismo oppure il Giubileo della Misericordia indetto da Papa Francesco e inaugurato lo scorso 8 dicembre con l’apertura della Porta Santa a Roma. Abbiamo voluto incontrare l’arciprete nocese Don Peppino Cito per farci raccontare la particolare atmosfera che si respira a pochi giorni dalle celebrazioni del Santo Natale. 

Il periodo che ci avvicina al Natale 2015 sarà sicuramente ricordato per gli attacchi terroristici per mano degli estremisti  islamici dell’Isis e per il Giubileo della Misericordia inaugurato da Papa Francesco  lo scorso 8 dicembre.  Qual è il suo pensiero riguardo i fatti sopra citati in relazione agli insegnamenti cristiani?

"Il Natale fondamentalmente è l’accogliere il manifestarsi di Dio sotto una forma particolare, cioè quella della fragilità, della non violenza, della pace. Chiunque celebra il Natale come l’ingresso ‘corporeo’ di Dio nella storia umana non può che viverlo sotto il segno dell’universalità della salvezza come dice l’evangelista Luca quando racconta della nascita di Gesù che è venuto sulla terra per salvare tutti e non solo un popolo. Chi vive il Natale cristiano non può che viverlo sotto il segno della Pace universale intendendo per universale una pace allargata a tutti i popoli, a tutte le culture, a tutte le condizioni sociali, senza esclusione di razza o di popoli. Quando oggi si paventa uno scontro fra religioni o fra ideologie o fra culture, per la Chiesa non esiste un’alternativa: la strada del dialogo è l’unica strada da percorrere. Qualcuno sostiene che questo stile ‘dialogico’ della chiesa è troppo irenico e troppo infantile a fronte della violenza strategica del fondamentalismo islamico ma, come Papa Francesco ci sta ripetendo, lo stile assunto dal Verbo nel suo Natale è anche lo stile dell’intervento di Dio nella storia umana: Gesù interviene nella storia umana non da turista o da stratega ma da ‘coinquilino’ dell’uomo, stando dentro la stessa realtà e la stessa conflittualità. Nel segno della pace e della misericordia".

Secondo lei i cristiani sono minacciati da questa nuova realtà estremista quale quella dell’Isis?

"In tante parti del mondo i cristiani sono stati minacciati e non soltanto in questo periodo. La domanda piuttosto sarebbe: «I cristiani, possono essere minacciati anche da noi, come in altre parti del mondo?» la risposta è sì. I Cristiani sono stati sempre perseguitati. I cristiani sentono, anzi non possono non sentire, la paura e il rischio di essere minacciati a causa della loro fede. Questo più che essere un’eccezione è quasi “normale” perché il Vangelo di Gesù è risuonato sempre come in contrasto con certe culture e serti sistemi".

Ritornando a parlare del Giubileo della Misericordia, le Parrocchie di Noci hanno organizzato qualche particolare evento che si svolgerà durante l’anno Santo?

"La prima cosa che vorrei chiarire è che Papa Francesco sta facendo di tutto, dopo aver indetto il Giubileo, per far capire che questo della misericordia non è un giubileo per andare a Roma a prendere le indulgenze:  dovunque ci si trova si può fare il Giubileo. Lo può fare il carcerato nella sua cella, lo può fare l’ammalato, lo possono fare i familiari dell’ammalato quando non potendo andare in nessuna Chiesa possono guadagnare l’indulgenza facendo le opere di misericordia nella propria casa. Chiarito questo, dobbiamo dire che anche noi ci stiamo attrezzando per partecipare ad alcuni eventi programmati dal Vescovo all’interno dei confini della diocesi, tipo la visita alla cattedrale con varie categorie di persone, come il giubileo dei lavoratori, delle famiglie, dei ragazzi, ecc. o per partecipare ai pellegrinaggi giubilari che si faranno a Roma con alcune categorie di fedeli. Nello stesso tempo ci stiamo mettendo d’impegno perché qui, sul nostro territorio, senza andare lontano, possiamo vivere meglio le quattordici opere di misericordia: quelle corporali e quelle spirituali. In  particolare nella zona di Noci le tre parrocchie si sono messe d’accordo per promuovere l’attuazione di un’opera corporale che è l’alloggiare i pellegrini. Abbiamo dato la disponibilità alla Prefettura per alloggiare alcune famiglie di profughi e questa intenzione si renderà concreta prossimamente. Questo è anche Giubileo per noi".

Il Natale del 2015 verrà ricordato anche per le dimissioni consegnate da Mons. Domenico Padovano, attuale Vescovo della diocesi di Conversano – Monopoli. A che punto è la nomina del nuovo Pastore Diocesano?

"Giuridicamente parlando non ci sono dei termini entro i quali o oltre i quali la Santa Sede deve nominare il nuovo Vescovo. L’unico dato certo è che il Vescovo Padovano dal 27 settembre, data del suo settantacinquesimo compleanno, è dimissionario. Fino a quando la Santa Sede lo rimuove nominando un’altra persona il Vescovo Padovano è il nostro Vescovo a tutti gli effetti. Di avvicendamento si parlerà solo quando sarà comunicata una nuova nomina da parte del Papa".

Vuole ricordare alla popolazione nocese quali saranno gli eventi principali organizzati dalla comunità parrocchiale nocese in occasione del Santo Natale?

"La notte di Natale di speciale c’è solo la Messa solenne che anziché essere celebrata di mattina viene celebrata di notte. La Messa è in genere intorno a mezzanotte, da noi sarà alle 23:30. In tutte le chiese la celebrazione viene preceduta da una breve veglia fatta essenzialmente di ascolto e meditazione della Parola. Appuntamenti particolari intorno alla data di Natale? Liturgicamente parlando sicuramente la festa della Sacra Famiglia che è giusto la domenica dopo Natale, il 27 dicembre quest’anno. In questa circostanza nelle parrocchie si mette al centro dell’attenzione la realtà della famiglia: stiamo invitando le famiglie a ricevere una benedizione particolare dopo la messa per rinnovare il dono ricevuto nel sacramento del matrimonio. Quest’anno c’è un altro appuntamento significativo ed è la marcia della pace che la Conferenza Episcopale Italiana organizza ogni anno a capodanno: quest’anno verrà celebrata in Puglia, a Molfetta, nel pomeriggio del 31 dicembre. Noi come comunità parrocchiali di Noci ci stiamo organizzando con un pullman per parteciparvi. La marcia è aperta a tutti, soprattutto ai giovani".

Infine, per concludere, qual è il suo messaggio personale per il Natale da rivolgere a tutti i nocesi?

"Non può che essere l’invito ad avere uno sguardo più misericordioso in tutte le cose. Persino il contrasto al consumismo, che è doveroso e urgente, dovrebbe essere fatto con ‘l’arma’ della misericordia. Il mio invito è ad avere uno sguardo più misericordioso in tutto e per tutto, soprattutto nelle relazioni all’interno della famiglia, tra cittadini ed enti, tra associazioni di volontariato e l’ente pubblico, tra parrocchie, tra operatori pastorali. Dice Papa Francesco nella bolla di indizione del Giubileo che « il pellegrinaggio è anche un pellegrinaggio dello sguardo » nel senso che noi camminiamo pian piano verso uno sguardo nuovo sulla realtà e sui fratelli. Sguardo fatto di misericordia, di sospensione di qualsiasi giudizio sull’altro, teso soltanto all’accoglienza gratuita e sincera".

 

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