Sant'Antonio: restaurato il gruppo statuario, oggi la festa liturgica

06 13santantonio1NOCI (Bari) – E' stato finalmente restaurato e riportato alla luce dopo anni di "viaggi" il gruppo statuario di Sant'Antonio da Padova, originario della Chiesa del Carmine. Il gruppo in cartapesta, datato 1920 ed attribuito al maestro cartapestaio Cav. Raffaele Carretta, è stato restitutio oggi alla fruizione pubblica e alla venerazione nocese grazie all'intervento della Confraternita Maria Ss. dell'Addolorata che lo ha presentato alla cittadinanza lo scorso sabato 11 giugno.

06 13santantonio2Ad intervenire durante la presentazione pubblica, il Presidente della Confraternita Pierluigi Perrone: “I lavori di restauro del gruppo statuario di Sant’Antonio" ha esordito, "coronano una serie di interventi che si sono susseguiti nella Chiesa del Carmine a partire dallo scorso 2007, anno in cui, grazie all’impulso del finanziamento del Museo diffuso di Noci sono stati avviati lavori di intervento sulla facciata e la copertura. A questi seguirono, grazie all’impegno della Confraternita dell’Addolorata e alla CEI i restauri della volta e, di recente, con l’ultima tranche di finanziamenti del Museo diffuso anche i restauri degli stucchi delle pareti. Possiamo dire che oggi la Chiesa è molto simile a come doveva essere nel 1865 e, con quest’ultimo intervento di restauro sul gruppo statuario di Sant’Antionio possiamo anche affermare che stiamo restituendo alla venerazione un bene di altrettanto interesse culturale. Nel 2019, in occasione del 4° centenario della Chiesa, intendiamo aver completato tutti gli interventi con il restauro dell’organo, oggi considerato il più antico di Noci e risalente al 1885”.

06 13santantonio4Per l'occasione interessanti e significativi si sono rivelati i passaggi storici di Don Vanni D’Onghia. "Nel lontano 2004 incontrammo con gli altri confratelli il Marasciallo Carella il quale ci comunicò l’urgenza di far ritornare nella Chiesa del Carmine il gruppo statuario datato 1920. La dichiarazione ci sembrò interessante al punto di chiedergli di lasciarci delle testimonianze scritte in merito alle vicende che avevano interessato precedentemente il gruppo statuario. Il Maresciallo ci raccontò che, a quanto pare, esso oltre ad essere stato commissionato al maestro cartapestaio leccese Cav. Raffaele Caretta (Lecce 1871 – 1950), rimase allocato nella Chiesa del Carmine fino al 1936, anno in cui i suoi genitori avrebbero deciso di acquistarlo al costo di 350 lire per salvarlo dalla volontà di distruzione da parte della Confraternita dell’epoca la quale, vuoi per motivi di spazio vuoi per motivi di praticità nel trasporto in processione, non poteva più custodirlo. La statua si salvò così per volere dei coniugi Carella e trasportata in campagna, lì dove negli anni a seguire si sarebbe sempre festeggiata la festa di Sant’Antonio. Nel 2004 dunque, dopo 68 anni di stallo, la statua è tornata nella Chiesa del Carmine. Leggendo la statua mi rendo conto di come sia stato introdotto un elemento poco presente negli scritti della vita del Santo ma facendoci più attenzione si percepisce l’intento dell’introduzione dell’angioletto in alto, il quale, con giglio alla mano, raffigura l’elezione. Le tre figure inoltre, ai piedi del Santo, rappresentano le categorie ultime del Vangelo: orfani, vedove e poveri a cui sant’Antonio dispensa pani in comunione". Simbolica è stato, durante la descrizione, anche il momento di deposizione della corona del rosario originale, custodita per oltre settant'anni dagli eredi del Carella, nelle mani del povero raffigurato a sinistra. 

Oltre la storia, il restauro. E' toccato nuovamente a Giuseppe Giacovelli e Sara Passaseo con il prezioso aiuto della prof.sa Lerede dell’Università di Lecce, restaurare ancora una volta il gruppo statuario, dopo il prezioso recupero della tela della Madonna del Carmine di 2 anni fa. Oltre ai cenni storici sul Caretta, le cui opere sono disperse in tutto il mondo, i restauratori hanno altresì spiegato tutte le fasi di intervento che si sono susseguite: dall'eliminazione di elementi organici alla sostituzione degli assi fragili, dal rinforzo della stessa cartapesta all’intervento sui tarli creatisi nel tempo, dalla ricostruzione degli arti e dello stesso corpo dell’angioletto al reintegro pittorico e così via. 

Si ricorda inoltre che oggi lunedì 13 giugno, festa liturgica di S. Antonio, saranno celebrate delle SS. Messe alle ore 7:30, 9:00 e 10:30; le SS. Messe vespertine (ore 18 e ore 20) avranno luogo, come di consueto, nel piazzale antistante la chiesa e saranno seguite dal bacio della reliquia. Al termine di ogni celebrazione ci sarà la tradizionale benedizione dei pani.

Fede

© RIPRODUZIONE RISERVATA