Mons. Giovanni Intini: "L'anello e la casula saranno il legame con le mie radici"

02 27mons.Intini1NOCI (Bari) -"Sarà un pastore che avrà su di sé l'odore del suo gregge." Sono queste le parole pronunciate dal Sindaco Domenico Nisi a conclusione della celebrazione eucaristica, tenuta nella Chiesa Matrice di Noci da Monsignor Giovanni Intini. L'intera comunità nocese, lo scorso 25 febbraio, lo ha accolto con commozione e gioia per l'importante incarico vescovile che dal 18 marzo dovrà svolgere nella diocesi di Tricarico, in Basilicata.

Il momento di condivisione liturgica ha permesso al Vescovo di celebrare la prima messa nella sua terra natia, Noci, dopo l'ordinazione svoltasi il 22 febbraio a Conversano. L'occasione è caduta in un giorno molto importante, come ha ricordato il fratello: "a 25 anni dalla scomparsa del nostro caro padre che non manca nell' inviarci segni tangibili della sua presenza accanto alla nostra famiglia" e in un luogo caro come Noci, dove Mons. Intini è stato protagonista nelle vesti di parroco nella chiesa Matrice e dove è stato sempre presente accanto all'intera comunità, la quale dall'annuncio della notizia ha manifestato il suo grande affetto nei suoi confronti.

Al termine del rito religioso è intervenuto con un breve discorso il Sindaco Domenico Nisi, che ha definito Don Giovanni "il volto della serenità, della semplicità e dell'umiltà", che ci permette di esprimere l'«umana contentezza» tipica di una famiglia nella quale un proprio figlio ha raggiunto un importante traguardo e concludendo lo ha paragonato alla Chiesa che ha "la sua forza nella debolezza e la sua solidità nella fragilità" e a rappresentanza della cittadina gli ha fatto dono dell'anello episcopale, affinchè ci sia un collegamento tra la nostra comunità e quella che guiderà; il senatore Liuzzi, invece, ha augurato al neo-Vescovo di svolgere al meglio il suo ruolo sociale al fine di determinare un' autentica elevazione morale e civile di quella popolazione costantemente soggetta a spopolamento e degrado.
02 27mons.Intini2Infine Mons. Intini ha ringraziato tutta la comunità nocese, il Sindaco e il consiglio comunale, le forze dell'ordine, il gruppo Scout Noci 1, con il quale si è creato col tempo un fitto dialogo, il coro diretto da Don Maurizio Caldararo, l'Azione Cattolica, la Confraternita, la Parrocchia di San Domenico, quella del Santissimo Nome di Gesù, di cui era presente anche l'Associazione Don Bosco, e quella di Santa Maria della Natività, concludendo con i ringraziamenti ai prelati presenti e in particolare a Mons. Pinto giunto dalle Filippine per l'occasione.
"Come Chiesa di questo tempo, dobbiamo imparare a creare relazioni nuove, generate da Cristo. La nostra fede in Lui deve rendere nuova e bella la nostra esistenza, deve servire a migliorare la qualità delle nostre azioni, dei nostri legami, della nostra vita, ma tutto questo se lo costruiremo su qualcosa di consistente: Gesù Cristo, che è il fondamento, l'Essenziale. Così le nostre esistenze non andranno dietro quelle ricchezze effimere che ci vengono tramandate, ma diventeranno genuinamente profumate di Cristo, e il Concilio ce lo ha ricordato: non c'è niente di genuinamente umano che non possa trovare spazio nella vita di un credente. Apriamo il nostro cuore alla fede vera, perchè questa possa renderci nuova e perfetta la nostra esistenza"- Monsignor Giovanni Intini.

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