Tempo di Avvento: si illumina il grande albero in piazza Plebiscito

12 3 accensione albero 2NOCI (Bari) - Dicembre è un mese notoriamente magico: tornano un po’ bambini anche gli adulti, che sperano e sognano un po’ di più. Lo scorso primo dicembre, nel giorno in cui è iniziato ufficialmente l’Avvento ed è partito il “countdown” per la festa più attesa, si sono accese le luci del grande albero in piazza Plebiscito, che è stata teatro di un vivace momento di festa per i bimbi dell’ACR. Prima del rito dell’accensione che ha traghettato tutti nel periodo più magico dell’anno, Don Stefano Mazzarisi ha voluto raccogliersi insieme ai ragazzi in un momento di preghiera e riflessione.

12 3 accensione albero 3 copyCiò che in realtà entusiasma del Natale, è proprio l’attesa e lo ha ribadito anche Don Stefano Mazzarisi ai ragazzi dell’ACR: “La magia più grande è insita nell’Avvento che oggi prende ufficialmente il via”
Particolarmente significativa è stata l’omelia del Parroco, incentrata proprio sull’attesa e sul cambiamento: “Zaccheo desiderava ardentemente vedere Gesù, ma data la sua bassa statura e non godendo certo della fama di persona onesta, la gente gli sbarrava la strada. Egli fu dunque costretto a salire su di un albero, ma al suo passaggio Gesù volse a lui lo sguardo intimandogli di scendere perché si sarebbe fermato a casa sua. La meraviglia della gente fu enorme: Gesù che si ferma a casa di un “monellaccio”, di un lestofante? Si: è dal peccatore che Gesù si dirige, ma dal peccatore che come Zaccheo desidera camminargli incontro e desidera soprattutto cambiare. Nel cuore di Zaccheo era già iniziato il cammino di cambiamento, che si compirà poi a tutti gli effetti con l’incontro con Gesù, perciò cari ragazzi, significa che questo Zaccheo non era poi così “monello” - ha detto Don Stefano, che ha invitato i ragazzi a seguirne l’esempio: “Egli rappresenta un frutto su di un albero che non è ancora maturo, e che lo diventa al passaggio Gesù. E noi? Quali frutti insiti nel nostro cuore vorremmo che maturassero durante questo tempo d’attesa? Raccoglieteli tutti mentalmente, e a casa, assieme ai vostri genitori, li scriverete sui cerchi in legno che vi saranno poi consegnati e che simboleggiano un “pegno”, una promessa fatta a se stessi. Invitate anche i vostri genitori a fare i loro propositi, in maniera tale da poter offrire a Gesù, quando sarà nato, quei frutti che vi siete impegnati a far maturare”

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La preghiera del “Padre Nostro” ha idealmente benedetto l’albero che non attendeva altro che grandi e piccini gli si stringessero attorno per illuminare e accrescere la loro gioia. Dal momento che Natale è prima di tutto preghiera e riflessione, ma significa anche festa, divertimento, ecco che Piazza Plebiscito è diventata una grande sala dove un DJ ha invitato i bimbi a lanciarsi sfrenatamente nelle danze. I genitori? Certo che è stato concesso loro di restare ma a patto che non se ne stessero immobili e si unissero alle danze. Un particolare importante che dice tanto sull’attenzione che fortunatamente si vuole iniziare a porre verso l’ambiente: l’albero è totalmente ecologico. Ai bimbi che hanno un po’ protestato dicendo: “Però non è un albero vero” è stato spiegato il motivo della scelta: “Perché gli alberi che hanno un ruolo così importante per il pianeta e ne rappresentano i polmoni, è giusto che restino al loro posto continuando a godere del loro diritto a vivere”. Si può festeggiare ugualmente, quello che conta è che ci siano luce e gioia

 

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