Lucia Intini è la vincitrice del concorso "Presepi di Famiglia"

12-31-presepe-lucia-intiniNoci (Bari) - Dopo un’attenta e accurata valutazione di tutte le foto giunte alla nostra testata, la redazione di Noci24.it ha sancito il vincitore del concorso “Presepi di famiglia”, la scelta è caduta sul lavoro presentato dalla signora Lucia Intini, senza, ovviamente, togliere nulla agli altri otto partecipanti. La proporzione, il fatto che nulla è stato lasciato al caso, la cura dei dettagli, i particolari, sono questi gli elementi che contraddistinguono il presepe. Come promesso abbiamo intervistato la signora Intini, che ci ha ospitato nell’accogliente casa e illustrato il frutto del lavoro e dell'immensa passione per quest’ultimo.

Da quanto tempo ha questa passione per il presepe?
"Da sempre, da quando ero piccola, ricordo ancora, come rimanevo incantata a guardare il presepe che facevano i miei genitori, quindi mi hanno trasmesso loro questa mia passione, che miglioro nel tempo aggiornandomi, leggendo molto riviste adatte. Sono quarant’anni che puntualmente ho visto fare e li preparo. All’inizio utilizzavo il cartone, fino alle tecniche più elaborate, che ora si usano".

Ha detto che i suoi genitori facevano il presepe, all’epoca quali materiali erano impiegati?
"La capanna di legno o, nella maggior parte dei casi in fogli di carta roccia, come le grotte, le statuine, che conservo ancora e che facendo un po’ di calcoli hanno più di trent’anni, sono fatte in gesso, alcune sono state realizzate per lavoretti scolastici. Le ho conservate perché per me hanno un valore affettivo forte".

Quanto tempo prima del Natale si organizza per allestirlo?
"Il presepe che ho realizzato a Natale, la parte strutturale l’avevo iniziata l’anno scorso con le case allo stato grezzo, poi da ottobre l'ho ripreso per portarlo a questo punto, ma ancora non lo ritengo terminato poiché mancano alcuni accessori, che per motivi di tempo non sono riuscita a costruirli. Quando realizzo qualcosa, non ho un progetto in mente, le cose mi vengono man mano che le lavoro. Non ho un’idea di come sarà finito, lo abbozzo e nel momento della realizzazione mi vengono le idee, che poi sviluppo in concreto. Da ottobre mi alzavo puntualmente alle quattro di mattina, non avvertivo né sonno né stanchezza, e le cose che ho potuto costruire in casa le ho fatte, fino alle 7,30, ora in cui si alzavano i bambini e li preparavo per andare a scuola. E così ho realizzato una sedia, un armadietto, un mobiletto, gli oggettini in cera, come il formaggio, le provole, i limoni, le arance, i mandarini, i cachi".

E’ una passione che ha ereditato dai suoi genitori, cosa ricorda?
"Penso di aver ereditato la manualità da mio padre, Francesco Paolo, che era un muratore, infatti, dico sempre che lui costruiva le case in grande ed io cerco di realizzarle in piccolo. Da bambina conoscevo il gesso, la pietra, gli strumenti per lavorarli, quindi è una cosa che mi è rimasta".

Quali i materiali utilizzati?
"Le casette sono fatte di compensato, colla vinilica, gesso, quest’anno ho utilizzato anche il cartongesso, colori acrilici, das, mentre gli accessori sono di paglia, raffia, cera, pasta di mais. Le tendine sono ricamate a mano, la ringhiera fatta con i fili di ferro, taglierino professionale, i vetri con i fogli di acetato, i mobiletti di legno e colorati con l’impregnante o con i colori acrilici. Durante l’anno recupero il materiale, vedo le cose che mi potrebbero servire, ad esempio tovaglioli di carta, utilizzati, poi, per il pavimento".

Chi l’ha aiutata nello svolgimento e realizzazione?
"Questo presepe considerando le dimensioni mi ha aiutato nel montaggio mio suocero, la maggior parte ho fatto tutto io, tranne le ultime pennellate, dove mio marito mi ha aiutato per una questione di tempo".

Chi le ha dato lo stimolo?
"Lo stimolo principale è venuto da mio marito che mi ha invogliato poiché io quest’anno volevo rinunciare a causa di un po’ di problemi di salute".

Dove l’ha realizzato?
"La maggior parte del presepe l’ho realizzato in cantina, giacché sono materiali che sporcano, gli accessori invece in casa".

Ha detto che ha iniziato da molto giovane a fare il presepe, da che età?
"I primi presepi li ho realizzati verso i 14-15 anni, con le casette in cartone (quelle di scarpe), poi sempre di cartone ma rivestite di das, per disegnare le mattonelle, per cercare di renderla quanto più realistica e da una decina di anni utilizzo il compensato perché è più bello l’effetto, e poi è molto più resistente. Mi piace curare molto i particolari, sperimentare, io mi documento in continuazione, compro libri, riviste, passo ore su internet. Poi mi aiuta molto la manualità perché sapendo lavorare l’uncinetto, maglia, ricamo, decoupage, quindi mescolo queste conoscenze ed esce sempre qualcosa di nuovo. Ad esempio il cestino del presepe, l’ultimo giro è fissato con un punto festone, utilizzato nel ricamo".  

La cosa che le è piaciuta quest’anno?
"La cosa che mi è piaciuta quest’anno è stato rivedere nei miei figli, l’incantesimo che avevo io da piccola, loro sono stati dei lunghi periodi a guardare il presepe, così quasi incantati ed io mi sono rivista da piccola e che mi hanno consigliato cosa poter aggiungere l’anno prossimo ed è stata la più grossa soddisfazione, quello di trasmettere un po’ di passione anche a loro".

Il prossimo progetto?
"Il prossimo progetto sarà di rivestire le statue che ho acquistato a Napoli, che sono state il regalo del mio quarantesimo compleanno, è stato il regalo che mio marito mi ha fatto portandomi a Napoli. Era un sogno che avevo, da non so quanti anni, e anziché fare feste o cose del genere ho trascorso una giornata con la mia famiglia, nel mio hobby preferito. E’ stato bello.
La testa e le mani di terracotta, il corpo in filo di  ferro rivestito con canapa, sono realizzate a mano, ed io li rivestirò con stoffe, tipo seta, che ho già comprato. Ci vorrà molto tempo. Io adoro le sacre famiglie, e quindi la terrò esposta tutta l’anno".

Che cosa vuole aggiungere?
"Mi auguro che questa mia passione sia trasmessa ai figli e che io in parte ho ereditato da mio padre. E penso che sia come far rivivere le persone che non ci sono, attraverso i ricordi, gli oggetti che creiamo, che sono il frutto delle loro passioni.  Io sono dell’opinione che il presepe sia contemporaneamente: il presente, il passato e il futuro, il passato, i miei ricordi, il presente è quello che faccio adesso, il futuro è quello che faranno i miei figli. Sono dell’idea che se un presepe ti possa far distrarre, anche se solo per un attimo, dai problemi ha raggiunto il suo scopo.  
Vorrei, inoltre, aggiungere che sono stati belli tutti i presepi, ognuno aveva una caratteristica e tecnica particolare, sicuramente uno poi ne farà uso nei propri, sono stati tutti belli, io non sarei stata in grado di scegliere".  

 

Il presepe vincitore del consorso "Presepi di Famiglia 2011": 

 

NOCI24.it ringrazia tutti i partecipanti del concorso:

Francesco Intini:  il presepe

Lucia Intini:  il presepe   La vincitrice

Donato Piangivino:   il presepe

Romeo Durante:  il presepe

Gabrielle Ritella:  il presepe

Donato Roberto:  il presepe

Francesco Girolamo:  il presepe

Maria D'Onghia:  il presepe

Roberto Lanfranco:   il presepe.

 

Fede

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