Don Michele Petruzzi sulla povertà: "non possiamo far finta che non esista"

09-06unafestapertuttiNOCI (Bari) - Noci si prepara a vivere la grandiosa festa patronale in onore di San Rocco e, come ogni anno, il Comitato feste patronali, in collaborazione con la Chiesa Matrice e il Comune di Noci, scende in campo per organizzare al meglio tutti gli appuntamenti che la comunità nocese ogni anno rivive con federe spirito di devozione. Vi sono tuttavia persone che della festa ne ascoltano solo il rumore. Si tratta di coloro i quali vivono nella povertà cronica o assoluta. A loro il Comitato ha voluto rivolgere lo scorso 4 settembre una particolare riflessione.

Una festa per tutti? Questo è stato il titolo dell'incontro-dibattito a cui abbiamo assistito lo scorso giovedì all'interno della Chiesa Madre. L'arciprete Don Peppino Cito, che già nella sua riflessione di presentazione della festa aveva "guardato con gli occhi del cuore" ai poveri, ha introdotto la discussione alle orecchie dei curiosi interessati presentando i relatori della serata, ovvero quei due ospiti che giorno dopo giorno, si impegnano sia dal punto di vista religioso che politico-civile ad avere un occhio di riguardo nei confronti dei "poveri" e di tutte quelle persone bisognose che, puntualmente, alla comunità si rivolgono per avere il necessario per cui vivere. Stiamo parlando di Don Michele Petruzzi e dell'assessore alle politiche sociali di Noci Clementina Gentile Fusillo.

Don Michele Petruzzi, direttore della caritas diocesana, ha esposto ai presenti in maniera coincisa e sintetica i risultati dell'ultimo rapporto della Caritas italiana sulle povertà. Interessanti si sono rivelati i dati forniti e i commenti a tale rapporto che qui vi riportiamo: "La povertà" ha esordito "viene a livello generale definita sulla base di alcuni parametri. L'Istat la definisce come "lo stato in cui una persona versa nel momento in cui non può sostenere la spesa necessaria per acquisire beni e servizi per uno standard di vita accettabile". "Sulla base dei dati da noi raccolti" ha continuato "questo status in Italia è in continuo aumento. Fino al 2007 si registravano solo 2.400 milioni di poveri. Nel 2014 abbiamo addirittura superato la soglia dei 6 milioni. Questo dato ci è servito per capire da cosa è dipeso tutto ciò; chi sono in realtà i poveri e qual è la loro situazione. Siamo giunti alla conclusione che, innanzitutto, la povertà è multidimensionale. Se prima nei centri di ascolto si affacciavano gli immigrati ora a questi vi si sono aggiunti milioni di italiani; se prima v'era un'enorme disparità fra nord e sud Italia, ora questa differenza non esiste più. Ed infine, dato ancora più importante, se prima venivano richiesti solo beni necessari alla sopravvivenza e aiuti economici, ora, il 26% delle persone, chiedono anche e soprattutto coinvolgimento nella vita comunitaria".

"E' sinonimo questo" ha commentato, "della crescita di un forte desiderio da parte delle persone. Si va costantemente alla ricerca della dignità e del riscatto. I poveri chiedono di essere destinatari non più servizi ma di accompagnamento nel loro percorso di vita. È un dato effettivo; un dato che ci fa capire quanto ci sia bisogno, come diceva Papa Benedetto, di cominciare a vedere con gli occhi del cuore senza far finta che la povertà non esista". Un breve e profondo accenno è pervenuto inoltre anche da parte del direttore della caritas diocesana nei confronti di quelle che sono state negli anni le politiche adottate, a livello nazionale, nell'ambito delle politiche sociali. "Sempre e solo sperimentali" le ha definite, "capaci di favorire quelle che sono le cosiddette politche dell'austerity ma mai in grado di agevolare i poveri. Si è tentato negli anni con la formula delle social card, ora anche con i famosi e tanto discussi 80€ i quali sono serviti solo al ceto medio".

Il tema delle politiche sociali, introdotto da Petruzzi, è servito infine ad allacciarsi a quelle che sono le azioni che tuttora su Noci si cerca di portare avanti. All'assessore Gentile- Fusillo il compito di introdurle. L'attenzione è stata particolarmente rivolta al Piano triennale di zona (2014-2016) il quale, come hanno spiegato, si rivolge, con i suoi 36 obiettivi di servizio, a tutti coloro i quali la qualità della vita deve essere migliorata con l'aiuto degli altri 4 comuni (Putignano, Alberobello, Locorotondo, Castellana). Ai servizi già attivati anche nel corso degli scorsi altri due piani sociali di zona, si sta lavorando oggi su altri progetti, Fra questi ricordiamo il banco alimentare di ambito e il centro antiviolenza (che avrà sede in Via Silvio Pellico e che servirà tutti e cinque i comuni), il progetto "Dopo di noi". Insomma, in linea con il tema più sentito da Papa Francesco, anche a livello locale si sta spingendo affiché la povertà possa essere seriamente e "concretamente" presa in considerazione. E' una realtà che deve essere affrontata soprattutto, come in questo caso, in occasione di una festa di comunità.

 

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