Come funziona internet? Ce lo spiega l'Android Developer, Paolo Rotolo

01 28 paolo rotolo spiega internetNOCI (Bari) - Cos'è internet e come funziona? Probabilmente molti di noi daranno per scontate le risposte, immaginando di ridurre il tutto al mero funzionamento superficiale della rete, ma ci sono dei meccanismi ben più profondi alla base dell'eccezionale scambio internautico.
A spiegarli alle classi terze della Scuola Superiore di 1° grado "Luigi Gallo" è Paolo Rotolo, Android Developer di 19 anni e studente di Ingegneria informatica al Politecnico di Bari, durante il seminario organizzato per la Settimana delle Scienze il 28 gennaio scorso, nell'Auditorium dell'Istituto.
Partiamo dal principio: internet non è solo scambio di informazioni tramite elettricità, luce o onde radio, ma è anche struttura fisica, immagazzinamento dati in mega strutture chiamate "Data center". Il sistema di composizione delle informazioni è il celebre sistema binario, composto dalle cifre 0 e 1, dette altrimenti BIT, che affiancate tra loro costituiscono una determinata informazione. Perché i contenuti (quindi un tipo di informazione) che richiediamo di vedere su internet si caricano lentamente? Cosa avviene prima che il contenuto arrivi a noi nella sua interezza? Scopriamolo insieme, attraverso la lezione del giovane esperto nocese.

Dopo una breve presentazione da parte della Preside Breveglieri e della professoressa Trisolini, responsabile del dipartimento di matematica della scuola e quindi prima coordinatrice della "Settimana della Scienza 2017", Paolo Rotolo comincia la sua spiegazione davanti al giovane pubblico, con una piccola rappresentanza di adulti, curiosi e interessati all'argomento.

Il 19enne nocese racconta di come la sua passione sia nata proprio durante le scuole medie, quando, curioso di conoscere i segreti dell'informatica, comincia ad informarsi e a fare ricerche, trovando negli esperti del campo la maggior parte delle risposte alle sue domande: ancora giovanissimo entra a far parte del GDG, il Google Developer Group, la Community di sviluppatori Google e da quel momento è un crescendo di conoscenze ed esperienze.

Paolo lavora oggi su tre progretti ambiziosi di app, di cui due relative al campo medico-scientifico: stiamo parlando di Glucosio, app per diabetici che immagazina dati per aiutare la ricerca e di Heartwatch, applicazione che mira a rendere possibile la diagnosi di disfunzioni o problemi cardiaci attraverso un video del proprio volto.

Nextome è invece l'app di successo per la navigazione in ambienti chiusi, del nocese Domenico Colucci (co-ideatore) che vede nel giovane Rotolo un suo Android Developer.

Dicevamo, cos'è internet?
Internet è scambio di informazioni, è comunicazione, condivisione, è rete tra le persone e da qualche tempo anche tra le persone e le cose (Internet of Things).
Come sono fatte le informazioni su internet?
Il contenuto dei nostri scambi in rete è esclusivamente dettato dal codice binario, costituito dalle cifre zero (0) e (1), dette anche BIT. L'insieme dei BIT dà l'informazione per intero.
Come si trasmettono le informazioni?
Ci sono tre vie per veicolare i BITS: elettricità, luce e onde radio. In riferimento alla trasmissione delle informazioni si può parlare di Latency (cioè di tempo di trasmissione), Bandwidht (larghezza d'onda) e così via.
Le informazioni via internet nell'interscambio tra paesi lontani, ad esempio, passano dai cavi in fibra ottica posizionati sui fondali marini: in essi il segnale rimbalza lungo la fibra ottica, trasmettendosi da un punto all'altro della comunicazione.

Come funziona internet?
Prendiamo un sito di largo utilizzo tra la comunità internautica, come Youtube. Cosa succede quando vogliamo vedere un video su questa piattaforma? 
Il sito non ci carica subito tutto il video, ma ce lo fa vedere gradualmente, secondo il processo di Latency dinamica: è come se il video venisse scomposto in diversi spezzoni e ricomposto in pochi nano secondi per la nostra fruizione.
Internet funziona così: le informazioni vengono scomposte e i routers (dispositivi che collegano le reti) fanno percorrere a questi pezzi di informazione la strada a loro più congeniale, quella meno intasata per arrivare a disposizione. Un po' come se dovessimo trasportare un missile da un punto all'altro del pianeta e per farlo dovremmo per forza scomporlo e trasportarlo con diversi camion a destinazione, per poi ricomporlo e farlo partire, spiega Paolo Rotolo.
Quando cerchiamo un contenuto su internet, in pochi nano secondi avviene qualcosa di straordinario: i vari data center, veri e propri box fisici di dati sparsi nel mondo, dialogano tra loro al fine di trovare il nostro contenuto: un video popolare arriverà prima, uno meno popolare ci metterà un po' di più ad essere trovato.

Qual è la grammatica di Internet?
Avrete forse sentito parlare di IP in riferimento alla vostra sessione di navigazione in internet. L'IP è la grammatica di internet, l'Internet Protocol, quella "carta d'identità" che permette alla singola macchina di navigare in rete.
Ogni computer collegato ha un suo IP: ad oggi possono essere generati ben 4 bilioni di IP contemporaneamente, attraverso il sistema chiamato appunto IPv4, ma ben presto queste possibilità potrebbero non riuscire a soddisfare la domanda di connessioni: l'Internet of things, infatti, sta facendo sì che non solo due utenti da diverse parti del mondo possano comunicare tra loro e scambiarsi dati, ma anche che gli elettrodomestici, l'automobile e qualsiasi bene di uso e consumo possa connettersi ad internet, migliorando così l'esperienza dell'utente e il suo stile di vita.
Ben presto potremmo avere qualsiasi dispositivo collegato e ciò richiederebbe un numero maggiore di IP, infatti è in uso la versione successiva IPv6, capace di generare ben 340 undecilioni di indirizzi, "quasi quanto i granelli di sabbia presenti sulla terra".
Se il codice della macchina in internet è l'IP, quello del sito è il DNS, un numero a più cifre alternativo al classico nome che dicitiamo nella barra di ricerca: l'https, presente all'inizio dell'indirizzo del sito, è invece la garanzia che il sito su cui stiamo navigando è proprio quello originale che stavamo cercando e questo avviene soprattutto per i grandi siti internet come Facebook o per i portali bancari.
Cosa sono i cookie?
I cookie memorizzano la sessione di internet in atto e la mantengono aperta, ad esempio se effettuiamo un login (cioè entriamo su un sito) grazie ai cookie potremo mantenere la connessione aperta sul sito fino alla fine della sessione di navigazione.
Cosa vuol dire criptare un'informazione su internet?
Un'informazione criptata è un'informazione nascosta che per essere svelata ha bisogno di una chiave: questa è la chiave di cifratura, composta da 256 caratteri. Per comprenderci, sempre attraverso gli esempi di Paolo Rotolo: Giulio Cesare criptava le informazioni con un codice +2. Se la lettera iniziale del messaggio era una A allora quella stava ad indicare la C (cioè la lettera successiva alla A di due posizioni) e così via: bene, decifrare un messaggio criptato funziona così.
Nello scambio di informazioni criptate gli utenti in comunicazione si scambiano queste chiavi di decifratura, una pubblica e una privata, dove ovviamente quest'ultima garantisce la criptatura, cioè il carattere nascosto del messaggio, ai restanti utenti.
Quali tipi di attacchi informatici esistono?
Paolo Rotolo elenca i più comuni, cioè i DDOS, cioè il sovraccarico di informazioni che manda in tilt il pc oppure il Pishing che tramite mail camuffate da indirizzi di siti o enti di rilievo, richiedono informazioni private e sensibili.
Il 90% di attacchi informatici, però, deriva da errori umani: stiamo attenti quindi ai siti dove navighiamo e alle richieste che ci arrivano durante la nostra navigazione in internet.

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