Presentato il libro postumo di Giulio Esposito, Leuzzi: "ricerca dal valore nazionale"

05 16nocigrandeguerraNOCI (Bari) - Non una serata di commemorazione dell’autore ma un appuntamento per presentare l’ultimo libro lasciato in eredità alla cittadinanza. Lo scorso giovedì 14 maggio 2015, nello stesso luogo in cui il professor Giulio Esposito aveva inaugurato l’ultima edizione del Settembre in Santa Chiara, è stato presentato il suo libro postumo “NOCI un Comune del Mezzogiorno nella Grande Guerra” (Edizioni dal Sud).

05 16relatoriL’evento di presentazione, inserito nel cartellone "Primavera Nocese" 2015, è stato inserito nel calendario degli eventi della Prefettura in occasione del centenario dalla grande guerra e fortemente sostenuto dall’IPSAIC (istituto pugliese per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea- di cui Esposito faceva parte in qualità di ricercatore), nonché promotore della pubblicazione. Emozionante e di alto spessore culturale, l’evento a cui abbiamo assistito lo scorso giovedì ha per davvero reso onore al professore scomparso qualche mese fa, portando all’attenzione di tutti, scolaresche comprese, il frutto di un lavoro cui Noci deve rendere grazie, viste le tamatiche trattate negli compresi fra il 1900 ed il 1920.

Al tavolo dei relatori, il moderatore Giuseppe Basile (direttore biblioteca comunale Mons. Amatulli Noci), il sindaco di Noci Domenico Nisi, Mario Volpe (vice prefetto di Bari), Vito Antonio Leuzzi (direttore dell’IPSAIC). “La ricerca del professor Esposito” ha dichiarato quest’ultimo, “aveva un valore nazionale. Il libro evoca una dimensione di carattere epocale ma guarda al territorio locale con lo stesso ed identico valore. Si tratta di un’opera completata con grande progettualità in cui viene analizzata la realtà di Noci nei suoi caratteri amministrativi e civili: viene messa in risalto l’attività della classe dirigente e l’affiancarsi della società di massa che pian piano si avvicinava alla democrazia attraverso il PS. Esposito infatti mette a fuoco le responsabilità di queste ultime”. Nell’opera infatti Esposito pone l’accento su aspetti della storiografia nocese ancora poco indagati : quelli della vita amministrativa e civile fatta di uomini e di donne durante gli anni della guerra, delle conseguenza delle scelte annonarie da parte del partito socialista, della vita insomma consumata non solo fra le trincee cui Esposito allega l’elenco dei 283 caduti nocesi.

 

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