Magdi Cristiano Allam: "Siamo in guerra, riconoscerlo è fondamentale"

12 20magdicristianoallam2NOCI (Bari) – L’unico modo per sconfiggere il terrorismo islamico è affidarci all’uso della ragione, affermare che esso esiste e che vive in casa nostra. L’unico modo per garantire il diritto a vivere in casa nostra e a vivere civilmente è combattere queste microcellule operanti sul territorio e difenderci. Si tratta delle parole e del messaggio che Magdi Cristiano Allam ha voluto trasmettere lo scorso venerdì 18 dicembre in sede di presentazione del suo libro, presso il chiostro delle clarisse, organizzato nei minimi dettagli dall’associazione culturale Officina per Noci.

12 20magdicristianoallam14Con Islam, siamo in guerra edito da Il Giornale, l’autore, editorialista dello stesso quotidiano, ha inteso ancora una volta, su invito di Magda Amatulli (Presidente dell’associazione), spiegare le ragioni secondo le quali oggi è necessario affrontare il terrorismo islamico con politiche nazionali ed internazionali di lotta al terrorismo. Partendo infatti dal concetto che nessuno è la trasposizione automatica dei dogmi della religione e che ognuno va considerato nella sua specificità e valutato sulla base dei suoi atti e delle sue azioni, Allam è sin da subito entrato nel merito della questione religiosa e delle problematiche che da tempo ormai colpiscono il mondo islamico oggi a livello internazionale.

12 20magdicristianoallam1

Il terrorismo islamico, ha difatti precisato, nasce da coloro i quali oggi ottemperano in maniera letterale il Corano e legittimano le loro azioni perché scritte giustificate da Allah e Maometto. Contrapposizioni che nascono naturalmente, ha commentato, in quanto risultato di uno sbagliato approccio ideologico al testo che andrebbe altrimenti spiegato meglio con figure mediatrici acculturate e profondamente vicine alla lingua medinese (arabo antico).

“Siamo in una situazione critica” ha espresso con veemenza Allam. “E’ necessario prendere atto del fatto che oggi c’è una guerra in corso e che questa guerra è stata scatenata da un terrorismo islamico organizzato, atto a distruggere ed eliminare chiunque sia nemico dell’Islam. Si tratta di un terrorismo che in qualche modo nasce con Osama Bin Laden e che oggi si è riorganizzato, grazie all’ISIS, in uno Stato, grande quasi quanto la Gran Bretagna, lì dove fra l’altro sono situati circa una sessantina di pozzi di petrolio”. “Si tratta di un terrorismo” ha continuato, “che oggi noi abbiamo in casa e a dimostrarcelo sono proprio i fatti Parigi. Un fenomeno dunque autoctono ed endogeno difficile da prevenire e reprimere perché opera attraverso micro cellule e non lascia tracce. La loro massima aspirazione è morire per poter uccidere i nemici dell’Islam. Nel momento in cui si uccidono non abbiamo più collegamento con le micro cellule. E’ un terrorrismo che investe nella paura. Sanno che non possono vincere la guerra sul campo di battaglia perché inferiori numericamente ma possono vincere con la paura”.

“Essere consapevoli del fatto che siamo in guerra è fondamentale” ha infine commentato Allam “per affrontare la guerra. E’ importante che da parte nostra non si rinunci all’uso della ragione ed il diritto di pervenire alla verità. I terroristi tagliagole noi li vinceremo. Prima o dopo saremo costretti a combatterli. O andiamo in Libia a combattere o li ritroveremo in casa. Evidentemente c’è qualcuno che ha interesse a non sconfiggerli perché interessato ai pozzi petroliferi e ai commerci con l’Europa e gli altri continenti. L’unico a voler sconfiggerlo è Putin. Se dovessimo ignorare l’uso della ragione per la sola volontà di mettere mani sul materiale (petrolio) il mondo finirebbe”.

Oggi noi non dobbiamo fare la guerra ai musulmani (questo significherebbe fare del razzismo) ma dobbiamo salvaguardare il diritto ad essere noi stessi dentro casa nostra. Garantire che le regole per la civile convivenza siano condivisi e garantiti a tutti (ebrei, israeliani, omosessuali, etc). Noi non vogliamo discriminare nessuno ma aprire le porte alla clandestinità senza controllo è pericoloso. Si tratta prevalentemente di musulmani e l’ipotesi è che anche in questo persista una strategia di infiltrazione”. "Bisognerebbe chiudere le frontiere e le moschee - ha concluso - perché covi del terrorismo islamico”.

Dobbiamo dare forze e risorse alle forze dell’ordine e servizi segreti perché ciò avvenga. Le stesse che numerose hanno operato nel corso di tutta la giornata per consentire allo stesso autore di venire anche a Noci ad esporre le teorie riportate nel suo libro. In rappresentanza dell'Amministrazione Comunale i saluti sono sopraggiunti per la serata dal consigliere comunale Paolo Conforti (nella terza foto). 

Libri

© RIPRODUZIONE RISERVATA