I consigli della settimana: "Ho deciso di non mangiare più. Una storia di anoressia"

03 10 ho deciso di non mangiare piuI CONSIGLI DELLA SETTIMANA - “A tutte le ragazze che mi hanno sostenuta, a tutte quelle che ho ascoltato e sostenuto a mia volta, a tutte quelle che pur nella paura continuano a combattere, ai genitori che soffrono, consegno questa testimonianza. Sono viva. E la vita è un pacco regalo. Un regalo che bisognerebbe scartare con cautela, senza strapparlo”.

Dei disturbi alimentari, dell’anoressia o della bulimia, si conoscono gli aspetti scientifici, i procedimenti di manifestazione di quelle che sono vere e proprie malattie e le eventuali misure da adottare per la loro possibile cura. Più difficile è, invece, conoscere ciò che colpisce la mente di chi è vittima di questi mostri.

“Ho deciso di non mangiare più. Una storia di anoressia” è la storia di Justine, autrice del romanzo; è la sua diretta testimonianza che ci mette davanti a quella realtà che spesso ignoriamo. Quando ci troviamo di fronte a ragazze maniacalmente interessate a raggiungere la perfezione fisica, a tal punto da recare danni a se stesse, il nostro primo pensiero, ingenuo e disinformato, è quello che le stesse cedano alla volontà di assomigliare a modelli che la tv ogni giorno trasmette. Justine, con una penna schietta, diretta, tagliente e spesso anche spietata, ci mette davanti a un quadro completamente nuovo.
Sono una piccola e insopportabile tiranna che obbliga tutti a una vita d’inferno. Tutto ruota intorno a me e al mio folle comportamento. Volevo farmi notare, ci sono riuscita. Volevo essere amata, ho fallito. Pensavo di crescere, sto regredendo. È tempo di farsi curare”.

Justine è stata fortunata perché in tutto il suo dolore e il suo calvario, descritto con minuziosa attenzione in ogni dettaglio, ha trovato la sua via di uscita, una salvezza che, se pure lenta e angosciante, le ha restituito quella vita alla quale lei stessa si era sottratta. Esistono diverse manifestazioni della stessa malattia, ma esiste un solo modo per uscirne vivi: lasciarsi aiutare. È questo l’intento principale del libro. Non è facile mettere nero su bianco un incubo che ha privato di qualsiasi forza di reazione una giovanissima adolescente, ma diventa necessario qualora una testimonianza così dura come quella di Justine può essere di “aiuto” per chi vive o per chi tenta di comprendere quanto dolore c’è dietro quella che spesso definiamo come semplice “fissazione”. L’anoressia o la bulimia sono malattie a tutti gli effetti e “Ho deciso di non mangiare più” ce ne parla senza tacere nessun aspetto, nemmeno quelli che per disattenzione o ingenuità tendiamo a sottovalutare. Un libro di poche pagine, ma cariche di significato, di crudezza ma soprattutto di vita.

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