Desiati chiude la rassegna del Maggio d’Autore 2009
NOCI - Martina Franca anni Ottanta, Domenico e Francesco, chiamati da tutti Zazà e Veleno, sono due ragazzini che giocano tra gravine e trulli con una banda di personaggi memorabili insieme a cui cresceranno. I due vengono da famiglie molto diverse: Zazà vive in un quartiere popolare, Veleno è un figlio di papà. Negli anni si imbatteranno in Annalisa, una ragazza dalla vita poco ordinaria e dalla bellezza fuori dal comune. Annalisa frequenta i matti del paese, si veste fuori moda, chiacchiera soltanto con uomini molto anziani e si porta addosso terribili dicerie che gli eventi paiono confermare drammaticamente con il passare del tempo. Eppure il suo fascino unico sembra perseguitare come una maledizione i due amici, cui la vita serba disavventure e svolte clamorose. Forse sembra troppo breve la presentazione del testo "Il paese delle spose infelici" di Mario Desiati edito da Mondadori l’anno scorso. Il giovane scrittore pugliese è stato ospite il 29 maggio presso la sala di musica di via Armonia per chiudere la rassegna letteraria "Maggio d’Autore "organizzata dal Comune di Noci con la collaborazione degli istituti di scuola media superiore Da Vinci e Agherbino. Ad affiancare l’autore, che nel frattempo ha pubblicato un altro romanzo “Foto di classe. U uagnon se n’assciot” edito da Laterza, il sindaco di Noci Piero Liuzzi, l’assessore al ramo Paola Annese e il letterato Vittorino Curci.
La presentazione del testo è stata un’occasione utile per avvicinare il popolo dei giovani lettori ai giovani e non, esponenti della letteratura contemporanea. I ragazzi si sono preparati a fondo prima dell’incontro con l’autore e si sono appuntati domande e richieste da rivolgere al diretto interessato. Desiati dal canto suo non si è sottratto alle richieste degli studenti e ha ribattuto con semplicità e chiarezza tanto da meritare applausi ad ogni risposta. Il titolo del romanzo di Desiati fornisce la chiave capace di definire la storia raccontata- racconta Vittorino Curci- L'infelicità delle spose malmaritate, rassegnate o inconsapevoli di essere infelici, nella plaga pugliese dove si svolge la vicenda, è infatti pregnante metafora di un male atavico inestirpabile, irredimibile. E riporta alla mente il legame con la terra tipico di Rocco Scotellaro”. Per i critici “Desiati ha scritto un romanzo intenso ed elegante, dalla lingua sgargiante ma non troppo, comunicativa ed efficiente, frutto del controllo stilistico che il narratore appena trentenne sa esercitare su una materia ribollente e barocca, da cui era facile farsi prendere la mano”, mentre invece la critica dei lettori si divide in due. C’è chi, forse catturato dalla bellezza dei luoghi meridionali e affascinato dal degrado cittadino e dalla miseria contemporanea, lo reputa un bel romanzo. Altri invece lo considerano noioso e ripetitivo soprattutto per i temi trattati e lo stile di scrittura. Per tutti gli appassionati di letteratura l’appuntamento con la kermesse letteraria è rinnovato per l’anno prossimo: parola dell’Assessore comunale Annese.