"Idee di teologia poetica e sociale sulla città futura", il nuovo libro di T. Turi con la presentazione di V. Curci

08 13ideeditologiapoeticaesocialeNOCI (Bari) - Il professor Tommaso Turi, esperto di fama nazionale in teologia e religione cattolica, e curatore di un blog su NOCI24.it, e’ tornato ancora una volta a pubblicare, per Carucci Editore, le sue “Idee di teologia poetica e sociale sulla città futura”. Il professore, riunendo i primi cinque numeri della “Rivista di cultura” intitolata “Noci. La città dei tre campanili” ideata e portata avanti insieme a Francesco Giacovelli e Mariella Intini torna a dare risonanza all’arte delle immaginazioni prospettiche e delle proiezioni sulla verità, sulla bontà e sulla bellezza dal punto di vista della teologia poetica e sociale.

Il libro, destinato sia alla classe dirigente costretta a prendere decisioni che si riversano sulle condizioni di vita della popolazione sia agli intellettuali impegnati nella ricerca della verità oggettiva, oggi a suo dire non riconosciuti, oltre ad offrire utili prospettive e proiezioni sulla città futura dal punto di vista teologico e sociale contiene al suo interno, in via del tutto eccezionale, la presentazione di Vittoriono Curci, poeta, scrittore e musicista nocese, ritenuto dall’autore uno dei pochi professionisti insieme a Mimmo Fiorelli ancora in grado di tenere in piedi la scena internazionale nocese perchè lontano dal mediocre localismo e capace di vivere le convivialità delle differenze.

Interessante è dunque in tal senso la presentazione che Curci fa introducendo il lettore al nuovo libro, chiedendosi inzialmente come mai Turi avesse chiesto proprio a lui di presentare un testo sulla teologia poetica. Definendosi lontano dalla teologia tuttavia, Curci trova la sua risposta in un frate-poeta, Bigongiari, autore negli anni 90 di una raccolta di poesie intitolata “Col dito in terra”, in riferimento ad un passo del Vangelo di Giovanni, dove riesce senza difficoltà a trovare l'accostamento tra poesia e teologia in virtù di una delle frasi di Turi in cui si afferma che " i poeti, aperti all'estasi, sono, senza saperlo, dei grandi teologi che ti rimandano a Dio e te lo fanno intravedere. I teologi, aperti all'estasi, sono, senza saperlo, dei grandi poeti che si lasciano amare da Dio e che te lo fanno vedere." La presentazione continua poi con l’analisi della figura della poesia e del poeta prendendo in prestito il poeta russo Brodskij e senza dimenticare di citare la liturgia della Chiesa "Dì soltanto una parola ed io sarò salvato".

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